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Nel 2010, in
Veneto furono sufficienti 13 giorni per una superficie 14 volte piĂą estesa di
quella dei comuni jonici. Il M5S ribadisce di essere pronto in Parlamento a
dare manforte alle istanze regionali
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“Alle
repliche e alle polemiche, preferiremmo i fatti. Cosa che a distanza di un mese
non vediamo. E non parliamo della mancata pianificazione degli interventi sul
territorio richiesti dai consorzi di bonifica da decenni, ma solamente di un
iter che avrebbe dovuto già concludersi dopo tutti questi giorni”. Questa
la posizione dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle della Commissione
Agricoltura L’Abbate (Camera) e Donno (Senato) che sull’alluvione
che ha colpito i territori jonici tornano a spronare la Giunta Vendola e
l’Assessore Regionale all’Agricoltura Fabrizio Nardoni che ieri aveva
bollato l’attacco come “tardivo, fuori luogo e strumentale”.
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“Ci
dispiace leggere queste dichiarazioni dell'Assessore Nardoni – dichiarano
il deputato Giuseppe L’Abbate e la senatrice Daniela Donno – ma forse
non sa che al momento il Mipaaf non ha ricevuto nessuna documentazione in
merito alla richiesta di calamitĂ naturale. E se si rifugia nel poco tempo
passato dalla disgrazia, forse non sa che Regioni molto piĂą virtuose della
nostra, come ad esempio il Veneto, hanno impiegato solo 13 giorni nel 2010 per
inviare tutta la documentazione necessaria al Ministero senza procedere ad
alcuna “lettura attenta dei dispositivi di legge previsti in stato di calamità ”
come cerca di denigrarci Nardoni. Con una netta differenza con la tragedia
jonica: in Veneto l’alluvione aveva colpito ben 130 comuni, con una superficie
interessata di 140 km quadrati e oltre un miliardo di euro di anni. Qui siamo
di fronte a due soli comuni per una superficie di circa 10 km quadrati:
Nardoni, quindi, farebbe bene ad accogliere il nostro richiamo piuttosto che
perder tempo in chiacchiere. In questo momento di crisi abbiamo bisogno di
un’amministrazione rapida ed efficiente – ribadiscono i parlamentari 5
stelle – In merito alla tutela del territorio, l’Assessore Regionale
forse dimentica la documentazione presentata negli ultimi lustri dall’Anbi a
cui non sono mai seguiti riscontri concreti. Evidentemente ai nostri politici
piace più intervenire, a parole, nelle emergenze anziché prevenire i disastri.
Gli agricoltori ed allevatori non hanno altro tempo, o si interviene subito o
qualsiasi intervento sarà orami tardivo. Il rischio – concludono
L’Abbate e Donno – è che i tempi della ripresa non siano compatibili con
le dinamiche economiche della societĂ reale e del mondo agricolo. Noi ribadiamo
la nostra massima disponibilitĂ a impegnarci nelle sedi parlamentari per fare
le dovute pressioni al Governo nella ricerca di sostegno economico ma senza un
primo intervento regionale, come Nardoni ben sa, non possiamo far nulla, perché
è alla Regione Puglia che spettano le prime comunicazioni”.