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Ci sono gazebo e...GAZEBO


sabato 26 ottobre 2013

Si faccia chiarezza........

da osservatoriolegnc@libero.it




CONTE arch

della LEGALITA’ onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

 

Decine e decine di ordinanze di demolizione di gazebo, anche in aree private, emesse, parzialmente già notificate con l’ordine di abbattimento.

E’ l’ exploit di un’amministrazione comunale per anni “fuori” dalla realtà cittadina, cieca dinanzi al proliferare, più volte segnalato da associazioni come il Libero Osservatorio della Legalità e GiustaTaranto, di costruzioni abusive di ogni forma e grandezza, di infrazioni socialmente nocive, di illegalità diffuse, di comportamenti scorretti e fuorvianti, amministrazione  d’improvviso svegliatasi per sanzionare, cancellare, buttare giù i pochi sopravvissuti in senso economico e letterale. E’ l’inizio di una nuova era che comincia dai gazebi, corpus delicti, diventati appendice di ogni sorta di esercizio, lungamente tollerati anche quando andavano - e vanno perché temiamo la sopravvivenza della quasi totalità! - a costituire intralcio per il traffico veicolare e, troppo spesso, pedonale?

Che dire? Speriamo che le decine di ordinanze, per intercessioni di santi terreni, non si riducano a “qualche” ordinanza di abbattimento. Speriamo che le ordinanze siano preludio ad interventi necessari a ridare dignità a questa città, mortificata e svenduta, relegata ad un ruolo di cenerentola per vivibilità, peraltro in questi giorni oggetto del dissacrante taglio di alcuni alberi in viale M. Grecia, nonostante la pochezza di verde!  Speriamo che si dia corso ad iniziative di spessore in grado di restituire ossigeno all’economia, messa in ginocchio dall’abolizione della leva obbligatoria, dalla crisi dell’Arsenale, dalla crisi Ilva, dall’inquinamento ambientale.  Speriamo che l’amministrazione non stia dietro al piccolo e tralasci il grosso, più difficile da sanzionare-cancellare-buttare giù.

Speriamo!

A lungo abbiamo temuto che l’inquinamento “potesse aver compromesso” i cervelli  dei  “ruoli apicali”- non solo, ahimè, comunali- date le aberranti illegalità permesse, data la corruzione diventata endemica, dato il sistema di collusioni trasversali nel nome del lavoro per i figli, le mogli, le nuore, le cognate e via dicendo. Ora il “risveglio” con le ordinanze, alle quali dovrebbe seguire la lotta all’abusivismo in toto, alla evasione fiscale, alle violazioni delle norme del commercio, alle violazioni in tema di edilizia sociale, in tema di ambiente.

L’elenco è lunghissimo, ma si potrebbe cominciare da quella cosiddetta P. Sicilia, vero e proprio insulto per una città che dovrebbe promuovere un “turismo culturale” grazie anche all’Acquedotto Romano di Corso Italia, ridotto a pattumiera  ed a parcheggio per i carrelli, non certo per colpa degli operatori, costretti in una “baraccopoli”- una sequela di fatiscenti gazebi- ricavata da un tratto di strada, sprovvisti di allaccio alla  fogna perché, pur esistendo il tronco, l’Acquedotto rifiuta di procedere all’allacciamento, se prima non riceve garanzie da ASL o COMUNE, che rifiutano.

Giocoforza, allora, le acque, usate dagli operatori, vengono gettate nei cassonetti, dai quali, putrescenti, percolano ed invadono la strada, correndo parallele  a quell’ Aqua Nymphalis  di romana testimonianza.

Perché, ci chiediamo, il rifiuto di garanzia dal Comune? E, per completare il quadro, ci chiediamo: come mai quella sorta di pseudo-mercato, al contrario degli altri, è sprovvisto di vigili urbani e di bilancia di controllo? Forse la risposta si può trovare nel rifiuto di garantire alcunché da parte della Asl che nel 2007 inviò al comune una   “Proposta di chiusura” dopo aver accertato una serie di problematiche di carattere igienico-sanitarie, proposta così motivata:

“la suddetta area mercatale è allo stato non idonea per l’uso cui è attualmente destinata, tenendo altresì conto che le condizioni strutturali generali, così come descritte, costituiscono un ostacolo non eliminabile per qualsiasi intervento di pulizia, sanificazione e disinfestazione. Pertanto si propone alla S.V. la chiusura della suddetta area mercatale in quanto in contrasto con le vigenti leggi in materia igienico-sanitaria ed in particolare con l’O.M. 03/04/02 e seguenti”.

 

Alla proposta non fu dato corso, si procedette con interventi minimi,  nonostante quell’ “ostacolo non eliminabile per qualsiasi intervento”, confermato dalla situazione attuale di estremo degrado.

Il “risveglio “ dell’amministrazione interesserà questa disastrosa baraccopoli, per la quale, addirittura, si prevedeva un ampliamento nel giardino dell’adiacente plesso scolastico?

Toccherà il tema dell’edilizia sociale, vera e propria selva oscura nella quale vengono perpetrati  abusi e soprusi, con cambio di destinazione d’uso, con  l’insediamento di studi professionali, di sindacati, con “assegnazioni private” e addirittura  con vendite private?

Scalfirà – a quel che si dice- illegalità istituzionalizzate di sedi di sindacati, di patronati, di associazioni commerciali e industriali, incubatori di posti di lavoro per èlite di intoccabili?

RiguarderĂ  anche il problema della mancanza di agibilitĂ  per costruzioni pubbliche e private, scuole incluse, ed il problema delle pratiche di condono edilizio?

Si occuperà, sempre l’amministrazione risvegliata, degli immobili sequestrati ed entrati nel patrimonio comunale per verificarne la fine o la destinazione d’uso?

Cosa si aspetta a convocare consigli comunali mirati per recuperare anche solo una briciola di quella LEGALITA oltraggiata quotidianamente?

Domande dietro domande alle quali, sappiamo per esperienza, non saranno date risposte: comprometterebbero troppo!

Comprometterebbe certo continuare a nascondere la verità sui due grossi gazebo ammantati da un silenzio tombale, l’abusivismo dei quali è molto imbarazzante, ma che tutti conoscono:

-       Mercato di Piazza Sicilia

-       Camera di Commercio

Per quanto al mercato di Piazza Sicilia qualche anno addietro è stata sostituita il manto di copertura rimuovendo le lastre di eternit presenti… e vabbè …!!!

Ma ci si chiede con quale stato d’animo, eventuali responsabili della Camera di Commercio e figure apicali dell’E.C. possano vivere tranquilli ben sapendo che il tendone (da circo) che copre quegli spazi abusivi, sarà stato garantito al massimo per qualche anno… non di più, mentre invece ne sono trascorsi circa 20.

Ed allora, a non voler ricoprire i panni di “Cassandra”… non ci vorremmo ritrovare fra qualche tempo a commentare la cronaca di un Disastro Annunciato, considerato che trattasi di struttura precaria, installata in quanto tale, ma subito dopo alterata, rimaneggiata ed utilizzata per altri scopi che per quanto istituzionalmente riconosciuti, sono e rimangono ABUSIVI.

 

Nonostante le denunce, nonostante tutti siano a conoscenza, ci si chiede perché entrambi non siano annoverati tra i GAZEBO da DEMOLIRE.

Ci piacerebbe sapere e capire !

 

Taranto lì, 25.10.13                                                                                                                                               il presidente

 




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