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LETTERA APERTA A VENDOLA:
CHE NE E’ STATO DELLE SUE PROMESSE?
Presidente Vendola,
le giunge il senso di malessere, di disfatta, di disaffezione di
tutti i cittadini?
Pensa che i cittadini pugliesi possano continuare a subire e
tacere?
Le abbiamo rinnovato il mandato, nella speranza realizzasse,
almeno in parte, quanto promesso, ma, ad oggi, di schiarite ce ne sono
davvero pochine, invece tanti i motivi di indignazione.
Che delusione! Lo sfascio è continuo in ogni settore come
dimostrano dati Istat, dati sulla vivibilità , sull’occupazione o, meglio, sulla
disoccupazione, sull’economia, sulla Sanità .
Ah, la SanitĂ , fa male il solo parlarne. Disfatta su tutto
il territorio regionale, ospedali chiusi senza il potenziamento del territorio;
organico insufficiente con ricorso continuo a contratti a termine; in
caduta libera le “eccellenze” che pure esistevano, poche speranze di superare
il gap con regioni anche vicine, dove le cose vanno molto meglio.
E Taranto? Se possibile, peggio che nelle altre realtĂ . Problemi
in ogni ambito, a cominciare proprio dalla SanitĂ , sempre piĂą traballante, sempre
meno capace di rispondere alle urgenze del territorio, sempre piĂą condizionata
dai problemi economici, sempre meno appetibile e tempestiva, con una rete
territoriale latitante a fronte di una emergenza che, per comoditĂ , si
continua a negare, nonostante sia destinata a “tracimare” nel prossimo
futuro grazie all’ultimo decreto su Ilva e Terra dei fuochi. Che si vuol
fare?
Decidere a tavolino le sorti della cittĂ e dei suoi abitanti con
una “soluzione finale” degna del peggior nazismo?
E’ bene saperlo, così da potersi regolare, da poter scegliere dove
andare per curarsi, per sopravvivere.
Fino ad oggi siamo stati “rimbambiti” dal gran parlare di
politicanti ed amministratori, magari a posteriori, dopo gli appelli, il gran
daffare di associazioni e ambientalisti, ma è tempo che la regione si muova,
scenda in campo anche fisicamente, andando a constatare la realtĂ dei fatti.
D’altronde, è per questo che vi abbiamo eletti! Noi cittadini
siamo impegnati, ma come far valere i nostri diritti quando una bimba
cerebrolesa è costretta a recarsi a Firenze perché in loco manca la camera
iperbarica?
Come, quando per una colonscopia si attendono 20 mesi?
Come, quando un ospedale può perfino diventare poco raggiungibile?
Si ha un bel dire che un Ospedale sul territorio nazionale, volere
o nolere, appartiene a tutti... è della collettività ; qualunque
cittadino italiano, in caso di bisogno, può rivolgersi a qualunque ospedale
del territorio. Tra le leggi e l’applicazione delle leggi c’è un gran divario.
Così l'Ospedale Moscati, il secondo Nosocomio cittadino, noto come
Ospedale Nord, che ricade nel territorio di Statte, ahimè non già di Taranto,
diventa zona off limits di sera, perché immerso in un
“deserto buio”, cosa che per i frequentatori costituisce un vero e proprio
ostacolo.
Chi osa segnalare il problema, cade in una palude di “non so” “non
tocca a noi”, di rimbalzo di responsabilità : è nosocomio cittadino che ricade
nel territorio di Statte. Allora, abbiamo il diritto di sapere: a chi compete
installare un impianto di illuminazione nello spiazzo antistante lo
stabilimento ospedaliero in questione? Non esiste un, ripeto, un solo
lampione, per cui scendere dall'auto è quanto mai rischioso, si brancola
nel buio e diventerebbe facile perdere il senso dell’orientamento se non
fosse per i fari presenti sulla facciata della struttura. Le chiedo, ci
chiediamo come cittadini: abbiamo qualche diritto? Se sì, perché non vengono
rispettati? Perché gli amministratori di Taranto o di Statte non provvedono
a dotare quel luogo di pubblica illuminazione?
I pali piĂą vicini sono a qualche centinaia di metri sul vialone
che collega il nosocomio al quartiere Paolo VI°.
Perché quella pericolosissima interruzione in una zona soggetta al
continuo andirivieni di mezzi, privati o di soccorso?
Di chi la competenza di tale inadempienza ?
Manca la rete illuminante o è semplicemente fuori uso ?
A quando il ripristino? Presidente, la mia è la lagnanza di
un cittadino comune la cui voce è la voce dell’ associazione di cui faccio
parte, quel Libero Osservatorio che da anni continua imperterrito a segnalare
illegalitĂ , disservizi, disfunzioni, cercando di sollecitare le coscienze di
chi dovrebbe fare e non fa, riscuotendo attenzione dai mezzi di informazione e
da qualche amministratore/ politico sensibile i bisogni.
Mi auguro di annoverarla tra questi
Taranto lì, 25.02.14
Il portavoce
Emma
Bellucci Conenna
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Mancini: Se
imparassimo a leggere i bilanci e le relative relazioni di amministratori e
sindaci, troveremmo tutte le risposte che chiediamo.
Se anche in Italia ci fosse la punuzione per il reato del falso in
bilancio,quante cose cambierbbero.
Se i cittadini analizzassero con zelo come viene gestita la cosa pubblica,come
viene misurata la capacitĂ di gestione dei manager,quante risposte avremmo.
Per sapere come si comportano i genitori ,bisogna vedere come spendono quello
che incassano.
Ma i conti i cittadini non li guardano.
Francesco Mancini