Furnari, Labriola ... e le regole di San Basilio Magno.
mercoledì 19 giugno 2013
da "Club Fra Cristoforo"
Sostegno ai cittadini-deputati Furnari e Labriola, al Meetup M5S “I Grilli in movimento” e una tirata d’orecchie a Grillo e Casaleggio in rispetto a San Basilio Magno!
Apprezzabile l’atteggiamento di presa di distanza dei cittadini-deputati Alessandro Furnari e Vincenza Labriola rispetto al comportamento dei capigruppo alla Camera e al Senato del MoVimento 5 Stelle sulla vicenda Ilva. I deputati tarantini si sono ispirati alle regole dettate da San Basilio Magno per i cenobi, di cui numerose sono le vestigie archeologiche presenti su tutto il territorio provinciale (nel pieno centro di Taranto si trova la Chiesa Ipogeica del Redentore con affreschi che rappresentano S. Basilio e S. Euplio, certamente a conoscenza dei nostri cittadini-deputati). San Basilio raccomanda ai propri monaci di andare oltre l'esperienza eremitica di san Pacomio in Egitto per aprirsi al mondo, non rinunciando ad una vita monastica intesa come lo stato ideale per raggiungere la perfezione cristiana, invitando anche i “laici” a condurre, indipendentemente dalla propria condizione di vita, un originale stile di vita, anti-consumistico ante litteram, che doveva valere per tutti, dall’Abate all’ultimo converso, e in ogni occasione, nella logica dell’”uno vale uno”! Per questo i monaci basiliani sono autorizzati a dire messa in quanto tutti sacerdoti, distinguendosi dai benedettini, dai pacomiani e dai francescani, i cui appartenenti non necessariamente sono sacerdoti. Secondo la regola, i componenti del Convento dovevano mangiare lo stesso cibo allo stesso desco! Non era ammesso coda alla vaccinara e abbacchio al forno per l’Abate e colazione al sacco per i poveri monaci, con l’aggiunta dell’obbligo della presentazione degli scontrini! Casaleggio e Grillo pensano che sia possibile attraverso la “Rete” sostituire quanto raccomandato da San Basilio Magno, che sistemava i monaci in romitori con celle autonome, ma con luoghi di preghiera e di lavoro in comune, senza però distogliersi dalle urgenze della comunità civile. I due parlamentari tarantini Furnari e Labriola, così comportandosi, hanno dimostrato di essere coerenti con quanto consigliava San Basilio, che invitava i monaci basiliani ad essere acculturati, in grado di leggere e scrivere, assumendosi le proprie responsabilità .
La questione Taranto, pagina amara di storia europea, scritta tutta a Taranto senza tener conto della gracilità del tessuto socio-economico della città , che sul groppone si trova un eco-mostro con una ricerca scientifica applicata incongrua e con una classe industriale e politico-amministrativa del tutto inadeguata, litigiosa, lamentosa. Non è certo cosa da “caporali di giornata”, occorrono capitani d’industria, politici lungimiranti, coesione sociale. La questione Ilva non può essere risolta né ricorrendo ai dazi né scaricandola sulle gracili spalle dei tarantini, ma necessita di un approccio olistico e soprattutto di politiche industriali che favoriscano la ricerca applicata finalizzata all’ammodernamento degli impianti.
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