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Quella via Berardi...
lunedì 6 ottobre 2003
...una "tragi-romantica" storia

Via Berardi, una via centralissima che porta direttamente alla Piazza Maria Immacolata.
Intitolata ad Angelo Berardi, dalla storia dai contorni “tragi-romantici”.
Ma andiamo con ordine.
Il nostro nasce nel giugno del 1887 in una casa da poco costruita nel nascente Borgo , proprio nella via che poi prenderà il suo nome.
Da giovanissimo attratto dalla voglia di divenire un pilota si arruola nell’Accademia Militare di Torino.
Una volta raggiunto il grado di tenente viene trasferito in Libia.
In quel periodo la nascente arma dell’Aeronautica Miliatre cominciava ad usare i dirigibili per gli spostamenti rapidi di più persone.
Proprio con gli stessi dirigibili il nostro effettuò numerose azioni di guerra, per le quali gli vennero conferite varie decorazioni, nonché la promozione a maggiore.
Il 4 dicembre del 1918 decise di raggiungere Taranto per fare una sorpresa ai propri genitori.
Quindi salì a bordo di un dirigibile partendo dall’aeroporto di Ciampino e decise di pilotarlo senza volere nessun altro a bordo.
Quando arrivò in vista di Taranto, del mare di Taranto, lo assalì una terribile tempesta, uno di quegli uragani che raramente si scatenano dalle nostre parti, ma che quando lo fanno, non perdonano.
La tempesta purtroppo ebbe il sopravvento sul piccolo dirigibile, lo travolse, lo frantumò, il pilota si dileguò tra mare e cielo, e il suo corpo non fu ritrovato.
Fato, follia, amore per la propria famiglia: Angelo Berardi.
Su una facciata del maestoso palazzo degli Uffici è affissa una lapide con scritto:
Fu vinto dalla follia aquilonare, e morì qui
La notte del 4 dicembre 1918 - rogo lo Ionio.

A cura di Delfina Azzurra & Studichito



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