A Rossana, “straordinario” amore
mio
Carissima
Rossana,
forse non sai quanto tu sia
ancora nei miei pensieri! Tu non sai quanto mi manchino il tuo sorriso
smagliante, le tue poesie recitate da fine dicitrice, il fascino delle tue frasi
accattivanti, i miraggi sollecitati dalle tue parole …
Ah Rossana! Può essere
che tutto ciò sia finito?
Come sapevi convincerci
Rossana! Pensa che ti ho voluta con un quasi plebiscito, tanto credevo in te. Ho creduto
ogni cosa di quel che mi hai detto! Mi sosteneva il voto che lavoravi anche per
me. Ho avallato, fiducioso, ogni tua mossa perché sei bella e perché dimostravi,
almeno nella forma, di amare questa città tormentata da tanti problemi ed anche
dalla sua storia. La storia dimostra il carattere di una città e tu, Rossana,
hai dimostrato di conoscerlo molto bene questo carattere; sapevi dove e come
spingerti, sapevi osare quasi in modo impertinente, in modo grazioso e
fascinoso, così come sa e deve fare una bella donna, anche se ormai volge
all’occaso. La tua politica fatta anche di fini arti femminili mi stimolava, mi
dava fiducia, mi faceva sperare in un futuro migliore per questa città, fatto
anche di rivincita sulla sua storia.
Ma che molle Tarentum! - mi
dicevo - ho la mia Pulzella d’Orleans. Lei è mia, vive solo per me, non mi
tradirà mai. E che fa se ogni tanto dice qualche mezza verità? Che sarà mai se
ogni tanto fa qualcosa che mi indispettisce?
I soldi pubblici che la tua
giunta (valida quella tua mossa elettorale, lo riconosco) ha dato alla Taranto
calcistica, mi irritarono: forse sarebbe stato più giusto destinarli ad uno dei
tanti problemi tarentini (sanità forse?). Ti perdonai, tuttavia, quel gesto che,
almeno, in te forte e determinata condottiera, tradiva una concessione fatta
alle passioni. Poi i BOC, che per me furono come dei BAC…I. Quanto ti amai! Ma
si, anche se mi facevi spendere qualcosa in piu’ come non comprenderti?! Le mie
tante anime sapevano che lo facevi per un futuro migliore.
A
proposito, ma i BOC che fine hanno fatto?
E i giochi d’acqua Rossana?
Che peccato che si siano rotti troppo presto! E le centraline per il controllo ambientale? Anche loro qualche problemino ce l’avevano, Rossana, e mi
dicono che hanno smesso di funzionare da tempo. Ma, si sa, la tecnologia è
debole!
E quell’altro grande atto
d’amore consistente nel nominare un difensore civico? Che grande gesto! Capii
che volevi farmi sentire la tua calda ala protettrice. Ti amai ancora di piu’.
Peccato che il difensore civico si interessò
solo, o quasi, delle file agli uffici postali, mentre io avevo dolori
ovunque. E il Manager City? Fu una
conferma del tuo amore: volevi
proprio che la mia città funzionasse bene se le dedicavi un manager
intero, solo per lei . Certo, costava un po’ tanto, ma ci sarei passato sù se
almeno avessi conosciuto quale fosse il suo compito. A dire il vero, ancora non
lo so, ma questo è un mio difetto, certamente: sono io che avrei dovuto cercare di
capire come si spende il denaro pubblico.
E i fondi della FSE? Le
solite malelingue dicono che sono stati, solo in parte per carità, male
utilizzati. Qualcuno, addirittura, sussurra, ma io non ci credo e non ho nessuna
prova, che li hai usati in modo scorretto. Figurati! Quelle sarebbero cose
gravi, Rossana, ed io so che tu non le avresti mai fatte! Qualche altro,
compreso il commissario Blonda, dice che hai lasciato la mia città in coma. Che cattiveria! Meno male che
nessuno ci crede. Meno male che ci sono i valorosi che raccolsero le firme in
tuo favore anche dopo la tua condanna, quella che ti fece abbandonare le
posizioni di comando. Io apprezzai nella giusta maniera quel manipolo di eroi
che ti sostenevano contro ogni evidenza. Perché io, come loro, ti amavo
Rossana.
