della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
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 BICICLETTA: VOGLIA DI LIBERTA’
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Estate,
voglia di sole, di mare e di libertĂ . E quale il mezzo che esalta il senso di
libertĂ , mentre, accarezzati dal sole e dal vento, si corre verso il mare? La
bicicletta, ancor piĂą della moto, la bicicletta che guidiamo, controlliamo,
amiamo! In questo periodo se ne vedono in ogni dove; sono protagoniste di
giornate ad hoc; sono, in una parola, emblema della stagione calda. Peccato
che alle due ruote le amministrazioni locali dedichino ben poca attenzione,
ignorando dettati nazionali in materia di mobilitĂ alternativa, tralasciandoÂ
direttive europee, boicottando le piste ciclabili. Così, le strade, urbane ed
extra-urbane, sono intasate da qualche mezzo pubblico, ma, soprattutto, da auto
private; diventano luogo di violazione di qualunque norma comportamentale e di
qualunque norma del Codice della Strada. Impunemente, perché è pressoché nullo
il controllo delle forze dell’ordine, rintanate negli uffici o chissà dove. Ne
deriva che i ciclisti sono degli spericolati, perché, non esistendo una cultura
delle due ruote, gli automobilisti si sentono padroni incontrastati delle
strade, mettono a rischio la vita di ciclisti e avventurosi pedoni. Che dire?
Vogliamo appellarci ad una amministrazione comunale in catalessi- salvo qualche
componente- incapace di tutelare i cittadini
Se è vero, come è vero, che il grado di civiltà di una città si
misura con parametri ben precisi – e non “con le chiacchiere” - si può
comprendere come e perchè, nonostante i roboanti annunci per avvenimentiÂ
ritenuti da determinati “organi d’informazione” addirittura “straordinari”, gli
indicatori delle classifiche di vivibilità evidenziano un’immagine ben
diversa... immutata da circa venti anni : "FONDO CLASSIFICA” !
Qualunque amministrazione si sarebbe adoperata per “risalire la
china”, quelle tarantine “ristagnano”, sorde ad appelli che arrivano da più
componenti della societĂ civile, alle quali prospettano utopistiche proposte di
candidatura a “Taranto Capitale Europea della Cultura 2019”, di candidatura
della Città Vecchia a “Meraviglia dell’Umanita”, di costruzioni sequestrate
appena completate come il tartarugaio e via dicendo.
Nel frattempo… nel frattempo la città va a rotoli !
Niente piste ciclabili.
Nessun controllo della viabilitĂ .
Nessun interesse a recuperare il patrimonio immobiliare del Borgo,
mentre continua la cementificazione selvaggia, anche nella zona costiera
orientale, dove uno dopo l’altro crescono palazzoni che “chiudono” la vista e
l’accesso al mare.
Nessuna tutela dei parchi e giardini, nonostante Taranto sia una
delle cittĂ con meno verde.
“Un Piano Particolareggiato
di iniziativa comunale del c.d. “Comparto 3.2” che riguarda un’area, in
localitĂ Cimino, di espansione edilizia per circa 880 mila metri quadrati, con
730 mila metri cubi di nuove costruzioni per commercio e terziario, piĂą circa
400 mila metri cubi per residenze (con realizzabili circa 1.000 nuove
abitazioni per circa 4.000 abitanti).
A
questo piano d’espansione si aggiungono le continue sollecitazioni per accelerare
l’altro mega piano d’espansione già approvato e derivato dalla variante della
Salinella: 200 ettari per circa 4.000 nuove case e 14.000 abitanti insediabili,
piĂą servizi ed attivitĂ commerciali.
Tenuto
conto di altre piccole iniziative edilizie-urbanistiche giĂ assentite, di
fatto, è in corso un nuovo piano d’espansione edilizio più o meno carsico, che
sposterebbe l’asse edilizio e commerciale della città ” (Capriulo)”.
Il
trasporto pubblico è un vero “disastro"; provare per credere, in specie se
si utilizza un pullman urbano nelle ore di punta ! Muoversi
a pietà per tanti dannati ammassati - pressati su di un mezzo pubblico è
naturale – umano. Sono gli strati socialmente più vulnerabili comunque ad essere
condannati a subire l’indicibile “martirio”.
Sgomenti... ci chiediamo: ma i vertici AMAT hanno mai utilizzato i
servizi che offrono?
La risposta è ovvia: no e poi no, altrimenti si sarebbero
impegnati per migliorare il servizio, debitamente retribuito dagli utenti,
costretti a sottostare anche alle paturnie degli autisti. Chi ignora la
riduzione delle corse nel periodo elettorale per “il sacro diritto” al voto
degli stessi autisti? Ma sono andati a votare “ Tutti insieme
appassionatamente”? A prescindere dall’ironia si comprende che, essendo il
mezzo pubblico inattendibile, il mezzo privato rimanga l’unica alternativa, al
quale potrebbe affiancarsi l’uso della bici, se esistessero le condizioni. Ed a
proposito di Amat e bici, ci sovviene di una vecchia "querelle" sulle
“enfatizzazioni istituzionalizzate” come quella, anni fa, dell'inaugurazione
della nuova "biglietteria" che, in zona ponte girevole, avrebbe
dovuto fungere da punto di riferimento per il "turista", eh già …
onnipresente aleatoria figura, il TURISTA, in nome e per conto del quale,
nell'immaginario collettivo, per anni si è cercato di mutare il volto di una
CittĂ distrutta nel silenzio dei piĂą.
Lo stesso annuncio - effetto riportava la disponibilitĂ di nuovi
"BUS" con pedana – disabili, ed ancora che l'AMAT avrebbe disposto di
ben sette (7) chilometri di "Corsie Preferenziali" per un servizio
agevole e veloce. Ne avete notizia? Vi risulta ?
Per l'ennesima volta, l'Osservatorio interviene per ricordare che
per quanto concerne il servizio reso ai cittadini... nulla è cambiato;
migliorare il servizio non suscita interesse; a solo titolo d’esempio per
quanto alle "fermate" posizionate in periferia, indecenti,
indecorose, inadeguate e, soprattutto pericolose..., neanche il minimo accenno!
Unici soggetti " lesi " i poveri Utenti, che, nonostante sbandierati
"progressi aziendali", sono costretti   a subire un servizio di
dubbia qualitĂ che potrebbe davvero definirsi disservizio!
L’uso del mezzo pubblico più che una scelta vantaggiosa, nel
divenire una necessità senza via d’uscita, finisce per diventare una “punizione
Dantesca”.
AMAT o amara AMAT, prodiga di proclami, povera di fatti!
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1
- Le biciclette AMAT. Che fine avranno mai fatto?
2
- Le idrovie? Dove? Quando? Rammentiamo: nel tempo che fu, ovvero anni
dibelliani!
3
- Le fermate elettroniche? Funzionano? … hanno mai funzionato?
4-
Navette elettriche? Esistono o sono un ricordo cestinato?
Vorremmo tanto avere risposte, ma l’indifferenza non ha
voce e l’AMAT è indifferente! O
no?
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Taranto lì, 23.08.13                                         Â
                                              presidente
EMMA BELLUCCI CONENNA
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