Â
Â
Con il Governo Renzi e la nuova tutela di Napolitano
nessuno di noi ha più il diritto di parlare di democrazia.
Siamo tutti coinvolti se non si reagisce con un
pensiero forte.
Ecco come si uccide la democrazia in un Paese
Occidentale
Â
Â
di Pierfranco Bruni
Â
Â
Â
Siamo
in una Nazione in cui i tre leader politici che caratterizzano, tra alti e
bassi nel ragionamento dialettico, tra il bene e il male e al di là del bene e
del male (ma in questo casoi), che non hanno un ruolo in parlamento. Anzi tra i
tre uno è stato regolarmente eletto, ma poi estromesso per questioni
giudiziarie. Gli altri due non si sono misurati con l’elettorato. Eppure
dettano condizioni e fanno i Governi che dovrebbero garantire la stabilità del
Paese.
Grillo
contesta, si contrappone, ma è la misura anche di un Paese reale che non ha il
coraggio di reagire. Renzi fa fuori il buon Letta, rassicurandogli di stare
sereno, e fa il suo Governo attraverso una visione di democrazia tutta
discutibile, in quanto è il Governo sostanzialmente del Pd o del capo che ha
vinto semplicemente le primarie all’interno del Pd.
Berlusconi
ha avuto, dopo il tragico giudiziario, una sua rigenerazione politica, e
 comunque, pur essendo il leader di un partito di maggioranza non siede in
Parlamento ma, con la “tolleranza†di questo Governo Renzi, non fa una
opposizione come le opposizioni dovrebbero fare. Non esiste una opposizione
costruttiva, positiva o intelligente.
C’è
una maggioranza e c’è una minoranza e la minoranza è opposizione. Quindi
non mi convince, in questo particolare momento, la cauta posizione di
Berlusconi. Questo Governo non doveva farsi per tre motivi.
Il
primo non è un governo democratico. Il secondo non è un Governo diverso da
quello di Letta se non per aver cambiato alcuni tasselli del mosaico. Terzo si
instaura una legittimità ad un diritto presidenziale che crea un precedente di
natura autoritaria.
Il
Presidente della Repubblica, egli stesso non ha più la stessa maggioranza per
la quale ha accettato di essere eletto, prima accoglie Letta con una
determinato appoggio di forze politiche, poi riaccetta Letta con un’altra
maggioranza e successivamente non fa alcuna piega quando Letta si dimette e
permette a un non eletto democraticamente dall’elettorato, se non dal Pd, di
costituire un nuovo Governo che come il precedente ha una scarsa visione
progettuale, ha una prospettiva incerta, ha un programma simile o quasi simile
al precedente.
In
Italia si è stabilito non il diritto parlamentare, ma il diritto del più forte.
Non si è creata una rete parlamentare direttamente eletta dal popolo, ma
l’equivoco di uno Stato che fa governare senza alcun mandato parlamentale
elettivo. È un fatto di una gravità inaudita.
Il
Presidente del Consiglio non è un politico eletto, se non da sindaco di Firenze,
non è, dunque, un parlamentare indicato dagli elettori, non è un tecnico di
alta fama in qualche settore. È semplicemente, come dicevo, il vincitore delle
primarie del Pd.
Chi
può ancora parlare di democrazia? Chi può ancora considerare la politica come
espressione di una libera dialettica. Chi può continuare ad avere fiducia nelle
Istituzioni?
Ci
troviamo di fronte ad un Presidente della Repubblica ex comunista eletto
purtroppo anche dal Centrodestra, a un Presidente del senato espressione del
Pd, a un Presidente della Camera di estrema sinistra oltre il Pd, ad un
Presidente del Consiglio emanazione diretta delle primarie del Pd.
Ma
in quale Stato viviamo? Possiamo ancora parlare di Stato di diritto. Il
Presidente della Repubblica viene eletto, come dicevo, da una maggioranza
parlamentare che non esiste più eppure guida il Paese come se fosse in Regime o
come se fosse il nuovo ultimo Re d’Italia.
Lo
spazio per le minoranze è inesistente. Eppure basterebbe riguardare le
percentuali e i voti usciti dalle urne. Non credo che si possa continuare ad
identificare la percentuale alfaniana come Nuovo Centro Destra. Ma in questo
gruppetto chi è di destra? Ma la destra vera dove sta? Si è sbriciolata per una
manciata di rancori e i rancori continuano ma siamo al vecchio già visto anche
con Fratelli d’Italia.
Un
ruolo significativo dovrebbe giocarlo Forza Italia. Ma comincia male, molto
male. Questo Governo non doveva nascere. Non è cambiato nulla. È sempre vera la
frase di Tomasi di Lampedusa. Cambiare affinché nulla possa cambiare realmente.
Intanto
qui si è segnata la fine concreta della democrazia. Nessuno di noi ha più il
diritto di parlare di democrazia. La democrazia, soprattutto in politica, è ben
altra cosa. Ma con chi parliamo di queste cose? Si è creato un muro
impenetrabile e quando si dice che le elezioni sono impraticabili si commetta
un delitto alla verità istituzionale.
Forza
Italia faccia l’opposizione seria. Con qualsiasi legge, non esistono scusanti,
si vada a votare per ristabilire i concetti di libertà . di democrazia e di
eticità . Siamo un Paese di democrazia finita in un processo in cui la
leggerezza del pensiero debole è devastante ed ha già devastato generazioni.
Prendiamo
atto di ciò. Questo Governo segna la morte anche delle libertà di voci diverse.
Ma se non si reagisce con un pensiero forte, e gli intellettuali liberi devono
far sentire la loro voce, non possiamo non dirci coinvolti in questo devastante
trionfo della morte della democrazia. Bel titolo: Ecco come si uccide la
democrazia in un Paese Occidentale.