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Si predica bene e... si razzola male
domenica 3 novembre 2013

da osservatoriolegnc@libero.it




CONTE arch

 

Pensi esimio lettore,

questa lettera aperta al Ministro viene inoltrata ogni anno con estrema puntualitĂ  ma con altrettanto

ESTREMO MENEFREGHISMO  viene evidentemente accolta da chi invece dovrebbe intervenire......

ma se ne astiene.

Ed allora, a che gioco giochiamo ?

Come al solitio, si predica bene

e si razzola male

 

*******************************************************************************

 

 

Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

 

 

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'AMBIENTE

 

                                                                                                            

TRAMONTO SUL MARE DI TARANTO

 

  Preg. Sig. MINISTRO all’AMBIENTE

 

La TRISTEZZA… del Mare d’inverno

 

“MARE CANNIBALE” così titolava un articolo di “Gino Raugei”, edito dal settimanale OGGI nel luglio ’08,  viaggio sulle coste italiane devastate dal fenomeno dell’erosione , articolo nel quale il prof. Enzo Pranzini asseriva :

“ In dieci anni sono spariti quasi due milioni di metri quadrati di spiagge”,  di seguito una serie di inquietanti fotografie definite  “Cartoline del disastro”  quindi  venivano proposte le Cartoline di spiagge rinate, rinate a seguito di interventi che hanno comportato l’eliminazione di inquietanti strutture fisse che impediscono la rigenerazione dei litorali.

 

La spiegazione del fenomeno viene riassunta in poche parole:

a -  Se il MARE avanza e sulla costa non c’è nulla, la spiaggia arretra.

b - Se il MARE avanza ed incontra ostacoli, la spiaggia sparisce rapidamente perché le onde, impattando sulla struttura rigida, scalzano i fondali e portano via la sabbia (esempio di oggi è la spiaggia di Lido Gandoli)

 

La domanda sorge spontanea: 

“Cosa fare per salvare le nostre spiagge?”

La soluzione migliore, ovvia, sarebbe quella di “delocalizzare” le costruzioni presenti sulle spiagge, cioè abbattere le strutture fisse e/o precarie che siano.

UNA SPLENDIDA CALETTA

Purtroppo, proseguiva il prof. Pranzini, “il futuro non è roseo, poiché l’erosione costiera combinata con l’innalzamento del livello del Mare (a causa dello scioglimento dei ghiacciai) trasformeranno ulteriormente, sfigurandolo, il paesaggio costiero del Bel Paese… e non solo, con lo scontato effetto che le spiagge a dieta “tormentate da strutture che ne impediscono la rigenerazione” continueranno a dimagrire, il Mare entrerà negli stagni interdunali e farà morire le Pinete… cosa che sta già succedendo sulla Costa della Maremma”.

SCORCIO DI UNO STABILIMENTO BALNEARE

 

- MARE CANNIBALE, dunque?

MARE responsabile unico dello sfacelo?

Una cosa è certa: il mare, dunque la natura, si ribellano agli oltraggi.

Questo può interessare a chi ragiona esclusivamente in termini di profitto?

Può interessare ai Gestori degli Stabilimenti Balneari, da taluni politici definiti addirittura “Poveri Gestori”,  povera gente – e siamo al paradosso – che non può accollarsi le “ingenti spese” inerenti “montaggio e smontaggio” delle .  Quindi? Quindi dobbiamo continuare a permettere il saccheggio del Patrimonio Demaniale – quello delle marine – che fino a prova contraria è, e deve rimanere Pubblico?

Purtroppo, se i Gestori, pardon,  “poveri gestori” non lo vogliono capire- per avidità, per egoismo, probabilmente per arretratezza culturale- c’è ben poco da sperare !

Debbono, allora, essere i “POLITICI” che a livello di cultura e di sensibilità dovrebbero quanto meno essere più dotati dei “gestori”, ad emanare leggi e ordinanze per contenere i danni futuri con la consapevolezza di aver permesso danni irreversibili.

