Nel
silenzio assordante degli Ordini professionali e delle Associazioni di
Categoria, si sono emessi “ atti lesivi “ per la comunità perchè non
rispondenti ai dettami delle vigenti Leggi.
Si
fa di tutto per aggirare gli ostacoli, invece di rispedire al mittente le
"Indecenti Proposte" che copiose arroganti e minacciose inondano le
scrivanie del Governo del Territorio.
Oggi
per < l’area vasta della Salinella > la parola d’ordine è “far passare”
assieme all’incontestabile - auspicabile Recupero del Patrimonio Edilizio
Esistente, che nulla ha a che spartire con la speculazione, soprattutto Nuovi
Fabbricati per Civili abitazioni… assolutamente non previsti.
L’occasione
è buona dunque per tentare nuovamente il “colpo mancino” mancato alla fine
degli anni ’90 con l'insana quanto indecente proposta della "Decadenza dei
Vincoli".
Ed
ecco che, ricorrendo ad una legge regionale anche stavolta mal interpretata, si
ritiene poter stravolgere il concetto di "Perequazione" richiamato
dalla L.R. n. 20/01.
PEREQUAZIONE
… ennesimo inquietante termine che così come lo si vuole interpretare non
lascia intravedere nulla di buono, nulla di diverso da quanto fino ad oggi
tentato a piĂą riprese tanto dai proponenti, conniventi gli uffici comunali!
PEREQUAZIONE
... per come sarebbe stata infatti interpretata, che differenza passa tra
“Perequazione e Speculazione” urbanistica?
Cos’altro
se non un “guazzabuglio urbanistico” quello proposto e tradotto nella delibera
di Consiglio Comunale n. 7 del 24.01.05 ... avente ad oggetto :
-
Adozione Variante al P.R.G. relativa alle aree contermini al CEP -
Salinella.
Soltanto
a volere dare un veloce sguardo alla stessa, "le lacrime" non si
trattengono ... scendono copiose…eppure ci sarà chi l’ha pensata, approvata,
chi ha sprecato tempo a rigirare carte e planimetrie che non potranno che
finire al macero con conseguente spreco di denaro pubblico.
GiĂ
le premesse hanno dello sconvolgente… Già nel leggere le motivazioni “dall’alto
contenuto sociale” per il grande intento che si vorrebbe raggiungere per il
“Quartiere Salinella” da tutti dimenticato per anni ed anni, ma… che oggi fa
gola a tanti anzi, purtroppo...... a troppi!
In
pratica si disquisisce del "Sesso degli Angeli", solo insani
sproloqui inerenti la bislacca "idea" che si vorrebbe far passare
come “geniale” e che vede gli uffici impegnati su problematiche inerenti la
“nobile” necessità di:
- recuperare
il patrimonio edilizio esistente, per superare l’isolamento del quartiere…
ricercare integrazioni per un qualificato sviluppo urbano; riqualificazione
urbanistica della "167" e risanare i vasti spazi della Salina Piccola
che si sono salvati dall’azione edilizia, migliorare i collegamenti viari tra i
quartieri periferici ed il resto della cittĂ ;
E’
sconcertante leggere poi....:
… che nella
Variante al PRG elaborata al fine di evitare il ricorso agli espropri per
realizzare le infrastrutture e tenuto conto dell’impossibilità di utilizzare
risorse pubbliche per gli espropri, si è ritenuto possibile applicare quanto
sancito dagli articoli 2 e 14 della L.R. n. 20/01 che introducono il principio
della perequazione;
N.B.
… (per quanto la si sia letta e riletta, non si evince da nessun articolo della
L.R. n.20/01, che il termine “PEREQUAZIONE” equivalga a : REGALARE a piene
mani “Volumi Residenziali” ovvero “ghiotti indici” che da sempre, sono da tutti
"appetiti")… e dunque ???
Paradossale
poi che… detta "scellerata Delibera" continua affermando quanto
segue:
…che per
procedere alla perequazione sopra citata (?) per la “Variante” è stato
attribuito, un unico indice di fabbricabilitĂ territoriale (non superiore a
quello previsto per parchi giochi e sport A10 (F1) preponderante
"originaria" destinazione dell’area nel PRG) per la realizzazione
dell’edilizia residenziale i cui concetti sono sinteticamente di seguito descritti: Â
                                                        Â
1.
individuazione delle aree destinate alla edificazione per soddisfare la
condizione della perequazione urbanistica;Â Â Â Â
2.
individuazione delle aree che i proprietari dovranno cedere gratuitamente al
Comune per la realizzazione dei
servizi;Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
(state
pur certi ...che tante aree avranno “nel frattempo e per tempo” cambiato
proprietà e/o saranno oggetto di compromessi non appena i terreni… “diverranno
edificabili” … e sì !!! proprio perché questa è la ferma convinzione di
taluni).
