Libero OSSERVATORIO della LEGALITA’ onlus (TA) osservatoriolegnc@libero.it
E’ il grosso interrogativo che
grava su questa città che ama sempre più sguazzare nella illegalità
o al limite della legalità, infrangendo regole e diritti, nella certezza di una
impunità addebitabile, evidentemente, a “protezioni in alto”. Sennonché
c’è, sempre più, il rischio di incappare in chi , consigliere comunale o libero
cittadino, è attento a denunciare gli accadimenti strani, o in chi,
organo di controllo, è preposto al contrasto della illegalità, ed è in
questo che speriamo denunciando situazioni a dir poco dubbie, come, appunto, la
massiccia opera di cementificazione della Salinella, zona pressoché sprovvista
dei requisiti che rendono vivibile un quartiere, comunque oggetto
di costruzioni selvagge. Chiariamo che ben sappiamo come il settore edilizio
stia boccheggiando per la crisi che attanaglia il paese, ma altrettanto bene
rileviamo l’inutilità di nuovi palazzoni e palazzetti in presenza di un
consistente patrimonio edilizio recuperabile come notiamo lo strano
fenomeno della scomparsa di molti costruttori e della costante presenza di
qualche nome, ripetutamente. Tentativo di perequazione urbanistica alla
Salinella può essere utile, sì, ma solo per procurare terreni
all'Amministrazione Comunale a costo zero, aree che dovranno servire per
realizzare urbanizzazioni primarie, non già per permettere ancora speculazioni
ai furbetti di altri quartieri.
Questa città ha già vissuto stagioni di
nepotismo bieco, di favoritismi sfrenati, di violazioni sistematiche che hanno
prodotto i danni sotto gli occhi di tutti, hanno ricacciato il territorio in
anni bui e senza speranze. Difficile, allora, comprendere l’immobilismo dei
più, la tolleranza di faccendieri senza morale e senza amore, la continua
sequela di abusi.
Il Libero Osservatorio chiede il
ripristino della legalità, il rispetto del territorio, lo stop delle
violazioni, appellandosi alle forze sane del territorio ed a chi ha a cuore il
futuro della città, sempre più abbandonata a sé stessa ed all’incuria.
Di seguito si ripropone la nota di
qualche tempo fa, dalla quale emergono le contraddizioni generate da una legge
pur positiva, la 20/01.
“Con Delib. di
C.C. 63 del 25/06/98 il Comune di Taranto approvava il provvedimento avente per
oggetto: “Individuazione delle Zone di recupero del Patrimonio edilizio
esistente” – art. 27 L. 457/78, per procedere quindi all’adozione del “Piano di
recupero del Quartiere CEP-Salinella” per l’ottenimento dei finanziamenti
relativamente ai Contratti di Quartiere caratterizzati da degrado urbano e
mancanza di servizi primari. Con la suddetta Delibera si intendeva, pertanto,
recuperare il patrimonio edilizio esistente, risanare gli spazi sottratti
all’edilizia e migliorare i collegamenti viari (periferia-centro). Con
successiva Delib. di C.C. 23 del 24/01/05 venivano definiti gli obiettivi:
“Individuazione delle Zone di recupero del Patrimonio edilizio esistente
comprendenti il CEP-Salinella e aree contermini” e, al fine di
evitare gli espropri, per la realizzazione delle infrastrutture, si ricorre al
principio, introdotto dalla L.R. 20/01, della “PEREQUAZIONE” attraverso
l’individuazione delle aree destinate alla edificazione in perequazione e
quelle destinate ad essere cedute al Comune.
Si è dato seguito in questo modo a
speculazioni realizzate in precedenza con lottizzazioni abusive di terreni
agricoli (un’area “Salina Piccola” sede di svernamento di varie specie di
uccelli e individuata dal PUTT/p area a macchia è stata suddivisa in tante
piccole proprietà) e a recenti acquisti di terreni sempre a destinazione
agricola (la pineta di via Lago di Levico di 2.00 ettari viene acquistata
indivisa tra società edili e immobiliari. Il Comune di Taranto, nel frattempo
spinto dalle imprese edili e dalle Cooperative stima necessaria la
realizzazione di più di 5000 nuovi appartamenti. Resta dubbia questa improvvisa
crescita della popolazione se si pensa che già il P.R.G. vigente (approvato
negli anni ’50) era stato sovradimensionato in quanto era stata prevista una
crescita della popolazione che non c’è stata; al contrario c’è una diminuzione
della popolazione residente.
Il centro urbano si è svuotato con il
passare degli anni; restano migliaia di appartamenti vuoti e interi stabili
pericolanti e mai ristrutturati e anch’essi vuoti (prede di speculatori, come
accaduto per la “Città Vecchia”). La città, ed in particolare le aree periferiche,
invece, mancano delle strutture secondarie se non addirittura di quelle
primarie; le strade, già impraticabili in quanto ridotte a colabrodo, si
allagano al minimo accenno di pioggia in quanto mancano le fogne; mancano i
parcheggi, i marciapiedi, l’illuminazione, mancano gli spazi verdi, mancano le
strutture di aggregazione, mancano i campi sportivi e il Comune pensa a
costruire nuove abitazioni che, ritenute indispensabili, porteranno a spopolare
ancor di più il centro, a cementare, con tutte le conseguenze del caso, aree
agricole e lì dove già le aree edificate esistenti sono ancora in attesa delle infrastrutture
necessarie.
Pertanto
si chiede di fare luce su eventuali speculazioni in atto o realizzate a mezzo “lottizzazioni
abusive”.
Taranto lì, 23.05.13
Emma Bellucci Conenna