DIRITTO D'ASILO PER MUNIR E I
PROFUGHI PALESTINESI
Sta lottando tra la vita e la morte la
figlia di un richiedente asilo politico palestinese ospitato nello Sprar di
Martina Franca. La bambina, mentre ritornava a casa, all’uscita di scuola nella
città di Nablus in Cisgiordania -Palestina, è stata ferita da un colpo d’arma
da fuoco da parte di militari israeliani. L’associazione Salam si stringe al
dolore del richiedente asilo e della sua famiglia. Munir, questo è il suo nome,
aveva manifestato il desiderio di ricongiungimento familiare: ipotesi che è
venuta meno nel momento in cui la Commissione Territoriale gli ha riconosciuto
la sola protezione umanitaria. Infatti la legge italiana tutela l’unità del
nucleo familiare dei soli beneficiari a cui è stato riconosciuto lo status di
“rifugiato” e la “protezione sussidiaria”. A Munir quindi è preclusa questa
possibilità. Lui e suo fratello, entrambi beneficiari Sprar di Martina Franca hanno
infatti ottenuto il riconoscimento della protezione umanitaria. Ma oramai tutti
sanno chi sono i palestinesi e perché fuggono. La Cisgiordania, nello
specifico, è un territorio caldissimo sconvolto da decenni di occupazione
israeliana, che continua ancora oggi e con maggiore efferatezza.
L’Associazione Salam trova quindi quanto mai paradossale che soprattutto oggi in cui assistiamo ad
una escalation di violenti scontri tra i Palestinesi e le forze israeliane, ai
richiedenti asilo palestinesi non venga riconosciuto lo status di rifugiato
politico o una protezione internazionale come quella sussidiaria che si
rilascia a chi ha necessità di essere protetto in quanto, se ritornasse nel
Paese di origine, andrebbe incontro al rischio di subire un danno grave.
Considerato poi l’ultimo rapporto dell’Ocha, Ufficio per il coordinamento
umanitario delle Nazioni Unite, secondo cui il numero di morti e feriti
palestinesi è il più alto registrato, in una sola settimana, dal 2005 –
riteniamo che sia assolutamente da rivedere la decisione presa dalla
Commissione Territoriale, rispetto ai richiedenti asilo palestinesi. Con i
palestinesi presenti nella nostra regione, e per tutti i palestinesi vittime di
ingiustizia, l’Associazione Salam si mobiliterà al loro fianco e con una serie
di iniziative pubbliche nel mese di novembre, e che culmineranno il 29 novembre Giornata
Internazionale in solidarietà col popolo palestinese. Ed è nello spirito della
Convenzione di Ginevra, e dell’articolo 14 della Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo che sancisce che “Ogni individuo ha il diritto di cercare e
godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni”, che l’Associazione Salam opera
e rivolge la sua attività, impegnandosi fattivamente affinché questo diritto,
il diritto d’asilo, non sia “tutelato” solo sulla Carta.