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A reclamare
chiarimenti è il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) dopo l’approvazione
dell’ulteriore finanziamento pubblico a fondo perduto da parte della Regione
Puglia. Saranno i ministri Giovannini e Saccomanni a far luce sul gruppo veneto
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Un piano di ristrutturazione del debito
da circa € 130 milioni, procedura ex art. 67 della legge fallimentare
giĂ attivato, sottoscritto l'accordo con il gruppo russo Stis, uno speculare
stabilimento a San Giorgio di Nogaro (UD), oltre € 85 milioni di
finanziamento pubblico a fondo perduto grazie all'intervento del “contratto
d’area” e una nuova ulteriore richiesta di € 20 milioni alla Regione
Puglia per mantenere i livelli occupazionali a cui ha fatto seguito in
queste ore la decisione della Giunta Vendola di finanziare con € 6,9 Mln il rifacimento
del forno, nonostante i circa € 300 milioni a bilancio qualificati come “spese
per servizi” e di cui per anni non viene fornito il dettaglio. Questa
la preoccupante situazione in cui versa il Gruppo intero e in particolare lo
stabilimento sipontino della “Sangalli Vetro Manfredonia”: una
azienda su cui si sono giĂ accesi i riflettori lo scorso maggio, prontamente
“spenti” dal Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali
Dell’Aringa, il quale si è limitato ad elencare dati già noti e, nella
sostanza, obsoleti. Ora, la Sangalli Vetro Manfredonia torna all’attenzione
sia del Ministro del lavoro Giovannini sia del Ministro dell’economia e delle
finanze Saccomanni, grazie all’interrogazione presentata dal deputato
pugliese del MoVimento 5 Stelle Giuseppe L’Abbate.
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“Il ricatto occupazionale non
può concedere carta bianca a tutte le società che investono nel sud Italia –
dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Sulla vicenda della Sangalli Vetro
Manfredonia bisogna far chiarezza, soprattutto alla luce della nuova
attivazione di finanziamenti pubblici a fondo perduto che la Regione Puglia ha
già stanziato per circa € 7 milioni. Sarà ora il Governo Letta a chiarire la
situazione per i circa 300 dipendenti sipontini. Il nostro obiettivo è quello
di comprendere se i ministri interrogati intendano assumere iniziative per
comprendere quali motivi abbiano spinto la proprietĂ Sangalli ad aprire uno
stabilimento pressoché identico a San Giorgio di Nogaro, mentre il sito
produttivo di Manfredonia lamentava nel 2009 difficoltà di mercato, come è
apparso evidente già allora dal ricorso alla cassa integrazione. Inoltre – continua
il deputato 5 stelle – se intendano approfondire le cause delle ingenti
perdite d’esercizio dell’intero gruppo industriale e le difficoltà riscontrate
dalla Sangalli Vetro Manfredonia, gli eventuali rapporti, non meramente
contabili, con la controllante lussemburghese ed i trust che la detengono,
nonché l’esistenza di macchinose partite di giro già in parte accertate dalla
Guardia di Finanza e l’eventuale collegamento tra questi costi e quelli fatti
per conto della controllata Sangalli Vetro Porto Nogaro, visti soprattutto gli
ingenti finanziamenti pubblici percepiti dalle aziende sipontine del gruppo”.
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Sotto i riflettori del Governo,
con l’interrogazione del deputato Giuseppe L’Abbate, finiscono anche le cause
alla base del fallimento della società “Zadra Vetri S.p.A. – ex Sangalli Vetro”
e gli eventuali rapporti con le rispettive societĂ lussemburghesi e, le
non meno significative, condizioni di vendita e di trasporto dei macchinari
ceduti. E poi ancora, le azioni intraprese dalla Sangalli Vetro Manfredonia a salvaguardia
dei livelli produttivi ed occupazionali. Infine, se lo stato di insolvenza
lamentato dal Gruppo Sangalli, di cui peraltro si ignora l’ammontare
complessivo attuale, sia dovuto non solo alla sfavorevole congiuntura economica
ma anche agli altri fattori di natura strategica, fiscale e giudiziaria. Una
vicenda a dir poco intricata su cui il deputato L’Abbate vuol vederci chiaro.
“Il nostro interesse è da un lato quello di preservare i posti di lavoro dei
sipontini, creatisi grazie al sostegno economico delle tasse di tutti i
cittadini italiani – dichiara il parlamentare M5S – dall’altro
quello di comprendere il reale comportamento di questa azienda che, con il suo
operato e l’indotto generato, rappresenta una risorsa per
l’intero territorio di Capitanata e strategica per l'intero paese, e che non
può permettersi di chiudere per cause esterne al suo mercato di riferimento”.
Oggi, infatti, la sfavorevole congiuntura economica, la riduzione degli
ordinativi, il restringimento del credito, uniti alla fuga di capitali e a
fallimenti controllati di aziende finanziate ma mai insediate, hanno
decretato di fatto il fallimento del “Contratto d’Area di Manfredonia”.
Una situazione che ha visto il Gruppo Sangalli lamentarsi delle difficoltĂ di
mercato e delle perdite d’esercizio da un lato e, dall’altro, aprire uno
stabilimento pressoché identico, con identica gamma di prodotti, a San
Giorgio di Nogaro (UD), raddoppiando e più l’offerta di vetro piano e
mettendo di fatto in crisi il mercato interno. Sangalli Vetro Porto Nogaro,
infatti, in origine avrebbe dovuto produrre “vetro float extrachiaro” tuttavia
produce quasi totalmente “vetro float chiaro”: il medesimo dello stabilimento
di Manfredonia. Nonché il nuovo sito produttivo avrebbe dovuto rivolgersi
in prevalenza al mercato estero, cosa che, nei fatti, non si è verificata.