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ELEZIONI: BONELLI, CONSIGLI GREEN DI
CLINI A MONTI? FORSE SU AGENDA BLACK..
LE DIECI MOSSE CON CUI IL GOVERNO MONTI
HA DATO AGGREDITO L'AMBIENTE
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"Il ministro Clini vuole dare
consigli green per l'Agenda Monti? Mah forse saranno consigli sull'Agenda Black
visto che il governo Monti proprio grazie al ministro del non ambiente Clini è
riuscito a smontare la maggior parte delle politiche ambientali italiane".
Lo dichiara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Dal
decreto incostituzionale sull'Ilva che ha commissariato la magistratura e
umiliato le ragioni dei cittadini di Taranto che si ammalano e muoiono a causa
dell'inquinamento alla cementificazione 'semplificata' che introduce il
silenzio assenso addirittura nelle aree vincolate alla demolizione del
principio europeo 'chi inquina paga', passando per trivelle selvagge di Passera
e per l'attacco al settore delle rinnovabili che ha messo a rischio 140 mila
posti di lavoro e centinaia di imprese fino ai tagli della spending rewiew ai
Parchi nazionali, il governo Monti si ha portato all'ambiente un attacco senza
precedenti".
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"L'agenda Monti è stata è e sarĂ
molto black perché risponde alle logiche economiche delle lobbi dei
costruttori, dei petrolieri e di chi inquina - conclude Bonelli -. Le politiche
ambientali del governo Monti sono state in perfetta continuitĂ con quelle,
disastrose, del governo Berlusconi e il ministro Clini è stato il principale
interprete di un governo che ha demolito la nostra legislazione ambientale
portandola indietro di trent'anni".
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Roma, 8 gennaio 2012
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DOSSIER AGGRESSIONE ALL’AMBIENTE IN 10
MOSSE - L'AGENDA BLACK DEL GOVERNO MONTI
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1) ILVA: Il governo per la prima volta
nella storia della Repubblica ha annullato i provvedimenti dell’autoritĂ
giudiziaria per decreto. Per decreto e’ stata sospesa la legge in materia di
tutela della salutee dell’ambiente a Taranto. L’emergenza ambientale e
sanitaria di Taranto dimostra che la priorità dell’esecutivo era quello di
sostenere le ragioni dell'azienda e non difendere la salute e la vita dei
cittadini. Il decreto salva-Ilva è incostituzionale sotto più profili (viola
gli articoli 3-9-32-112 della Costituzione). Il governo ha rilasciato un AIA (
autorizzazionne integrata ambientale) che non applica le migliori tecnologie in
assoluto per abbattere l’inquinamento ma solo le migliori tecnologie
disponibili economicamente per l’azienda, che non prevede limiti prescrittivi per
gli inquinanti altamente cancerogeni ma solo conoscitivi. Sempre il governo ha
volutamente reso pubblici i gravissimi dati sulla mortalitĂ a Taranto solo dopo
il rilascio dell’autorizzazione 22 ottobre 2012, nonostante questi dati fossero
giĂ noti dal marzo 2012.
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2) DISSESTO IDROGEOLOGICO: Il governo
Monti ha aggravato la drammatica situazione del territorio italiano dando il
via libera alla cementificazione 'semplificata' per decreto: ricordiamo il
provvedimento che introduce il silenzio assenso addirittura nelle aree
vincolate. Mentre in Italia si continua a morire sotto il fango e ci sono 500
mila frane il governo butta soldi in mega opere inutili come la Tav in Val di
Susa.
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3) RINNOVABILI: Il governo ha affossato
il comparto delle energie rinnovabili mettendo in pericolo piĂą di 140 mila
posti di lavoro. Non solo le agevolazioni sono state drasticamente ridotte ma
si è introdotta un'estrema burocratizzazione per l’accesso incentivi e si è
creata l'incertezza sulle possibilitĂ d'erogazione degli stessi.
