Il
nuovo romanzo di Pierfranco Bruni “Che il dio del Sole sia con te” (Pellegrini
editore) – Dal mondo cattolico - cristiano alla via dei monaci tibetani e al
canto degli sciamani.
Una
svolta? Pierfranco Bruni propone la lettura senza pensare alle “svolte”. -
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di Miriam Katiaka -
Sulla
via dei monaci tibetani, l’Illuminazione che ha la pazienza della
contemplazione, e lungo la “cerca” degli antichi sciamani nell’ascolto dei
tocchi dei tamburi, che sapevano ascoltare il vento e pregavano il dio del Sole,
è il nuovo percorso umano e letterario di Pierfranco Bruni nel suo libro di
prossima uscita, con il quale continua lo scavo del camminatore del silenzio e
della solitudine, della parola che non offre consigli e non propone verità
assolute ma vie perso l’Illuminazione, dal titolo: “Che il dio del Sole sia
conte”, edito, ancora una volta dalla Casa editrice Pellegrini.
È
un libro di oltre 160 pagine giocato tra il raccontare la magia degli Indiani
nativi e il verso la cui direzione è focalizzata dalla presenza costante dello
sciamano ma anche della visione buddista.
Uno
sciamamo che osserva, prega e tollera. Accoglie nella parola il messaggio
contemplante che sembra provenire da una “filosofia” tutta tibetana. È come se
i due mondi: quello buddista e quello sciamanico si incontrassero lungo le vie
e lungo i fiumi, lungo i mari e lungo i deserti e pongono al centro della
“piazza” l’amore. Un libro molto particolare e completamente diverso rispetto
anche a “La bicicletta di mio padre” nel quale, comunque, compare la figura
dello sciamano.
Diverso
anche del romanzo in versi che sta ottenendo grande successo dal titolo: “Asmà
e Shadi”. Ma si lega però a “Come un volo d’aquila”, nel quale il mondo
sciamanico, l’aquila, la tartaruga incontrano la devozione di una parola che è
un inchino all’umiltà e all’umanità “Namasté”.
“Che
il dio del Sole sia con te” sembra cambiare le carte del viaggio di Pierfranco
Bruni. Anche sul piano culturale. In Bruni, che parte dal mondo cattolico -
cristiano (si pensi a “Paese del vento” nel quale insiste la presenza di un
francescano e al romanzo “Quando fioriscono i rovi” dove è costante il
messaggio di San Paolo), è evidente che si supera la via della religione
cattolica, della cultura cattolica, e si dirige verso un articolato paesaggio
esistenziale e metafisico magico, in cui il senso del mistero è alchimia, ma
anche filosoficamente e ontologicamente vicino ad una via prettamente Orientale
– buddista con accanto sempre una visione del segno “impeccabile” del mondo
degli sciamani.
Tutto
questo, c’è da dire che Bruni lo ha espresso in diversi suoi studi e conferenze
svolte negli ultimi anni, e il passaggio dal cattolicesimo all’intreccio
buddista – sciamanico era, nei suoi saggi, evidente. Ma in questo libro, che ha
una sua voluta organicità nello scompaginare l’itinerario narrante, esplode la
forza del raccontare quasi raccontandosi.
È
una svolta oltre che letteraria anche umana? Ma resta il fatto che è un romanzo
centrale nella sua produzione letteraria perché si inserisce nello spazio tra
“Il mare e la conchiglia”, “La bicicletta di mio padre”, “Passione e morte”
(che è lontano da questo inciso metafisico), “Come un volo d’aquila” , “Asmà e
Shadi” e un libro di qualche anno fa dal titolo: “Ti amerò fino ad
addormentarmi nel rosso del tuo meriggio”.
Si
vive, in Pierfranco Bruni, un vero e proprio processo in cui la letteratura si
lega chiaramente alla vita. Ad alcune nostre domande, come anteprima per
l’uscita di questo nuovo libro, Bruni ha risposto a frammenti lasciando volutamente
degli spazi al lettore.
Domanda:
Da San Francesco d’Assisi e di Paola e San Paolo al mondo buddista e alla
cultura degli sciamani. Cosa c’è della sua vita in questo suo nuovo libro?
Risposta:
“Non ho mai affermato che lungo la via dei monaci tibetani e tra le danze degli
sciamani non ci sia la presenza della cristianità di Francesco e di Paolo. La
Chiesa può leggere quello che ritiene opportuno. Il mio libro è altro. Io resto
un cristiano eretico che cammina lungo i passi dei monaci tibetani ascoltando
il canto degli sciamani. Il resto non mi interessa”.
Domanda:
Può essere considerato un libro della svolta?
Risposta:
“Vede, tutti i libri costituiscono una svolta. Ma lo scrittore si racconta
sempre e non si chiede se c’è una svolta o meno. Raccontandosi racconta il
proprio cammino. Anche qui dico che il resto non mi interessa”.
Domanda:
Su questo libro sappiamo che ci stava lavorando da alcuni anni…
Risposta:
“Da almeno quattro anni. Ho scritto l’ultimo capitolo de ‘La bicicletta di mio
padre’ quando avevo già iniziato a scrivere ‘Che il dio del Sole sia con te’.
Ma questo non significa nulla. I libri si scrivono, poi si riscrivono, poi si
abbandonano come le nostre giornate che sono mutevoli”.
Domanda:
Ma questo sarà un libro che avrà una sua continuità?
Risposta:
“Il libro sarà in distribuzione nelle prossime settimane. In questo momento
faccio altro. Scrivo altro. Poi non so. Il vento degli sciamani mi darà dei
segnali”.
Domanda:
Potrebbe essere considerato contraddittorio. Da una parte il mondo buddista e
dall’altro la presenza degli sciamani…
Risposta:
“In letteratura nulla è contraddittorio. Io vivo questi due cammini e li vivo
con armonia. Deve essere io in pace con la mia coscienza senza mai proporre
giudizi. Ecco perché sono riuscito a scrivere questo libro”.
Il
libro di Pierfranco Bruni “Che il dio del Sole sia con te” avrà una sua
anteprima già il 2 di febbraio prossimo. È pubblicato dalla Casa editrice
Pellegrini di Cosenza in una veste elegante e con dei particolari molto curati.
“Che il dio del Sole sia con te” Il nuovo romanzo di Pierfranco Bruni(Pellegrini editore)