E
dunque... di cos’altro infatti trattasi se non di mero inaccettabile perchè
improponibile "cambio di destinazione urbanistico", atteso che
l’indice rimarrebbe lo stesso mentre invece che: “Palestre ed Attrezzature per
lo Svago ed il Tempo Libero” e/o altri Standards, si propongono le solite
“Civili Abitazioni” ?
La
speculazione edilizia dunque è l’ovvia risposta… è altresì altrettanto ovvio e
scontato chiedersi come mai a Taranto, con amministrazione ed uffici tecnici,
da anni gestiti male e condotti peggio, sia difficile anche il completamento
del P.P. di v.le Trentino… dove invece è lampante cogliere l’idea di cosa
effettivamente ( è ) e deve essere la PEREQUAZIONE Urbanistica.
Cosa
si ottiene invece? Si partorisce l’insana idea di utilizzare detta “mirabile
procedura”, per quello che deve essere un normalissimo Piano di Recupero
dell’Edilizia esistente alla Salinella.
Si
prenda ad esempio proprio il "Piano Particolareggiato" di v.le
Trentino (anch’esso da tempo in odore di speculazione), prima che fosse
sconvolto da interpretazioni contra legem, lo stesso garantiva lo "jus
edificandi" per tutti i proprietari dei lotti inseriti nel P.P. oltre
naturalmente a garantire la realizzazione di strade, parcheggi e verde, opere
la cui mancata realizzazione fino ad oggi è dovuta unicamente alla cattiva
gestione delle passate amministrazioni.
Anche
lì, dove si voleva e si doveva distribuire equamente “perequando” le
volumetrie, ad oggi si è in presenza di un Piano Particolareggiato “miseramente
fallito” atteso che lì dove si doveva e poteva applicare la perequazione si è
registrato un aborto in piena regola, causa le Concessioni fuori dagli schemi,
che hanno impedito la realizzazione di strade, parcheggi ecc.
Purtroppo
ancora oggi, c’è persino chi avanza con insistenza richieste di aumento delle
volumetrie, senza disdegnare oscene proposte di allargamento del Piano.
Â
Ritornando
all’Area Vasta della Salinella… ci si chiede come si possa concepire
l’applicazione di detta “nobile” procedura...... la Perequazione appunto.....
partendo con il piede sbagliato atteso che in fin dei conti, pur di costruire
le ambitissime - Civili Abitazioni - si assiste alle solite ignobili
proposizioni di mutamento di destinazione di Aree tipizzate come “Parchi –
Giochi e Sports” ed altre tipizzazioni notoriamente destinate al
soddisfacimento degli Standards Urbanistici (D.M. ’68).
Candidamente
poi... si ammette di operare in una zona dove l’Edificabilità per la
realizzazioni di "Civili Abitazioni" è stata abbondantemente e
definitivamente esaurita.
In pratica, si sbandiera "sfacciatamente" che
l’unico rimedio per ottenere che si effettuino e si realizzino opere di
interesse pubblico e/o collettivo, si incentiverebbe ad investire nelle case e
con le somme rivenienti dagli Oneri Concessori (urbanizzazione e costo di
costruzione) dovuti, si potrebbero affrontare tutte le spese inerenti la
realizzazione delle infrastrutture pubbliche.
Â
Assolutamente
ALLUCINANTE... tutti fingono di non sapere, di non vedere, che a poche decine
di metri dalla zona in cui si dovrebbe procedere solo e semplicemente al
RECUPERO e dunque alla Ristrutturazione dell’Edilizia Esistente e “BASTA”,
sempre alla Salinella, è di recente realizzazione l’ultimo – ma solo in ordine
di tempo - BUBBONE “urbanistico – edilizio”, un’immensa area nella quale sono
ammassati PALAZZI dall'oggi al domani "spuntati come funghi", senza
che nessuno men che meno l’ufficio tecnico del Comune, si sia mai preoccupato
di quel che giorno dopo giorno accadeva sotto gli occhi sbigottiti di tanta
gente caduta poi nella trappola di un nuovo QUARTIERE nato male e finito
peggio.
Macabra
situazione di certo sconosciuta alla Regione Puglia, poichè mai è stato
comunicato alcunchè... non di certo invece alla Procura della Repubblica di
Taranto.
Via
Lago di Levico in c.da Muso di Rizzo...... assurdo ammasso di palazzi, pseudo
insediamento urbano generato dall’errata interpretazione di un vecchio ricorso
al P.R.G. datato 1974.
