della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
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Decine e decine di ordinanze di
demolizione di gazebo, anche in aree private, emesse, parzialmente giĂ
notificate con l’ordine di abbattimento.
E’ l’ exploit di
un’amministrazione comunale per anni “fuori” dalla realtà cittadina, cieca
dinanzi al proliferare, piĂą volte segnalato da associazioni come il Libero
Osservatorio della LegalitĂ e GiustaTaranto, di costruzioni abusive di ogni
forma e grandezza, di infrazioni socialmente nocive, di illegalitĂ diffuse, di
comportamenti scorretti e fuorvianti, amministrazione d’improvviso svegliatasi
per sanzionare, cancellare, buttare giĂą i pochi sopravvissuti in senso
economico e letterale. E’ l’inizio di una nuova era che comincia dai gazebi,
corpus delicti, diventati appendice di ogni sorta di esercizio, lungamente tollerati
anche quando andavano - e vanno perché temiamo la sopravvivenza della quasi
totalitĂ ! - a costituire intralcio per il traffico veicolare e, troppo spesso,
pedonale?
Che dire? Speriamo che le decine
di ordinanze, per intercessioni di santi terreni, non si riducano a “qualche”
ordinanza di abbattimento. Speriamo che le ordinanze siano preludio ad
interventi necessari a ridare dignitĂ a questa cittĂ , mortificata e svenduta,
relegata ad un ruolo di cenerentola per vivibilitĂ , peraltro in questi giorni
oggetto del dissacrante taglio di alcuni alberi in viale M. Grecia, nonostante
la pochezza di verde! Speriamo che si dia corso ad iniziative di spessore in
grado di restituire ossigeno all’economia, messa in ginocchio dall’abolizione
della leva obbligatoria, dalla crisi dell’Arsenale, dalla crisi Ilva,
dall’inquinamento ambientale. Speriamo che l’amministrazione non stia dietro
al piccolo e tralasci il grosso, piĂą difficile da sanzionare-cancellare-buttare
giĂą.
Speriamo!
A lungo abbiamo temuto che l’inquinamento
“potesse aver compromesso” i cervelli dei “ruoli apicali”- non solo, ahimè,
comunali- date le aberranti illegalitĂ permesse, data la corruzione diventata
endemica, dato il sistema di collusioni trasversali nel nome del lavoro per i
figli, le mogli, le nuore, le cognate e via dicendo. Ora il “risveglio” con le
ordinanze, alle quali dovrebbe seguire la lotta all’abusivismo in toto, alla
evasione fiscale, alle violazioni delle norme del commercio, alle violazioni in
tema di edilizia sociale, in tema di ambiente.
L’elenco è lunghissimo, ma si
potrebbe cominciare da quella cosiddetta P. Sicilia, vero e proprio insulto per
una città che dovrebbe promuovere un “turismo culturale” grazie anche
all’Acquedotto Romano di Corso Italia, ridotto a pattumiera ed a parcheggio
per i carrelli, non certo per colpa degli operatori, costretti in una
“baraccopoli”- una sequela di fatiscenti gazebi- ricavata da un tratto di
strada, sprovvisti di allaccio alla fogna perché, pur esistendo il tronco,
l’Acquedotto rifiuta di procedere all’allacciamento, se prima non riceve
garanzie da ASL o COMUNE, che rifiutano.
Giocoforza, allora, le acque,
usate dagli operatori, vengono gettate nei cassonetti, dai quali, putrescenti,
percolano ed invadono la strada, correndo parallele  a quell’ Aqua NymphalisÂ
di romana testimonianza.
Perché, ci chiediamo, il rifiuto
di garanzia dal Comune? E, per completare il quadro, ci chiediamo: come mai
quella sorta di pseudo-mercato, al contrario degli altri, è sprovvisto di
vigili urbani e di bilancia di controllo? Forse la risposta si può trovare nel
rifiuto di garantire alcunché da parte della Asl che nel 2007 inviò al comune
una   “Proposta di chiusura” dopo aver accertato una serie di problematiche di carattere
igienico-sanitarie, proposta così motivata:
“la suddetta area
mercatale è allo stato non idonea per l’uso cui è attualmente destinata,
tenendo altresì conto che le condizioni strutturali generali, così come
descritte, costituiscono un ostacolo non eliminabile per qualsiasi intervento
di pulizia, sanificazione e disinfestazione. Pertanto si propone alla S.V. la
chiusura della suddetta area mercatale in quanto in contrasto con le vigenti
leggi in materia igienico-sanitaria ed in particolare con l’O.M. 03/04/02 e
seguenti”.
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Alla proposta non fu dato
corso, si procedette con interventi minimi, nonostante quell’ “ostacolo non
eliminabile per qualsiasi intervento”, confermato dalla situazione attuale di
estremo degrado.
Il “risveglio “
dell’amministrazione interesserà questa disastrosa baraccopoli, per la quale,
addirittura, si prevedeva un ampliamento nel giardino dell’adiacente plesso
scolastico?
Toccherà il tema dell’edilizia
sociale, vera e propria selva oscura nella quale vengono perpetrati abusi e
soprusi, con cambio di destinazione d’uso, con l’insediamento di studi
professionali, di sindacati, con “assegnazioni private” e addirittura con
vendite private?
ScalfirĂ
– a quel che si dice- illegalità istituzionalizzate di sedi di sindacati, di
patronati, di associazioni commerciali e industriali, incubatori di posti di
lavoro per èlite di intoccabili?
RiguarderĂ
anche il problema della mancanza di agibilitĂ per costruzioni pubbliche
e private, scuole incluse, ed il problema delle pratiche di condono edilizio?
Si
occuperà , sempre l’amministrazione risvegliata, degli immobili sequestrati ed
entrati nel patrimonio comunale per verificarne la fine o la destinazione
d’uso?
Cosa si
aspetta a convocare consigli comunali mirati per recuperare anche solo una
briciola di quella LEGALITA oltraggiata quotidianamente?
Domande dietro domande alle
quali, sappiamo per esperienza, non saranno date risposte: comprometterebbero
troppo!
Comprometterebbe certo continuare
a nascondere la verità sui due grossi gazebo ammantati da un silenzio tombale, l’abusivismo
dei quali è molto imbarazzante, ma che tutti conoscono:
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Mercato di Piazza Sicilia
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Camera di Commercio
Per quanto al mercato di Piazza
Sicilia qualche anno addietro è stata sostituita il manto di copertura
rimuovendo le lastre di eternit presenti… e vabbè …!!!
Ma ci si chiede con quale stato
d’animo, eventuali responsabili della Camera di Commercio e figure apicali
dell’E.C. possano vivere tranquilli ben sapendo che il tendone (da circo) che
copre quegli spazi abusivi, sarà stato garantito al massimo per qualche anno…
non di piĂą, mentre invece ne sono trascorsi circa 20.
Ed allora, a non voler ricoprire
i panni di “Cassandra”… non ci vorremmo ritrovare fra qualche tempo a
commentare la cronaca di un Disastro Annunciato, considerato che trattasi di
struttura precaria, installata in quanto tale, ma subito dopo alterata,
rimaneggiata ed utilizzata per altri scopi che per quanto istituzionalmente
riconosciuti, sono e rimangono ABUSIVI.
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Nonostante le denunce,
nonostante tutti siano a conoscenza, ci si chiede
perché entrambi non siano annoverati tra i GAZEBO da DEMOLIRE.
Ci piacerebbe sapere e
capire !
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Taranto
lì, 25.10.13                                                                                                                                             il
presidente
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