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Il M5S presenta emendamento e chiede
al PD di mostrare coerenza e votarlo nella discussione del decreto
âDestinazione Italiaâ. Il fronte del no coinvolge anche Cia, Confagricoltura e
Copagri
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Maggioranza
e opposizione âapparentementeâ sulla stessa lunghezza dâonda per esonerare i
piccoli agricoltori, al di sotto dei 7mila euro di reddito, dalla dichiarazione
IVA. Con il cosiddetto âSpesometroâ, infatti, i coltivatori sono costretti a
redigere lâelenco dei clienti e dei fornitori con cui hanno intrattenuto
rapporti economici nel corso dellâanno, con relativi costi annessi. Uno
âSpesometroâ che fa gioco alle strutture organizzative che ci guadagnano ma che
costituisce una perdita finanziaria per i piccoli agricoltori, costretti a
rivolgersi alle associazioni agricole.
âAbbiamo
depositato un emendamento per sopprimere lâobbligo per i produttori agricoli di
cui allâarticolo 34 sesto comma del DPR 633/72 di comunicazione annuale delle
operazioni rilevanti ai fini IVA â dichiara il deputato pugliese Giuseppe
LâAbbate, M5S Commissione Agricoltura â Visto che il Partito Democratico
ha presentato una interrogazione parlamentare in tal senso con lâOnorevole Davide
Zoggia, invitiamo i suoi deputati a votarlo favorevolmente in Commissione
AttivitĂ Produttive durante la conversione in Legge del decreto âDestinazione
Italiaâ. In fondo, se gli obiettivi sono davvero i medesimi, non dovrebbero
esserci problemi. Anzi!â.
Sul
discusso âSpesometroâ si era giĂ espressa negativamente la senatrice Maria
Teresa Bertuzzi (PD) che ha quantificato un costo per i piccoli coltivatori
pari a circa 40 milioni di euro di onere burocratico, data la costrizione per
gli agricoltori di rivolgersi alle strutture operative delle associazioni di
categoria o ai professionisti. Praticamente andrebbe vanificato il risparmio
Imu. Il dito è stato puntato verso chi âne trae vantaggioâ: Cia,
Confagricoltura e Copagri prontamente hanno comunicato la propria contrarietĂ
alla reintroduzione di questa norma