Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
Possibile che questa città debba essere in ogni settore gestita
o rappresentata da chi non ne ha a cuore le sorti, cosa che la fa precipitare
agli ultimi posti delle varie graduatorie? Possibile che nessuno raccolga “il
grido di dolore” che si leva da associazioni “libere ( ovvero non
soggette o legate a partiti di sorta)” impegnate nel tentativo di arrestare la
deflagrazione? Possibile assistere indifferenti allo scempio del territorio,
delle vite, del futuro? Possibile non si riescano a fronteggiare e debellare le
mille illegalità che devastano la città, che offendono i cittadini, che
spingono ad andare via giovani e vecchi? Possibile non esista il diritto
costituzionale al lavoro? Ed il diritto alla casa, eterna emergenza senza
risposte? Possibile l’autoreferenzialità di amministratori, politicanti, ecc?
Taranto esiste, ma, continuando di questo passo, rischia di implodere,
semplicemente, rischia di non esistere neppure come espressione geografica.
Importa a qualcuno?
Come Libero Osservatorio della Legalità abbiamo denunciato,
chiesto, implorato, segnalato, denunciato; ci siamo “arrabbiati”, alcuni spendendosi
e pagando un prima persona, ma troppo pochi i risultati. Abbiamo denunciato la
fatiscenza di quell’abominio chiamato mercato di P. Sicilia, dove gli operatori
“sono costretti” a lavorare con grande difficoltà in un tratto di strada chiuso
con quattro lamiere, senza i requisiti minimi previsti per le aree mercatali.
Abbiamo evidenziato l’anomalia delle case popolari comunali dove l’assegnazione
abusiva- è meglio chiamarla occupazione abusiva- è diventata una sorta di
business insieme alla vendita abusiva. Abbiamo denunciato la fatiscenza di
alcuni alloggi- catapecchia, dei cui abitanti non importa nulla a nessuno.
Abbiamo sollevato il problema dell’agibilità di case e scuole, problema non
solamente tarantino come testimoniano le recenti morti. Abbiamo sollevato
il cambio di destinazione d’uso degli alloggi ex IACP, che, in un contesto di
emergenza abitativa “continuata ed aggravata”, appare fuori luogo, soprattutto
quando gli alloggi vengono utilizzati come uffici. Abbiamo evidenziato la
sussistenza di aberranti anomalie e sprechi. Abbiamo sollevato problemi
sperando in risposte. Naturalmente non ci sono state, perché il silenzio è
diventata la pratica di chi non sa dare risposte. L’amministrazione comunale?
Inesistente! Lo IACP? Forse lo spettro della rottamazione a livello
regionale gli IACP, per far posto ad agenzie o ad un’unica agenzia regionale, cancella
il pur minimo “zelo”. Bene, la speranza è che le cose cambino.
Intanto, come Osservatorio registriamo
sullo Iacp di Taranto, in una situazione decisamente critica con un dissesto
di 80 milioni, l’ intervento odierno del consigliere regionale Laddomada, che
ha più volte stigmatizzato il comportamento dei vertici IACP di
Taranto, sottolineando la mancata ricezione della documentazione richiesta
all’Istituto IACP, relativa a: bilanci dell’ultimo triennio, posizione
debitoria dell’ultimo quinquennio, relazione attinente i debiti certificati
delle imprese fornitrici, numero delle procedure esecutive mobiliari ed
immobiliari, stato dei contenziosi in atto e l’elenco degli incarichi legali
e consulenze esterne.
La richiesta di tale documentazione era
motivata – da parte del Consigliere - dalla circostanza per la quale in una
seduta di Commissione nel 2012, la dirigenza IACP di Taranto era stata l’unica
a non presentarsi e ciò ha impedito al Consigliere – nell’imminenza della
riforma degli IACP – di avere contezza della condizione
economico-finanziario–contabile-amministrativo dell’Istituto tarantino.
Il Consigliere ha lamentato come l’Istituto sia stato piuttosto inerte a
fornire i risultati di gestione, rimarcando che, il fatto che il debito
pregresso sia diminuito, non esime la Dirigenza dal fornire ai rappresentanti
istituzionali tutti gli Atti tesi a dimostrare la trasparenza del proprio
operato.
Come Osservatorio abbiamo voluto
riportare l’intervento di Laddomada a rimarcare una indifferenza ed una
disattenzione per il territorio che è poco definire colpevole.
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Taranto
lì, 22.01.14 il
presidente
E.B.Conenna
QUANTO
LAVORO… QUANTA ECONOMIA POTREBBE INONDARE IL
TERRITORIO… purtroppo, siamo a Taranto !!!