L'intervento dell'assessore Gionatan Scasciamacchia:
"Superata una visione datata di movida, rispettati i residenti, garantito
maggior decoro"
"Se il buongiorno si vede
dal mattino, possiamo guardare all'edizione 2015 de L'Isola che Vogliamo con
l'entusiasmo di chi ha forse finalmente trovato la quadra per ripensare in
grande quanto di importante già messo in campo per il rilancio di Taranto
Vecchia". Parola di Gionatan Scasciamacchia, assessore comunale alle
attività produttive, che alla vigilia del terzo appuntamento con la kermesse
estiva, approfitta del giro di boa per tracciare un primo bilancio. "A
nome dell'amministrazione comunale, co-organizzatrice dell'evento, non posso
che esprimere una soddisfazione piena e convinta", spiega Scasciamacchia.
"Il mio ragionamento non è relativo alla mera considerazione del valore
artistico e culturale dell'iniziativa capace di veicolare contenuti di qualità
coniugandoli con la spensieratezza di una camminata per il centro storico. Di
questo, al netto del normale scambio di vedute e contributi che ci vede
impegnati con l'Associazione Terra come compagni di squadra, diamo merito alla
direzione artistica e ai ragazzi impegnati a fare vita alla kermesse. È
piuttosto l'aspetto organizzativo e produttivo quello che, da amministratore,
mi fa guardare con ottimismo al futuro prossimo della socialità a Taranto
Vecchia". Decoro urbano, contrasto all'illegalità, rispetto dei residenti:
questi i tre traguardi ai quali Scasciamacchia guarda con maggiore interesse.
"Abbiamo fortemente voluto un format meno dispersivo - prosegue
l'assessore - come naturale evoluzione di quanto seminato in passato. La sfida
oggi non è più 'tornare in Città Vecchia' tout court, ma proseguire oltre gli
attuali confini di risanamento il lavoro di riappropriazione, riscoperta,
rigenerazione. Il nuovo format ha permesso di spingere ancora più nel cuore
dell'Isola le postazioni della kermesse, riducendo l'estensione geografica
complessiva di ogni singola serata. Il miglioramento in termini di vigilanza
del territorio, pulizia e decoro urbano, mi pare, siano sotto gli occhi di
tutti". Si tratta di una visione strategica fondamentale, che riduce i
disagi per i visitatori e, soprattutto, per i residenti. "La densità
abitativa in Città Vecchia ci poneva di fronte a un dilemma: ridurre il numero
di occasioni di incontro nell'Isola, penalizzandole le potenzialità
turistico-commerciali; oppure privilegiare un'idea superata di movida a scapito
del diritto dei residenti, spesso anziani o pescatori, alla vivibilità dei
propri spazi. Ora - aggiunge Scasciamacchia - abbiamo per le mani una giusta
quadra che ci permetterà di intensificare il lavoro di valorizzazione di
Taranto Vecchia". L'evoluzione va dunque nella direzione di una fruizione
consapevole e matura del territorio, dopo gli esordi caratterizzati dal
l'entusiasmo dell'Isola ritrovata e dall'invasione di massa. "I numeri
dell'Isola che Vogliamo di quest'anno sono sostanzialmente in linea con quelli
degli scorsi anni. Nella peggiore delle ipotesi quest'anno registreremo qualche
centinaia di presenze in meno - conclude Scasciamacchia - in un anno nero a
causa delle difficoltà economiche generalizzate e del gran caldo. Però oggi
abbiamo tra le mani un prodotto di pregio, esportabile, ripetibile senza grossi
disagi o difficoltà. Se la scelta è tra una gran ressa una volta l'anno o una
proposta capace di generare incoming tutto l'anno, da amministratore non posso
aver dubbi. Perché dall'Isola passa la possibilità di rendere appetibile la
città tutta, per tutto l'anno".