Oggi, sempre i malevoli,
dicono che tu ed i tuoi collaboratori più vicini avete portato la città al
dissesto. Persino quel sant’uomo di Benigno Papa pare abbia preso coscienza ed
abbia avuto la visione della verità su Taranto.
Hai fatto del bene a tutti
Rossana. Quanta irriconoscenza raccogli!
E i dipendenti comunali?
Quelli degli stipendi d’oro, che il Sig. Commissario Blonda definisce non meglio
e non più che “persone di buona volontà”, pagati come genii del settore? Quelli
che, addirittura, si autonominavano? E i dipendenti delle municipalizzate AMIU?
E i Vigili Urbani, anch’essi molto ben remunerati per il lavoro che fanno?
E poi, quella tua sublime
teoria organizzativa della città suddivisa in classi fu una poesia. Tu
distinguevi la città in classi: la classe dei Comunali , la classe dei militari
e quella dei vigili urbani, la classe dei religiosi, quella delle alte gerarchie
del Comune, quella dei sostenitori a cui hai fatto rifare i marciapiedi mentre,
giustamente, non li hai fatti rifare ai loro dirimpettai tuoi detrattori,
oppure, la Via Dante rifatta dalla Concattedrale al sottopasso e non dall’altra
parte, dove c’erano i cattivi, evidentemente, individuati dai marciapiedi a
macchia di leopardo e per ultima, giustamente, la classe dei popolani comuni,
quelli che dovevano impegnarsi diversamente, che non sapevano, magari, come
sbarcare il lunario, quelli che non hanno il diritto di parlare. Poi c’è stata
la classe degli imprenditori che hai fatto lavorare in una città che era tutta
un cantiere. Cosa volevano di più oltre l’onore di lavorare per il Sindaco di
questa città antica? Essere anche pagati?
Se avessero avuto la pazienza di aspettare, questi miscredenti, avresti
dato loro l’onore di erigere anche il Colosso di Taranto a cavallo di via C.
Battisti.
Tu sei
stata la faraona di questa città, Rossana.
I tuoi detrattori non ti
hanno capita. Quelli che ti hanno capita invece hanno goduto. Ad ognuno di essi
hai dato qualcosa, a tanti hai dato molto, forse troppo.
Ma perché devi essere tu a pagare per
tutti?
Il fatto è che ora c‘è una
strana aria in città. Vedi, non per darti addosso, ma anch’io ho le idee un po’
confuse a questo punto. Io, che ti ho tanto amata, in silenzio e senza ricevere
grandi cose, che ho stoicamente sofferto e continuo a soffrire di un dolore che
oggi è più forte, perché nasce dalla delusione, dalla sensazione del tradimento
che coglie l’innamorato, anche io ho qualche
dubbio.
Mi chiedo dove tu sia finita
Rossana, mi chiedo perché non ti difenda, mi domando perché non rassicuri me, il
tuo popolo che ti ha sempre amato, mi domando perché mi fai bruciare sulla pelle
e nel cuore la sensazione del tradimento.
Se
è vero ciò che dice il Sig. Commissario Blonda (tante brutte cose sui bilanci,
cose orribili) tu dovresti ,
almeno, avere il coraggio di ammettere davanti a me le tue colpe e di
smascherare chi, certamente, ti ha fatto deviare dalla retta via ed ha fatto
scatenare su di te il “J’accuse” di tanta parte della popolazione. Tu questo “lo
devi” al tuo popolo Rossana. Non puoi nasconderti o fuggire, come alcuni stanno
insinuando. Tu devi affrontare la pubblica opinione e dire tutto, così tornerai
ad avere, se non l’affetto, almeno la mia stima.
Io credo che Il Sig.
