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Biclicletta... che passione !
sabato 24 agosto 2013
A Taranto, però è NEGATA

da osservatoriolegnc@libero.it



CONTE arch

della LEGALITA’ onlus (TA)  osservatoriolegnc@libero.it

 

 BICICLETTA: VOGLIA DI LIBERTA’

 

Estate, voglia di sole, di mare e di libertà. E quale il mezzo che esalta il senso di libertà, mentre, accarezzati dal sole e dal vento, si corre verso il mare? La bicicletta, ancor più della moto, la bicicletta che guidiamo, controlliamo, amiamo! In questo periodo se ne vedono in ogni dove; sono protagoniste di giornate ad hoc; sono, in una parola, emblema della stagione calda.  Peccato che alle due ruote le amministrazioni locali dedichino ben poca  attenzione, ignorando dettati nazionali in materia di mobilità alternativa, tralasciando  direttive europee, boicottando le piste ciclabili. Così, le strade, urbane ed extra-urbane, sono intasate da qualche mezzo pubblico, ma, soprattutto, da auto private; diventano luogo di violazione di qualunque norma comportamentale e di qualunque norma del Codice della Strada. Impunemente, perché è pressoché nullo il controllo delle forze dell’ordine, rintanate negli uffici o chissà dove. Ne deriva che i ciclisti sono degli spericolati, perché, non esistendo una cultura delle due ruote, gli automobilisti si sentono padroni incontrastati delle strade, mettono a rischio la vita di ciclisti e avventurosi pedoni.  Che dire? Vogliamo appellarci ad una amministrazione comunale  in catalessi- salvo qualche componente- incapace di tutelare i cittadini

Se è vero, come è vero, che il grado di civiltà di una città si misura con parametri ben precisi – e non “con le chiacchiere” - si può comprendere come e perchè, nonostante i roboanti annunci per  avvenimenti  ritenuti da determinati “organi d’informazione” addirittura “straordinari”, gli indicatori delle classifiche di vivibilità evidenziano un’immagine ben diversa... immutata da circa venti anni :  "FONDO CLASSIFICA” !

Qualunque amministrazione si sarebbe adoperata per “risalire la china”, quelle tarantine “ristagnano”, sorde ad appelli che arrivano da più componenti della società civile, alle quali prospettano utopistiche proposte di candidatura a “Taranto Capitale Europea della Cultura 2019”, di  candidatura della Città Vecchia a “Meraviglia dell’Umanita”, di costruzioni sequestrate appena completate come il tartarugaio e via dicendo.

Nel frattempo… nel frattempo la città va a rotoli !

Niente piste ciclabili.

Nessun controllo della viabilitĂ .

Nessun interesse a recuperare il patrimonio immobiliare del Borgo, mentre continua la cementificazione selvaggia, anche nella zona costiera orientale, dove uno dopo l’altro crescono palazzoni  che “chiudono” la vista e l’accesso al  mare.

Nessuna tutela dei parchi e giardini, nonostante Taranto sia una delle cittĂ  con meno verde.

“Un Piano Particolareggiato di iniziativa comunale del c.d. “Comparto 3.2” che riguarda un’area, in località Cimino, di espansione edilizia per circa 880 mila metri quadrati, con 730 mila metri cubi di nuove costruzioni per commercio e terziario, più circa 400 mila metri cubi per residenze (con realizzabili circa 1.000 nuove abitazioni per circa 4.000 abitanti).
A questo piano d’espansione si aggiungono le continue sollecitazioni per accelerare l’altro mega piano d’espansione già approvato e derivato dalla variante della Salinella: 200 ettari per circa 4.000 nuove case e 14.000 abitanti insediabili, più servizi ed attività commerciali.
Tenuto conto di altre piccole iniziative edilizie-urbanistiche già assentite, di fatto, è in corso un nuovo piano d’espansione edilizio più o meno carsico, che sposterebbe l’asse edilizio e commerciale della città” (Capriulo)”.

Il trasporto pubblico è un vero “disastro"; provare per credere, in specie se si utilizza un  pullman urbano nelle ore di punta ! Muoversi a pietà per tanti dannati ammassati - pressati su di un mezzo pubblico è naturale – umano. Sono gli strati socialmente più vulnerabili comunque ad essere condannati a subire l’indicibile “martirio”.

Sgomenti... ci chiediamo: ma i vertici AMAT hanno mai utilizzato i servizi che offrono?

La risposta è ovvia: no e poi no, altrimenti si sarebbero impegnati per migliorare il servizio, debitamente retribuito dagli utenti, costretti a sottostare anche alle paturnie degli autisti. Chi ignora la riduzione delle corse nel periodo elettorale per “il sacro diritto” al voto degli stessi autisti? Ma sono andati a votare “ Tutti insieme appassionatamente”? A prescindere dall’ironia si comprende che, essendo il mezzo pubblico  inattendibile, il mezzo privato rimanga l’unica alternativa, al quale potrebbe affiancarsi l’uso della bici, se esistessero le condizioni. Ed a proposito di Amat e bici, ci sovviene di una vecchia "querelle" sulle “enfatizzazioni istituzionalizzate” come quella, anni fa,  dell'inaugurazione della nuova "biglietteria" che, in zona ponte girevole, avrebbe dovuto fungere da punto di riferimento per il "turista", eh già… onnipresente aleatoria figura, il TURISTA, in nome e per conto del quale, nell'immaginario collettivo, per anni si è cercato di mutare il volto di una Città distrutta nel silenzio dei più.

Lo stesso annuncio - effetto riportava la disponibilità di nuovi "BUS" con pedana – disabili, ed ancora che l'AMAT avrebbe disposto di ben sette (7) chilometri di "Corsie Preferenziali" per un servizio agevole e veloce. Ne avete notizia? Vi risulta ?

Per l'ennesima volta, l'Osservatorio interviene per ricordare che per quanto concerne il servizio reso ai cittadini... nulla è cambiato; migliorare il servizio non suscita interesse; a solo titolo d’esempio per quanto alle "fermate" posizionate in periferia, indecenti, indecorose, inadeguate e, soprattutto pericolose..., neanche il minimo accenno! Unici soggetti " lesi " i poveri Utenti, che, nonostante sbandierati "progressi aziendali", sono costretti    a subire un servizio di dubbia qualità che potrebbe davvero definirsi disservizio!

L’uso del mezzo pubblico più che una scelta vantaggiosa, nel divenire una necessità senza via d’uscita, finisce per diventare una “punizione Dantesca”.

AMAT o amara AMAT, prodiga di proclami, povera di fatti!

 

1 - Le biciclette AMAT. Che fine avranno mai fatto?

2 - Le idrovie? Dove? Quando? Rammentiamo: nel tempo che fu, ovvero anni dibelliani!

3 - Le fermate elettroniche? Funzionano? … hanno mai funzionato?

4- Navette elettriche? Esistono o sono un ricordo cestinato?

Vorremmo tanto avere risposte, ma l’indifferenza non ha voce e l’AMAT è indifferente! O no?

 

Taranto lì, 23.08.13                                                                                             presidente

EMMA BELLUCCI CONENNA

 




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