Pettole
calde, Stelle di Natale e pastorali natalizie, hanno accolto questa mattina,
gli studenti dell’istituto Cabrini a Taranto. Stupore, incredulità e gioia
incontenibile a sprazzi erano palpabili negli studenti all’ingresso della
scuola.
Eppure
la città come da tradizione ogni anno si sveglia prestissimo e ribolle in
attesa dei tradizionali eventi che prendono corso di buon ora durante la notte.
È
il giorno di Santa Cecilia e a Taranto è iniziato il Natale più lungo d’Italia.
Strade affollate nel cuore della notte, nella magica notte.
Per
i tarantini la tradizione si rinnova, anzi si arricchisce con la processione
della statua di Santa Cecilia, poi c’è come sempre, il profumo delle pettole
calde che si diffonde sui marciapiedi per strada, e le pastorali delle bande
che hanno risvegliato la città ricordando che sono iniziate le feste natalizie.
Don
Emanuele Ferro, della parrocchia di San Cataldo, da dove la statua della santa
verrà traslata, ha riferito: “Non ci aspettavamo tanta gente questa notte, la
festa proseguirà alle ore 17 di oggi con la processione solenne. Abbiamo voluto
in un certo senso sottolineare il fatto che queste tradizioni così radicate nel
cuore dei tarantini, sono nate sull’isola della città vecchia”.
“Ci
ritroviamo come ogni anno ad aprire questa lunga giornata nella festa della
nostra patrona Santa Cecilia, abbiamo iniziato questa mattina da S. Cataldo e
proseguiamo per le vie della città senza tralasciare i punti particolari, con
maggiore riguardo agli ospedali, noi con le altre bande” ci ha ricordato
Giuseppe Grecucci direttore della Banda di Santa Cecilia.
Oltre
che nelle case e per le strade, anche all’istituto Cabrini quindi, Santa
Cecilia è stata sinonimo di pettole e pastorali. Un cibo che, secondo la tradizione,
i tarantini donavano ai pastori. Un prodotto povero e semplice, ma gustoso, che
rappresenta l’essenza del dono, un’obbligazione reciproca che sorge all’interno
di una comunità di conoscenti e non.
Orbene,
come volevasi dimostrare l’Italia possiede il patrimonio culturale più ingente
al mondo.
E
la Puglia di cui sopratutto Taranto, lo possiede in modo particolare. Ma questa
affermazione è oramai una sorta di leit motiv, che nelle più disparate
occasioni sentiamo ripetere da studiosi, accademici, politici, ed esperti di
turismo.
Il turismo
potrebbe avere un ruolo di rilievo per la valorizzazione dell’eccezionale
patrimonio tarantino, anche in considerazione delle mutate abitudini di consumo
e fruizione del turista contemporaneo.
Fino a qualche
anno fa il turista veniva classificato a seconda delle motivazioni principali
di vacanza. C’era il turista balneare, il turista sportivo, il turista
religioso, e così via. Oggi questa classificazione piuttosto rigida non c’è
più. Qualcuno ha definito “multisensoriale” il nuovo modo di vivere la vacanza.
Il turista cioè non si accontenta più del relax e dell'aria buona, ma desidera
vivere la vacanza attraverso i cinque sensi.
Oggi sono le
risorse nascoste, autentiche (benessere, cultura, tradizioni, gastronomia, etc.),
che connotano una vacanza e rendono unica una destinazione.
“Ma le ragioni
per valorizzare un territorio non sono solo quelle turistiche, ma sopratutto
umane” ci ha riferito Angela
Maria Santarcangelo, la nuova dirigente dell’istituto scolastico
“F.S. Cabrini”, che dispone tra l’altro anche dell’indirizzo di studio per il
Turismo, oltre che degli indirizzi Chimico, Audiovisivo, Aziendale e Grafico .
“Prima ancora
che per l’industria del turismo, la valorizzazione della cultura e delle
tradizioni di un luogo è importante per l’identità di una comunità e di un
territorio e la scuola in questo è maestra di vita e non può non fare da
riferimento, rendendosi realmente presente da protagonista, facendo da collante
e favorendo l’aggregazione sociale di un territorio” ha concluso.
Un gesto quindi
quello delle pettole a scuola, che nella sua semplicità ha ben racchiuso il
significato di tutto quello di cui vi abbiamo riferito.
Il dirigente scolastico Angela Maria Santarcangelo all'ingresso dell'istituto Cabrini
Pettole calde per gli studenti del Cabrini
Vito Piepoli
giornalista tess. n. 99479
cell. 3472293761