Contestualmente all’affossamento delle energie rinnovabili il governo Monti
pres.enta un piano energetico che si basa sul ritorno al petrolio e al carbone
e l’aumento delle trivellazioni .Si tratta di un attacco freddo e pianificato
alle energie del futuro per favorire le lobby delle fonti fossili come
petrolio. l’Art. 35 del Decreto Sviluppo (Disposizioni in materia di ricerca ed
estrazione di idrocarburi) da' il via libera alle trivellazioni selvagge nei
nostri mari, consentendo le proroghe a concessioni scadute e l'autorizzazione
di domande che non hanno concluso l'iter autorizzativo.
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4) PONTE DI MESSINA: Il governo ha
riattivato le procedure per il Ponte sullo Stretto di Messina, che, tradotto,
significa buttare 8,5 miliardi di euro. Un vero e proprio regalo alle lobby del
cemento che non aspettano altro per fare i loro affari con i soldi degli
italiani per un’opera inutile e dannosa dal punto di vista ambientale.
5) CEMENTO: Mentre tutti gli italiani
hanno dovuto fare i conti con l’Imu che si è 'magiata' le tredicesime per i
signori del cemento il governo ha fatto un bel regalo di natale: l'esenzione
dell'Imu (Decreto Sviluppo) sulle case invendute dei costruttori. Approvazione
delle procedure semplificate in materia edilizia.
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6) MARE: Nei nostri mari sarĂ far-west
trivelle per l’estrazione petrolifera anche per aree prossime alla aree marine
importanti come quelle delle Tremiti, delle Egadi dove insistono domande per
trivellare su una superficie massima di 750 Km quadrati. Sono 120 le autorizzazioni
giĂ rilasciate che minacciano il territorio italiano per un totale di 42.500
Kmq.
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7) TRASPORTO PUBBLICO. Sono state
tagliate le risorse a Regioni e comuni. Il risultato? Nelle nostre cittĂ il
trasporto pubblico è al collasso mentre lo smog è diventata un’emergenza
ambientale e sanitaria. Con gli 8,5 miliardi di euro del Ponte sullo Stretto si
potrebbero realizzare 90 km di metropolitana o 621 Km di rete tranviaria,
acquistare 3.273 tram e 23.000 autobus ecologici rivoluzionando il trasporto
pubblico nelle nostre cittĂ e affrontare finalmente il problema dei pendolari
che vivono una situazione drammatica.
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8) TAV: Nuova intesa con la Francia.
Torino-Lione quando mentre a pochi chilometri dal tracciato che si vuole
costruire esiste giĂ una linea ferroviaria per il trasporto merci potenziata di
recente e che viene utilizzata solo per 2,5 milioni di tonnellate quando ha una
capacitĂ di 20 milioni di tonnellate. Oltre 10 mld di euro per grandi opere che
producono solo debito e disastri ambientali
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9) PARCHI: Ultimo atto per il sistema
delle aree protette nazionali. I tagli del governo Monti (spending review)
mettono in ginocchio i Parchi nazionali. L'attacco ai Parchi nazionali è ormai
una drammatica certezza cominciata dal DPEF del 2008 con cui Tremonti provava a
dichiarare gli Enti Parco enti inutili. A luglio dello stesso anno il ministro
Prestigiacomo ne propose la privatizzazione mentre nel 2011 il rischio chiusura
(i finanziamenti erano stati dimezzati a 25 milioni per tutti i parchi) solo grazie
ad una fortissima mobilitazione. Le aree naturali protette oltre ad avere un
valore inestimabile dal punto di vista naturalistico rappresentano una realtĂ
economica ed occupazionale importantissima con 86 mila occupati così suddivisi:
4 mila occupati diretti; 17 mila nell'indotto dei servizi; 65 mila nell'indotto
del turismo dell'agricoltura dell'artigianato e del commercio.
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10) DEMOLITO PRINCIPIO CHI INQUINA PAGA:
nel decreto semplificazioni, proposta dal ministro Clini, c’è una norma che
demolisce il principio previsto dalle direttive europee e dalla legislazione
italiana che inquina paga. La norma introdotta prevede che le bonifiche e la
messa in sicurezza delle falde inquinate dovranno essere realizzate da chi ha
prodotto il danno ma se gli interventi sono "economicamente
sostenibili". Un favore vergognoso agli inquinatori.
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Ufficio Stampa Federazione dei Verdi
Capo Ufficio Stampa Antonio Barone
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