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BUON NATALE
(ma non a tutti ...)

lunedì 9 dicembre 2013

da delphin61@alice.it




Devo fare appello al coraggio che non ho per farvi gli auguri di Natale in un momento drammatico come questo. Vedete, io mi considero un’ottimista e mai avrei immaginato che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei esitato a dire: “Buon Natale” a quanti di voi hanno perduto il posto di lavoro, la cassa-integrazione o il sussidio di disoccupazione, a quanti lavorano sapendo che la loro azienda presto chiuderà i battenti e si ritroveranno senza prospettive, a quanti tremano all’idea di venire licenziati e subiscono, tacendo, angherie di ogni genere pur di continuare a portare a casa un salario. Intanto ogni giorno siamo costretti a pagare nuove tasse e la spesa sociale viene decapitata con l’accetta. Anni fa, un amico siciliano mi diceva: “Il pesce puzza dalla testa”. Alla testa del nostro Paese c’è un fetore insopportabile, emanato da individui che non conoscono il pudore e ci derubano senza vergogna, pur di continuare a ingrassare sulla nostra pelle. Con la cementificazione selvaggia, questi individui ci hanno rubato un territorio straordinario che ora si sgretola e frana a ogni refolo di vento. Ci hanno rubato l’aria salubre e la terra fertile con discariche abusive e maleodoranti che ci fanno morire di cancro. Ci hanno rubato la dignità del lavoro. Ci hanno rubato la fiducia in chi guida le istituzioni del nostro Paese. Ma il peccato più scandaloso, quello che grida vendetta al cospetto di Dio, è quello di averci rubato la speranza e il futuro dei nostri figli. Che Dio mi perdoni, perché a questi ladri io auguro il Natale peggiore che possano immaginare. Ai miei simili, calpestati e offesi, auguro un sussulto di ribellione dopo anni di lunga pazienza e infinita sopportazione. E accarezzo un sogno: vorrei che nella Notte Santa tutti noi riempissimo le Chiese e le Piazze per implorare a voce alta: “Caro Gesù Bambino, che sei nei cieli, ma stanotte sei qui, tra noi, vivo e palpitante, fa’ in modo che questi malfattori si rendano conto del male che ci hanno fatto e abbiano finalmente la decenza di lasciare le poltrone che occupano indegnamente e andarsene gonfi di vergogna. Caro Gesù Bambino, senza di loro, ma con il sostegno del tuo insegnamento e della nostra intelligenza, staremo tutti meglio”. Con questo spirito, vi abbraccio idealmente e vi sussurro il più dolce degli auguri: Buon Natale.





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