Â
Â
GIĂ™ LE MANI DAI CARROZZIERI
Continua l’azione di Casartigiani Taranto
contro alcune norme della
riforma Rc auto
Anche Casartigiani Taranto incontra
l’On Pelillo e i Vertici della Prefettura.
Â
Â
Dopo la manifestazione tenutasi a Roma, lo
scordo 15 Gennaio, e dopo gli appelli di Casartigiani Taranto sul territorio, i
carrozzieri hanno incontrato i politici e i vertici delle Prefettura di
Taranto.
Infatti si sono tenuti nei giorni scorsi
gli incontri con l’On Pelillo e con la Prefettura di Taranto ai quali è stato
sottoposto un documento dove si chiedi al Governo e al parlamento di superare
l’articolo 8 del Decreto Legge 145/13 “Destinazione Italia”, entrato in vigore
lo scorso 24 dicembre, ed hanno chiesto l’apertura di un tavolo ministeriale su
tutte le questioni aperte relative alla Rc Auto.
Oggi la riforma della Rc Auto rende nei fatti obbligatoria la “forma specifica” nel
risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. In pratica, le nuove norme
impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine
di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da
queste ultime.
I carrozzieri hanno proposto e spiegato  un emendamento che mira
a tutelare la libertà di concorrenza nel mercato dell’autoriparazione
assicurando in capo al danneggiato la libertĂ di scelta delle imprese di autoriparazione di
fiducia ed evitando forme di abuso di posizione dominante
da parte delle imprese di assicurazione.
Infatti,
la soluzione definita dall’articolo 8, comma 1, lettera d), attinente al risarcimento
in forma specifica, offre alle imprese di assicurazione la possibilitĂ di
incidere in modo artificioso sulla dinamica di formazione dei prezzi dei
servizi di autoriparazione, con inevitabili conseguenti difficoltĂ per gli
operatori del settore. In
tal
senso la norma vigente potrebbe favorire, nei fatti, un comportamento
palesemente vessatorio da parte delle stesse imprese di assicurazione,
consistente nello scegliere preventivamente ed imporre carrozzerie “fiduciarie”
– o addirittura di crearne di proprie – con la definizione di tariffe massime o
di sconti in convenzione, in aperta violazione del principio di libero mercato
e determinando distorsioni nelle dinamiche della concorrenza tra le imprese di
autoriparazione.
In
sostanza, il sistema previsto dalla norma in esame determinerebbe, nei fatti,
una compressione artificiosa dei costi delle riparazioni costringendo le
aziende di autoriparazione ad operare “in economia” con il rischio concreto di
ridurre la qualità e l’affidabilità degli interventi di ripristino dei mezzi
incidentati e pregiudicando, quindi, la sicurezza sia del danneggiato, sia
della stessa circolazione stradale, che ispirano la
ratio
della legge 5 febbraio 1992, n. 122, concernente la disciplina dell’attività di
autoriparazione.
La
soluzione individuata con la proposta emendativa non pregiudica in alcun modo
la finalitĂ pienamente condivisibile della norma in esame, volta alla riduzione
dei costi dell’assicurazione RC Auto, ma, anzi, intende rafforzare le tutele a
vantaggio dei consumatori contemperandole con la libertĂ di concorrenza nel
mercato dell’autoriparazione. In tal senso la soluzione che si propone mantiene
integra la facoltĂ delle imprese di assicurazione di effettuare il risarcimento
in forma specifica e di ridurre l’entità dei premi assicurativi tenendo conto
delle condizioni di maggiore affidabilitĂ e sicurezza dei veicoli circolanti e
della conseguente riduzione degli incidenti stradali.
Inoltre,
occorre evidenziare che la soluzione prospettata dalla norma in esame produrrebbe
certamente un eccezionale aumento di contenzioso relativo alla determinazione
del costo presunto che l’assicuratore avrebbe sostenuto provvedendo alla
riparazione mediante autoriparatore convenzionato. Infatti, la quantificazione
del danno da risarcire, in assenza di parametri tecnici, oggettivi e condivisi,
verrebbe
affidata
alla stessa impresa di assicurazione determinando un evidente conflitto di
interessi.
Invece,
la proposta di emendamento prevede l’accordo preventivo sulla valutazione del
danno da risarcire fra impresa assicuratrice ed impresa di autoriparazione e
mantiene ferma l’emissione della fattura a consuntivo della riparazione
effettuata dall’impresa medesima. Tale sistema, garantendo reali condizioni di
trasparenza e correttezza sul piano fiscale, da una parte consentirebbe
l’emersione del lavoro nero con il recupero di risorse fiscali e contributive a
vantaggio dello Stato e della collettività , e dall’altra costituirebbe un
presupposto per la tutela dell’interesse pubblico all’efficienza ed alla
sicurezza del parco auto circolante.
Â
Gli stessi concludo affermando: “che se il
decreto non verrĂ modificato in forma sostanziale si rischia di far chiudere
migliaia di carrozzerie indipendenti con 60.000 addetti, che non operano in
convenzione con le assicurazioni. In sostanza, si impedirebbe ai
cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di
farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia, nella solo provincia di Taranto
sarebbero circa 1100 gli addetti che rischiano il posto di lavoro .
Â