Commissario Blonda, il Pubblico Ministero che conduce le indagini, la Procura,
debbano fare e faranno tutto quanto è necessario per eliminare ogni sospetto ed
ogni incertezza. Anche loro “devono” questo a me, il popolo di Taranto. Questo lo chiedo,
credimi, nella speranza che trovino una giustificazione al tuo comportamento. Ma
se, per caso non ve ne fosse alcuna, come sembra, io, il popolo di Taranto,
collaborerò in tutti i modi perché la giustizia, non il giustizialismo, ridoni dignità a questa città troppe volte
maltrattata, offesa ed umiliata.
Anche da te, Rossana, a questo punto.
Al Sig. Commissario Blonda ed al Pubblico
Ministero Epifani vorrei dire che il popolo sente di avere riposto male la
fiducia in certi amministratori e non vuole ripetere gli stessi errori. Il Sig.
Commissario ha pubblicamente assicurato che ci farà sapere cosa avrà scoperto e
che perseguirà ogni strada per fare giustizia.
Io spero che controlli anche se c’è la
distrazione di fondi di cui si diceva qualche tempo fa e di cui, in verità, non
si parla più.
Si faccia quel che c’è da
fare, insomma. Si trovino, se ci sono, le malefatte, le cause e gli autori. E
che giustizia sia fatta! Che serva da esempio soprattutto per chi ti succederà,
Rossana, nella carica più alta della città. Io, il popolo, questa volta li
seguirò con attenzione. Taras è sveglio, non dorme
più.
Rossana, dammi, per una
volta almeno, una prova di coraggio e di responsabilità. Qualcuno immagina che
tu non sapessi nulla di tutto questo precipizio finanziario ed etico. Se fosse
così, a maggior ragione, Rossana, collabora
nel fare chiarezza e giustizia e forse, recupererai un po’ del mio
apprezzamento. Torna ad utilizzare i tuoi abituali veicoli, si, quei media
locali che conosci bene e che hanno fatto da megafono alla tua epopea e che ora
navigano appena sotto la superficie.
Nulla di
personale Rossana, ma questo gesto di coraggio da te me lo aspetto.
Taras
20.06.06
P.S. Rossana cara, non è superfluo
rammentarti che c’è un’altra porzione, non proprio irrilevante, di popolo
tarantino che diversamente da me, e stranamente, non ti ha mai amata.
E’ quel popolo che non sei
mai riuscita a convincere, conquistare, sedurre, facendo e rifacendo
marciapiedi, lampioni, panchine, piazze, piante e fiorellini d’ogni tipo e
colore. Un popolo che pare avesse ed abbia ben altri problemi e sofferenze cui
pensare, altro che look da rinnovare e senso dell’estetica.
Un popolo che non ha mai
creduto ai tuoi fieri annunci di battaglie (ricordi?) in difesa della dignità e
della salute di Taranto! E che, al contrario dei tuoi estimatori, non è rimasto
affatto sorpreso vedendoti diventare molto più dolce, accomodante e disponibile con
“quell’assegno” (ricordi?) di 600 mila euro in
mano!
E se non ti amava
prima, pensa come possa aver
reagito e come stia man mano reagendo oggi dinanzi alla scoperta di cosa in
realtà c’era e c’è dentro e dietro tutte quelle delicate poesie d’amore per
Taranto e ”veramente” nel tuo “straordinario” concetto di “futuro” per questa
città. Un popolo che questo
“futuro” splendido splendente lo avrà invece pieno di guai, considerate le
macerie ancora fumanti sotto gli occhi di tutti.
Un popolo che naturalmente
perde la pazienza quando gli dicono che adesso tasse maggiorate e danni (quanti
danni, Rossana!) tocca a lui pagarli e non a voi che li avete procurati. O
quando gli dicono che forse, in eredità, gli resteranno piante e fiorellini
rinsecchiti, ma anche tanta immondizia non raccolta e, giusto per completare
l’opera di “riqualificazione”, mancanza di luce, trasporti, servizi essenziali e
tanto, tanto altro di sgradevole.
E ancor più la perderà, la
pazienza, nel caso gli dovesse accadere di rivedere le ineffabili facce dei tuoi
amici e collaboratori riproporsi, tra non molto, agli elettori, magari con una
nuova casacca, per … riprovarci.