E' ora di abbattere tutti i Muri ... è l'appello di Papa Francesco !!!
lunedì 30 novembre 2015
da osservatoriolegnc@libero.it
… a quando la demolizione del ns. MURAGLIONE?
Correva l’anno ‘04 e Taranto disquisiva sull’abbattimento del Muraglione dell’Arsenale. Ampio e variegato dibattito riportato da alcuni organi di stampa, con lo scatenarsi di umori profondi, di interesse e, talvolta, di fantasia, di intelligenza, di voglia di cambiamento o solo di attaccamento al passato dei nostri concittadini (più o meno poetico a seconda della propria personalità). In mezzo a tante voci e proposte favorevoli ad una modificazione più o meno sostanziale dell’ingombrante muro, spiccava il partito degli “ultraconservatori”, di coloro i quali sostengono che in ogni caso - qualunque manufatto si consideri - il sol fatto che sia trascorso del tempo rappresenti ragione utile e sufficiente ad impedirne modificazioni. Allora, alla testa di questo manipolo di oltranzisti c’era proprio la Sovrintendenza. L’estetica è sicuramente cosa controversa, la letteratura filosofica in materia “riempie gli scaffali” di qualunque biblioteca, ma non riesce a pervenire ad un giudizio unico - obiettivo - “scientifico”, su cosa considerare arte - degno di essere conservato – cosa invece no! Né, d’altra parte, potrebbe essere altrimenti per una ragione intrinseca all’estetica stessa: essa è, infatti, il campo dell’opinione - del gusto - dei sensi. Ed anche le leggi in materia di conservazione dei beni architettonici e culturali, non fanno altro che riflettere questo stato di cose perchè: - ogni epoca ha la sua estetica…… – ogni estetica ha ”rispetto per alcune cose (…disprezzo per altre). Nella nostra epoca, un muro come il ns. “muraglione” non può fare a meno di rievocare episodi traumatici legati alla guerra fredda, agli ultimi cinquanta anni. E davvero, oggi, credo che la stragrande maggioranza della nostra popolazione, sensibile più che in passato al discorso ecologico, ambientale e di riappropriazione dello spazio urbano circostante, vedrebbe di buon occhio un abbattimento o un consistente ridimensionamento di quell’oggetto fisico che impedisce l’accesso (anche solo visivo) ad una parte ampia e finora misteriosa della nostra bella Città. Non convincono le argomentazioni addotte a difesa dell’amato “ammasso tufaceo”. Innanzitutto la sua valenza estetica è, viste le opinioni espresse finora da più parti, alquanto controversa, se non addirittura dubbia. In secondo luogo, può darsi davvero che, come affermato in qualche più o meno recente intervista, il nostro Muraglione costituisca addirittura «il limite oltre il quale la “Città brutta” non si è potuta espandere». Pensate! Ma l’ascrivibilità di tale merito è una ragione sufficiente per sostenerne l’intangibilità? Siamo sicuri, che abbattendolo «ci ritroveremmo con un habitat banalizzato e mortificato»? Davvero l’apertura di squarci di luce e di mare in zone cittadine che da più di un secolo sono “costrette e condannate” all’ombra perenne dall’ingombrante MURO costituirebbe «una contaminazione che non possiamo assolutamente consentire»? Tuttavia, occorre mettere in chiaro alcuni aspetti che all’osservatore distratto potrebbero apparire scontati e non lo sono affatto: il possibile abbattimento del muraglione non significa assolutamente recuperare l’accesso fisico, il godimento effettivo di quei luoghi; occorre elaborare una strategia di riappropriazione di quegli spazi… non solo dal punto di vista visivo. Inoltre (e qui le preoccupazioni della Sovrintendenza appaiono giustificabili e condivisibili) in ogni caso bisogna evitare a tutti i costi, qualunque sarà la decisione, che la “cultura del cemento” possa trovare in quei luoghi terreno fertile. Troppi danni sono già stati arrecati al nostro territorio. Sarebbe sufficiente - d’accordo con la Marina Militare - rendere accessibili i luoghi più suggestivi e - questi sì - di reale ed unanimemente riconosciuto interesse storico-architettonico, tenendo sempre presente l’obiettivo finale più suggestivo, e probabilmente oggi concretamente realizzabile, ovvero la creazione di un parco cittadino immenso, sorvegliato, curato, ben gestito e soprattutto aperto a tutti. Il “muro della discordia”, ingombrante e incontestabile simbolo di sopruso e divisione (come lo sono tutti i muri nell’immaginario collettivo) non avrebbe più ragione, né reale, né simbolica, di esistere, per lo meno di tali forme e dimensioni. Il passato non va assolutamente dimenticato, non è intenzione di nessuno, ma di certo non può impedire il miglioramento delle condizioni di vita del presente ! Si vuole salvare a tutti i costi il Muraglione, impedendo un indiscutibile miglioramento della qualità della vita - più luce, più aria - di larga parte della città, in nome di un giudizio estetico controverso probabilmente neanche condiviso a maggioranza? Non basterebbe invece conservarne a futura memoria solo alcuni brevi tratti, casomai solo in prossimità delle porte, dei varchi d’accesso? Ritengo sia il caso di effettuare sul ns. “Muro” la stessa trasformazione operata al Muro di analoghe fattezze che cingeva l’area delle Scuole C.E.M.M. a San Vito, ovvero realizzare un cordolo con sovrastante cancellata. Se poi lo si vorrà addirittura arretrare per determinati tratti del suo lunghissimo profilo per ricavare aree a parcheggio… meglio! Ben venga… Una volta tanto sarebbe la Marina Militare a venire incontro alla Città per la soluzione di un’annosa quanto spinosa problematica! Nella ferma convinzione che sia oramai tempo che si cominci seriamente ad affrontare l’argomento con la dovuta serenità d’animo, non potendo più concepire che lo “stupendo paesaggio negato” non possa e non debba essere esclusivo per chi ha la fortuna di abitare dal terzo piano in su dei protervi fabbricati che prospettano sullo stesso, dato che non vi sono peraltro chissà quali e quanti segreti militari da tutelare, non potendo inoltre concepire e sopportare che la Marina Militare, ancorché indietreggiare rispetto alle proprie posizioni liberando determinate aree, possa invece aver campo libero nell’occupare ben altri incantevoli siti in mar grande, con il risultato d’aver nei fatti circondato e dunque assediato militarmente la Città, auspico che Associazioni, Comitati, Movimenti si decidano ad avviare una Raccolta firme per l’abbattimento dell’ingombrante muraglione. Taranto lì, 29.11.15 il portavoce
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