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Nota dei deputati pugliesi del M5S - Interrogazioni su Taranto.
lunedì 22 luglio 2013
da G. Vianello collaboratore del portavoce Deputato M5S ing. De Lorenzis




Continua l’incessante controllo tramite interrogazioni parlamentari ai vari Ministri da parte dei deputati del Movimento 5 Stelle sulla situazione di Taranto, questa volta nel mirino del MoVimento 5 Stelle oltre alla pericolosità dell’ILVA, ci sono anche le preoccupazioni per la raffineria ENI. Due interrogazioni parlamentari al Ministro dell’Ambiente Orlando sul suo mancato riferimento in aula a proposito dello stato di adempimento delle prescrizioni AIA dell’Ilva, che avrebbe dovuto riferire entro la fine di giungo 2013 e così per ogni semestre (interrogazione in commissione 5-00635), e una seconda sui motivi per cui non siano state ancora irrogate all’Ilva le sanzioni all’ILVA per non aver ottemperato alle prescrizioni dell’AIA (interrogazione 4-01337), come stabilito dalla legge 213 del 2102. Contestualmente Diego De Lorenzis deposita altre due interrogazioni su Taranto. La prima al Ministro dello Sviluppo economico Zanonato chiedendo le ragioni per cui non sia stata rispettata la legge 231 in merito all’adozione entro fine giugno da parte del Governo di una strategia industriale per la filiera produttiva dell'acciaio (4-01325). A tal riguardo è importante ricordare che in sede di conversione del DL 61 la maggioranza ha bocciato un emendamento del MoVimento 5 Stelle alla Camera che prevedeva l’istituzione di un tavolo tecnico partecipato volto a stabilire la quota di produzione di acciaio a livello nazionale.

Nella seconda interrogazione parlamentare(4-01347), i deputati del Movimento 5 Stelle chiedono ai tre Ministri di Sviluppo Economico, Ambiente e Salute se in seguito al black out dell’8 luglio 2013 avvenuto alla raffineria ENI di Taranto, ci siano danni all’ambiente e ai cittadini e lavoratori, se siano state accertate le responsabilità dell’accaduto e cosa intendano fare i ministri per impedire nuove criticità e sanare gli eventuali danni avvenuti. Inoltre si chiede se l’ENI stia rispettando le prescrizioni AIA.

 

 





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