Parte nella notte il viaggio di protesta degli artigiani
di Casartigiani Taranto con un obiettivo ben definito e chiaro: dire basta
alla situazione di stallo governativo. Una voce unanime quella che anche gli
artigiani Tarantini vogliono portare in piazza a Roma. Da tutta la provincia la
rappresentanza che raccoglie tutte le categorie dell'artigianato,parrucchieri,
impiantisti, marmisti, fabbri, autotrasportatori, autoriparatori ecc. tutte le
categorie insieme per chiedere un segnale di ripresa che solo la politica può
dare. "Abbiamo chiuso le nostre botteghe, abbiamo rinunciato ad una
giornata di lavoro, che per noi essenziale per portare qualcosa a casa per le
nostre famiglie" questo il commento di uno dei partecipanti. Giovani,
adulti e anziani, tutte le fascia di età rappresentate, una protesta che non ha
confini di età ma che coinvolge tutti. " Era dal 1992 che non si scendeva
in piazza" ricorda il più anziano del gruppo: "mi ricordo che ero nel
fiore della mia attività da parrucchiere, all'ora scendemmo in piazza per la
minimun tax, altri tempi, altri motivi, ma ora anche io sono qui per
rappresentare i problemi di essere titolare di impresa artigiana, anche se ora
non lo sono più, perché ormai in pensione".
I primi ad arrivare a Roma in piazza del popolo,
ribattezzata per l'occasione dagli organizzatori: " Piazza del popolo
degli imprenditori Italiani.
I primi ad essere intervistati e ad esternare la loro
dignità artigiana, diversi gli artigiani intervistati dalla Rai nella
trasmissione Agora con una risposta forte anche a Giovanardi, che aveva
commentato l'iniziativa come opera di poveracci.
Parole d'ordine della manifestazione dignità e orgoglio
imprenditoriale italiano.
Ottima la riuscita della mobilitazione che ha visto più
di 60mila aziende dell'artigianato, del commercio, del terziario,
partecipazione tutti insieme alla più grande manifestazione della storia del
settore.
Striscioni, bandiere, cartelli tutti indirizzati alla
politica, al nuovo governo, e al nuovo premier Renzi, folla inquietata , ma
corretta e composta, segno distintivo delle nostre imprese. Senza imprese non
c'è l'Italia, lo slogan, imprese che rappresentano il 62% del pil nazionale,
imprese che questa mattina hanno chiesto a gran voce:
• CHE SI TOLGANO VINCOLI E COSTI CHE PESANO SUL LAVORO
PER POTER ASSUMERE I GIOVANI • CHE LE BANCHE RICOMINCINO A INVESTIRE
SULL’ECONOMIA REALE • CHE LO STATO SALDI I SUOI DEBITI CON LE IMPRESE
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INTERVENTI DI FORTE IMPULSO ALLA RIPRESA ECONOMICA, MISURE
URGENTI PER CONSENTIRE ALLE IMPRESE DI RESISTERE ALLE DIFFICOLTA` E TORNARE
RAPIDAMENTE ALLO SVILUPPO Le nostre imprese fedeli al proprio territorio, non
delocalizzano, non inquinano, sono stanche dei signori che hanno ammazzato le
nostre terre, Vedi Ilva, Terre dei focolai, ecc.
Ora basta, è ora di puntare alla crescita e di far
ripartire l'economia con le piccole e medie imprese.
La lotta per i propri diritti non finisce qui, gli
artigiani annunciano che azioni di rivendicazioni simili a quella Nazionale
saranno perpetuate anche sul territorio, nei comuni, presso le regioni, per
chiedere risposte anche ai governi locali complici del sistema vessatorio nei
confronti delle piccole imprese.
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Stefano Castronuovo
Segretario Provinciale
CASARTIGIANI TARANTO
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