 

- MARE CANNIBALE, quindi colpevole se tutti gli splendidi litorali del bel Paese stanno andando a “pallino”?

 

Andiamoci piano, proviamo più che altro a ricercare cause e concause nell’uso improprio, nell’abuso che dell’ambiente in genere vien fatto, quel che è peggio in piena coscienza e, purtroppo, con tanta, troppa arroganza.

 

- MARE CANNIBALE,  mai termine più inappropriato potrebbe essere utilizzato per descrivere un’anomalia determinata da “una reazione ovvia quanto scontata” fisicamente dimostrata, da comportamenti illogici ma soprattutto innaturali tenuti e perseguiti da chi dovrebbe vigilare, tutelare l’habitat nel quale vive e dal quale di anno in anno trae lavoro e

 profitto.

 

Da anni l’OSSERVATORIO documenta, mostra,  denuncia quanto di deprecabile, senza soluzione di continuità, accade nel silenzio dei più, in specie di chi è deputato a sorvegliare, controllare e soprattutto intervenire. Pubblica ed ha pubblicato un “CALENDARIO” della serie gli di Taranto, del quale nel 2008 furono protagonisti mare e spiagge, 12 scatti che raccontarono delle bellissime ”spiagge violentate”  da stabilimenti sorti come funghi, senza disciplina e senza regole, con strutture lasciate lì, d’inverno, a marcire e degradare il mare, l’ambiente.

Pur riconoscendo l’utilità degli stabilimenti, ovviamente d’estate, si ritiene improcrastinabile rimuovere le infrastrutture poiché, ciò che è utile d’estate, uccide, massacra, sfigura… d’inverno, insultando  innegabili scenari mozzafiato, paesaggi che nell’assoluta indifferenza di chi dovrebbe vigilare, intervenire, subiscono scellerati attacchi al vetriolo da parte di chi interpreta le leggi in maniera del tutto personale.

 

Perché certi politici, faziosamente, si spendono in inaccettabili emendamenti alla spasmodica ricerca di Deroghe che permettano il mantenimento degli Stabilimenti anche “fuori stagione”.?

L’Osservatorio della Legalità nell’estremo tentativo di vanificare ogni e qualsiasi tentativo possa essere operato specialmente da parte di certi Politici che già si stanno spendendo oltremisura per sovvertire l’ordine delle cose, che come innanzi riportato è ordine dettato dalla natura, nel ritenere improcrastinabile la emissione di una inequivocabile ordinanza perché le strutture degli stabilimenti siano smantellati allo scadere delle autorizzazioni, anche quest’anno a fine stagione… invoca l’intervento del ministro all’ambiente anche e soprattutto in considerazione del fatto che l’invocata destagionalizzazione non può significare che nella stagione invernale, gli stabilimenti debbano permanere con le loro “strutture precarie” che per quanto “leggere e di facile rimozione” nel perdere l’identificazione di precarietà, è dimostrato che indiscutibilmente sono concausa dell’erosione.

Destagionalizzare piuttosto significa saper “spostare” i flussi turistici nell’entroterra per godere di ben altri paesaggi.      

ALTRO TESTIMONE DI ABBANDONO

Occorre far comprendere a tutti che "Fare Turismo" significa recuperare aree scempiate dall’abusivismo, da orribili manufatti; che bisogna rimuovere strutture insignificanti per permettere di godere della bellezza della natura!

Occorre invocare legalità in tutti i settori, mare compreso, auspicando si riesca ad estirpare il “germe del malaffare” dalla gestione del “bene comune”, nello specifico il territorio, se si vuole riportare a nuova vita il nostro mare, le nostre spiagge, ovvero far decollare l’industria del turismo, possibilità occupazionale ed alternativa all’industria pesante. Basta con quel malaffare che germoglia dalla Tolleranza ed inibisce qualsiasi iniziativa lecita

 

 

Taranto lì, 03.11.13

 Emma Bellucci Conenna




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