Le lettere
inviate dalla redazione di JoTv.tv in occasione del referendum consultivo sulla
permanenza dell’Ilva, delle quali Delfini Erranti ha pubblicato una parte, costituiscono
un vero tesoretto per la chiamata alla responsabilitĂ individuali e collettive
e per brandire le armi della conoscenza, consapevolezza olistica per modificare
i processi produttivi della grande industria con un occhio glocal, nella
constatazione che ormai nessun mondo è lontano e che ogni uomo agogna a migliori
standard di diritti civili.
Tra
queste spicca, per la sua attualitĂ , la missiva inviata al sociologo tarantino
Carlo Marchese, coordinatore del gruppo di lavoro del Club Il Riformista, che
ha prodotto il poderoso documento “l’area
industriale tarantina: da problema locale a risorsa nazionale ed europea per la
competizione globale-radiografia di un territorio: ombre e luci”, la
cui stesura è tuttora in corso ed in cui sono presenti molte delle domande invano
rivolte da JoTv.tv ad alcuni interlocutori opportunamente e saggiamente
prescelti per ruolo istituzionale, manageriale, per competenza e per passione
civica, piĂą di uno comportatosi, ancora una volta, da convitato di
pietra!
Sarebbe
opportuno che il phamplet, a lavoro finito, fosse pubblicato come strumento per
una presa di coscienza collettiva sul da farsi, in quanto non più rinviabile né
trasferibile comodamente e opportunisticamente sugli altri e ne avremmo sicuro
giovamento.
A
dimostrazione dello spessore e dell’attualità del contenuto delle missive
inviate dalla redazione di JoTv.tv, in queste ore è emerso il comportamento
degli onorevoli grillini che, come era prevedibile, si sono rifiutati di
attenersi alla regola gesuitica perinde ac cadaver, “obbedire come corpo
morto obbedisce”, dimostrando che forse non è con un nuovo ordine monastico che
si possa affermare il principio laico impostato da Socrate della democrazia
partecipata.
Nella
lettera, tra l’altro, si affermava: “In Italia, alle tante concomitanti difficoltà , si è
aggiunto il fenomeno politico-culturale del MoVimento 5 Stelle, capitanato dal
sussiegoso comico Beppe Grillo, il quale si è reso protagonista di una nuova,
inedita forma di partecipazione, che, in modo inaspettato, ha riempito il vuoto
determinato dalla perdita di ruolo dei partiti novecenteschi, delle
organizzazioni sindacali, delle èlite borghesi e del personale che si aggira
nelle istituzioni a livello nazionale, regionale e locale, selezionato e
nominato secondo il principio “testa di cavolo sì, ma fedele”, che Grillo e Casaleggio
rischiano di spingere alle estreme conseguenze”.
“Ecco
perché, oggi, la coppia Grillo-Casaleggio ha chiesto ai neoeletti in Parlamento
di attenersi alla regola monastica ora et labora, praticata
da secoli, con grande successo, nelle grangie benedettine, e alla nuova regola
dell'ordine monastico testè costituito – Movimento 5 Stelle - digiuno e
cilicio, nei giorni di riposo e colazione al sacco nei
giorni di lavoro in Parlamento e con cibo di origine vegetale! Non
sembra però che tutti gli adepti siano disposti a seguirle fino in fondo, chi
vivrà vedrà , e ne vedrà delle belle!”