ACCORDO UE-MAROCCO INFLIGGE UN
ULTERIORE COLPO ALL’AGRICOLTURA PUGLIESE
Le perplessitĂ di carattere
economico, ambientale e di qualitĂ del lavoro hanno spinto il M5S a depositare
una risoluzione, cofirmata dal deputato pugliese L’Abbate, che impegna il Governo
ad attivare le misure di salvaguardia
Le politiche di vicinato dell’Unione Europea hanno portato a
stipulare un accordo con il Regno del Marocco sulla liberalizzazione
reciproca dei prodotti agricoli trasformati e di quelli relativi alla pesca.
Una tipologia di accordi in grado di contribuire a migliorare la stabilitĂ
politica ed economica dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ma che non
paiono prendere in considerazione l’impatto che potranno avere nel comparto
agricolo italiano. Un impatto determinante soprattutto per le regioni del
Mezzogiorno che soffriranno inevitabilmente l’ingresso dei prodotti
provenienti dal Marocco. Un esempio su tutti, il comparto agrumicolo vista la
coincidenza dei periodi di commercializzazione che vede la Puglia terza
regione in Italia con 9.322 ettari coltivati soprattutto ad arance e clementine
(Fonte Ismea, 2013). Le perplessitĂ sono innanzitutto di natura economica:
potendo il Marocco contare su costi di produzione piĂą bassi, i suoi prodotti
potranno entrare nel mercato europeo a prezzi concorrenziali, eliminando di
fatto quelli di origine interna dal carrello degli italiani. A ciò si
aggiungono dubbi di matrice ambientale e di rispetto delle normative europee
concernenti la qualitĂ del lavoro. Una delicata situazione che ha condotto i
parlamentari del M5S a presentare in Commissione Agricoltura alla Camera una
risoluzione, cofirmata dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate. Obiettivo
della risoluzione è impegnare il Governo ad attivare le misure di salvaguardia
contenute nell’accordo con il Regno del Marocco, al fine di salvaguardare le
aziende agricole italiane da quella che appare come una vera e propria
concorrenza sleale causata dai prodotto provenienti dal Paese nordafricano.
“Il Governo – dichiara il deputato pugliese M5S Giuseppe L’Abbate – deve intervenire in sede
comunitaria per fare in modo che venga salvaguardato l’equilibrio tra la
liberalizzazione del mercato e la necessaria protezione per il settore
agricolo, i lavoratori ed i consumatori italiani. Siamo fermamente contrari
all’orientamento della Commissione Europea che troppo spesso sembra non essere
capace di valorizzare adeguatamente il settore agricolo. Il principio secondo
cui il benessere interno dipenda dalla stabilitĂ politica e dalla prosperitĂ economica
dei Paesi vicini – conclude L’Abbate – fa perdere di vista
all’Unione Europea che sarebbe necessaria una valutazione più attenta delle
conseguenze di alcune scelte, che impattano in maniera fortemente negativa su
importanti realtà nazionali”.
La Commissione Europea continua ad ostinarsi nel penalizzare,
attraverso questo genere di negoziati internazionali, le filiere europee ed in
particolare quella dell’ortofrutta, senza prendere in considerazione la forte
crisi economica in atto, soprattutto per le aziende agricole del meridione. Â Â