Caro
Paolo,
sono e sei sfiduciato e i
motivi sono tanti e molteplici Tra non molto chiuderĂ la gloriosa testata
tarantina “ Il Corriere “ Con questo nostro primo cittadino non mi sembra sia
stato un progressivo progresso, tirare a campare. Di Taranto storica non si
parla più,di un teatro nemmeno l’ombra,di scavi archeologici nemmeno,siamo agli
ultimi posti in classifica come cittĂ vivibile,di cultura si parla poco e si fa
poco, sempre le stesse cose quelle di appartenenza, la satira di qualcuno, la
famiglie note. Il nostro quotidiano è scaduto, non più come una volta. Ognuno
ha il suo raccomandato e redige un articoletto sul giornale, a seconda le simpatie
ed amicizia. Tu sei per noi tutti un faro, uomo di grande cultura, giĂ preside
di un liceo, autore di migliaia di articoli e dell’Arengo, di altrettanto
brillanti pubblicazioni di libri, sei voce inascoltata. Quante volte hai
scritto sul Galeso ?Non è accaduto niente. Meglio a braccetto del tuo amato
Giovanni Pascoli, meglio restare soli. Dove sta questa cittĂ della cultura ?
Manca una sede, un locale in cui possono riunirsi intellettuali ed artigiani.
Cultura dove sta ? Piccioni e cani in abbondanza, mai una grande manifestazione
culturale. Se ti metti in lista, raccoglie pochi voti e sei l’ultimo, il tuo
sapere ed il mio modesto non valgono un fico secco. Meglio un delinquente
qualsiasi. Questi sono i tempi ed il motto tarantino : ce me ne futte a me,
vige sempre. Molti ti stimano e tutto finisce qui. A che vale il nostro impegno
? Se a qualcuno sei antipatico al nostro giornale, resti escluso e non viene
pubblicato manco un rigo solo. Ecco, la meschinitĂ nostrana.! Non dipende dai
tempi, come si dice, ma da noi stessi, siamo noi che facciamo la storia e la
societĂ .
Sono scoraggiato e deluso,
caro Paolo, credo che lo sia anche tu, da quei pochi incontri avuti..
Ma basta la stima di pochi
ed io sono tra i pochi. Saluti alla signora e ai figli. Buon Natale
Giovanni Parisi.