Per il deputato pugliese Giuseppe
Brescia (M5S) è una piccola grande vittoria su cui non calerà l’attenzione del
MoVimento 5 Stelle per scongiurare la restituzione del personale ATA
Una
vicenda che ha dell’incredibile nonché una vera doccia fredda per tutti i
dipendenti del settore scolastico pubblico italiano. Il 5 gennaio scorso, il
deputato Luigi Gallo (M5S) ha denunciato il prelievo forzoso di 150 euro da
parte dello Stato a docenti, collaboratori e dirigenti scolastici, annunciando
subito un atto di sindacato ispettivo al Governo per chiedere chiarimenti sulla
questione. Sul prelievo è intervenuto anche il leader del PD Matteo Renzi che
in tv, il 7 gennaio, ha bocciato il provvedimento governativo. Ma se da un lato
è partito lo “scaricabarile†delle responsabilità tra il Ministro
dell’Istruzione Carrozza ed il Ministro dell’Economia Saccomanni, si tratta di
un atto dovuto da parte della Pubblica Amministrazione. Il Dpr n. 122, entrato
in vigore il 9 novembre, ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013 e,
dunque, queste somme già erogate (per un vuoto legislativo durato alcuni mesi)
vanno recuperate. A sbrogliare la matassa giunge il premier Letta che
mercoledì, con un tweet, ha rassicurato che “gli insegnanti non dovranno
restituire i 150 euro percepiti nel 2013 a seguito della contorta vicenda
scatti derivanti da norme assunte tra 2010 e 13â€, seguito da una nota del
Ministero. Il deputato M5S Gallo, però, fa subito notare che nella spiegazione
del Ministero si parla solamente di docenti e che, proprio coloro che nel mondo
della scuola guadagnano meno, ovvero collaboratori scolastici con una media di
1.000 euro al mese, continueranno ad essere interessati dal prelievo forzoso. Giunge
così, infine, la rassicurazione sul personale ATA.
“Una rassicurazione solamente a
parole però – commenta il deputato pugliese Giuseppe Brescia, M5S – Continueremo
a vigilare che il Governo mantenga le proprie promesse e venga risolta questa
deplorevole faccenda. Si è trattato, comunque, di una grande vittoria del M5S
che si è confermata la forza politica più vicina al mondo della scuola, sempre
più umiliato da un Governo che fa grandi proclami affermando di voler ripartire
dall’Istruzione ma che, nei fatti, ha investito nel comparto solo il 5% di
quanto sottratto solo nella scorsa legislatura. Abbiamo assistito ad un ormai
consueto e sempre meno esilarante scambio di accuse del PD contro le riforme
fatte dal PD stesso – continua Brescia – Creano il problema e poi
si vantano di averlo risolto. È successo con le slot machines e adesso con gli
stipendi. Vorrei augurare buon lavoro a tutti gli operatori del mondo della
scuola e ringraziarli per il prezioso e fondamentale servizio che svolgono.
Speriamo che un governo a 5 stelle possa finalmente restituirgli la dignità che
gli è stata sottratta negli ultimi 30 anni e che sia proprio dall'università ,
dalla scuola, dalla ricerca che possa ripartire il nostro Paeseâ€.