Un'indecente
accozzaglia di Palazzi privi dei piĂą elementari servizi primari, senza strade,
illuminazione; anomale situazioni di azioni legali avviate da tempo con i
proprietari delle strade che addirittura non permettono gli allacciamenti…
proprietari che piuttosto pretendono l’esproprio da parte di un’amministrazione
che non si è mai voluto rendere conto dove e perché si sia permesso     il
rilascio di concessioni edilizie fuori regola.
Sarebbe
interessante sapere come si intenderà sanare detta assurda situazione, se si è
mai proceduto a conteggiare quanta cubatura, quanti volumi sono stati
realizzati in detto sito…
se
gli stessi rientrano o sono fuori dal concetto di perequazione… cosa si
andrebbe a perequare? Volumi abusivi non previsti? Atteso che i volumi per la
realizzazione di detti Alloggi assolutamente non previsti dal P.R.G. sono stati
impiegati in maniera disordinata ed ignobile, tra le c.d. via on. R. Leone, via
C. di Donna, via A. Sordi, via Lago di Levico ecc. contro le più elementari Norme
del P.R.G. avendo effettuato di fatto un cambio di destinazione da “Distretto
Scolastico” a Civili Abitazioni, quale migliore occasione per tentare di
distribuire servizi primari a tanti malcapitati?
E
dunque ancorché sprecare tempo e lavoro, anziché disperdere energie per
improponibili pianificazioni inerenti cambi urbanistici senza senso, per
l’ennesima volta mal interpretando le Leggi, perché non procedere al Recupero
di tutto ciò che possa portare DIGNITA’ tra quell’indecente Pasticcio
Urbanistico, atteso che notoriamente detto "nuovo" quartiere,
necessita al più presto di un “Piano di Recupero”… VERO, però!
E’
un obbligo morale, l'amministrazione non può fingere che nulla sia accaduto
negli ultimi 10 anni, l'amministrazione non può permettere che si prenda in
considerazione un’altra SCELLERATA operazione di "indecente
speculazione" urbanistico-edilizia, in una zona della Città dove si è
costruito di tutto e di piĂą e dunque giĂ duramente provata, in una "Zona
Vasta" dove in maniera sconcertante perché nello specifico - “non
ciazzecca assolutamente nulla” - si vorrebbe malamente applicare la L.R. 20/01…
ricorrendo pensate proprio alla PEREQUAZIONE… per così come da
"taluni" è stato genericamente appunto interpretato detto termine.
Interessante
sapere se tanto la delibera n. 7 del 24.01.05 quanto l’intervento di che
trattasi - realizzato contra legem - siano stati portati all’attenzione della
Regione Puglia per il parere obbligatorio.
C’è
altresì da considerare che : < “In base al principio della perequazione, i
proprietari dei suoli destinati ad ospitare attrezzature collettive ed
infrastrutture pubbliche sono titolari dei medesimi diritti edificatori che
spettano ai proprietari dei suoli destinati a residenza o ad attivitĂ
economiche. Mentre però questi ultimi potranno costruire i volumi che gli
spettano sulle aree di loro proprietĂ (ed eventualmente "ospitare" i
diritti di altri proprietari), i primi potranno realizzare le loro volumetrie
solo su altre aree che il Piano Regolatore ha destinato a edificazione privata.
E una volta che avranno sfruttato la loro volumetria, dovranno cedere
all'Amministrazione Comunale le aree destinate ad attrezzature collettive”
>. Appare quanto mai evidente che l’ennesimo tentativo di speculazione,
quello in argomento, non è applicabile - perseguibile atteso che le aree che il
P.R.G. ha destinato ad edificazione privata sono del tutto e da tempo esaurite
nella zona oggetto di proposta d’intervento. Tra le altre considerazioni che
si possono e si debbono fare, non bisogna dimenticare che : < per qualsiasi
“Piano di Recupero” che si rispetti, lì dove si vuole effettivamente e
realmente operare il Recupero dell’edilizia esistente - esistente perché
appunto giĂ realizzata - detta norma prevede che il carico urbanistico non
possa essere assolutamente incrementato oltre il 5% di quello giĂ presente>.
Agevole osservare - per la zona in argomento - quanto solo il recepire,
sistemare e infrastrutturare con opere di urbanizzazione degne di questo nome,
il devastante intervento concretizzato tra i budelli urbani di nuova
generazione realizzati in c.da Muso di Rizzo superi di gran lunga la soglia del
5%.
Si
vorrà convenire che a Taranto l'Urbanistica ad oggi è stata più che altro
CALPESTATA.
Â
Taranto,
15 giugno ’13                                                                          Emma
Bellucci CONENNA Â