Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
Oggi, mi è arrivata questa
mail, mi ha commossa, per cui, contrariamente a quanto faccio di solito,
ho voluto condividerla con tutti, perché pregna d'amore per questa città
sfortunata e negletta, defraudata e "violentemente abusata", oppressa
dall'incapacità di amministratori e politici, imbelli e mercenari. Condivido in
pieno le parole di Francesco, forse perché anch'io ho i capelli bianchi, ma,
certo, nessun velo del tempo arriva a far difettare cervello e
forza di dire quello che pensiamo, con un'onestà di cuore e di intelletto
radicati nella giustezza delle azioni. Scusami, Francesco, se in qualche
modo tradisco una tua esternazione rendendola pubblica.
e.b.c.
Ciao Emma,
sento di continuare questo dialogo in quanto nella mia vita ho
sempre risposto a tutti coloro che mi hanno telefonato, scritto,inviato mail.
In particolare non riesco a sottrarmi dal rispondere a Te che tanto
"amore "stai dimostrando nei confronti della nostra città.
Rilevo con profondo rammarico che le Tue denunce rimangono
completamente senza risposta da parte di chi dovrebbe rispondere.
Mi limito a ricordare che, chi omette di rispondere, ed è un
pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, rasenta le norme dettate
in materia dal codice penale.
Ma al di là di questo pensiero ahimè anche esso privo di riscontro,
desidero aggiungere al quadro delle situazioni di degrado fisico della nostra
città quelle di degrado psichico.
Da un numero infinito di anni mi dedico ad assistere imprenditori
che attraversano momenti di crisi e devo purtroppo rilevare che tante volte la
crisi investe la persona e prescinde dalla obiettiva situazione economica.
Certo che se mi ostino a fabbricare caloriferi e mi trovo nel caldo
deserto, nessuno li comprerà.
Nel caso di Taranto invece la situazione è esattamente quella
opposta.
Abbiamo una città che a dir poco bella si sbaglia, dei tramonti che
dovrebbero attirare il mondo intero,i due mari,il museo, il centro
storico, insomma tutto ciô che ben da tempo ci diciamo.
Come una persona che la mattina non si lava, non si cambia i
vestiti, non legge, mangia male, si trascura, non si relaziona con gli altri,
così noi Tarantini.
Questa si chiama " Depressione".
Alcune teorie parlano della Depressione come di un male incurabile
mentre io sono dell'avviso che la Depressione è curabilissima con una sola
Medicina:>L'amore.
Perdonami di questa mia affermazione e depennami se lo ritieni
dalla lista degli indirizzi a cui mandi i tuoi messaggi.
Consentimi però di parlarti di questa Taranto trascurata, negletta,
abbandonata e non amata neppure dai nostri amministratori, quindi
"DEPRESSA"
L'inerzia conseguente ai tuoi ripetuti allarmi ne è la prova più
evidente.
Ci troviamo di fronte ad un "Buco Nero" che assorbe tutto
voracemente ,>di fronte alla paura persino di pensare ed al terrore di
sognare.
Sognare che l'Ilva possa diventare come quella fabbrica in Austria
che sorge al centro della città, sognare di poter far ritornare le cozze
nel Mar Piccolo così come sono ritornati i cigni nel lago di
Zurigo,sognare che tutti i negozi chiusi possano trasformarsi come in
Francia in casette per gli anziani che non riescono più a salire le scale
e non vogliono andare negli ospizi,sognare che il traffico cittadino
sparisca come ad Amsterdam dove non si vede circolare una macchina in quanto
vanno tutti a piedi.
A tal proposito ti dico che quando mi è possibile da viale Magn
Grecia vado alla Stazione Ferroviaria e torno mettendoci poco più di 60
minuti.
Certo a passo veloce.
Poi sogno di veder mettere fuori tutti i pezzi sepolti del nostro
Museo,uno dei più grandi d'Europa.
Sogno di rivedere il Galeso come quando ero ragazzo ed andavo a
bere l'acqua fra i salici della sua sorgente.
Sogno ancora di sentire in primavera il profumo dei fiori e non mi
rassegno a credere di non poterlo più sentire.
Quelli che saranno arrivati a questo punto staranno sicuramente
sbuffando pensando che è solo la mia età che mi fa parlare così.
Invece no.
Io sono un economista e so che se i Tarantini si impegnassero a
riportare Taranto così come io l'ho conosciuta da piccolo, verrebbero
turisti da ogni parte del mondo.
Diventeremmo ricchissimi attraverso l'ospitalità.
Come del resto ha detto sere fa DIEGO DELLA VALLE alla televisione.
Ora il mondo è a portata di mano e venire da Londra costa meno
tempo e meno soldi che venire da Roma.
Non parliamo poi del mediterraneo.
Invece stiamo morendo di rassegnazione.
Come ti ho già, forse, detto, i malati terminali dopo che hanno
saputo della irreversibilità della loro fine, si rassegnano e non sono
neppure piû disperati.
Così noi Tarantini.
Abbiamo un magistrato che sta lottando disperatamente per quel che
crede il bene di Taranto.
Non entro nelle ragioni giuridiche del suo operato perchè non
è campo mio.
Valuto solo quanto "amore" sta dimostrando per quello che
lei pensa sia il bene di Taranto.
Vorrei tento capire dove riesce ad attingere tanta energia.
Se ogni Tarantino ne avesse una piccolissima dose la città
ripartirebbe.
Non credo che ci sia alcun politico in grado di risolvere i
problemi di questa città nè credo che ci siano amministratori in grado di fare
qualcosa.
Son troppo presi dalla macchina del potere che li fagocita.
Posso invece dirti l'esperienza che sto facendo con una
Associazione di cui sono consulente.
Questa Associazione è in collegamento con le camere di commercio di
gran parte del mondo,dall'argentina all'Australia e sta trovando consensi
enormi in quanto pugliese e rappresentante di una delle più belle regioni del
mondo.
Sarebbero felici di venire a stare da noi ma l'immagine che
trasferiamo è purtroppo di estremo degrado,quindi non convincente.
Per risolvere questo problema, occorrerebbe che ciascun Tarantino,
>individualmente ,si convincesse che i problemi li può risolvere solo
facendo a meno dell'aiuto pubblico in una prima fase.
Ho visto con piacere che hai voluto pubblicare il Bando Telecom con
cui si finanziano sino a 250.000 euro i restauri di opere
"invisibili".
Sino a questo momento nessun segnale.
Come vedi , continui a rivolgerti a quei poveri rappresentanti dei
partiti che, forse , son loro ad aver bisogno di aiuto, talmente poca è
la loro capacità.
Non so se avrai avuto anche Tu la costanza di leggermi,sappi però che
se continui a scrivermi io Ti risponderò sempre con entusiasmo e gioia
della vita.
Forse a differenza di tanti, so che la vita è un soffio ed ogni
giorno che mi alzo mi sento ricchissimo del cielo, del mare, della terra
e so che purtroppo tutto questo un bel giorno non me lo potrò più godere.
C'è chi parla del dopo ma io pur non escludendo che ci sia, non
vedo perchè non debba godermi il presente a pieno.
Grazie ancora dell'opportunità che mi dai consentendomi di
comunicarti i miei pensieri.
Con grande gratitudine
Francesco Mancini