“Operetta” è l’espressione della
borghesia francese ed austriaca di fine Ottocento, con i suoi amori, le sue
gelosie, i suoi tradimenti, le sue risate. “Operetta” è un profumo di antico e
di rinascita, è la vita spensierata raccontata attraverso musiche che toccano
il cuore.
Ed anche quest’anno l’instancabile
e meritoria attività di Sabino Dioguardi e della sua Associazione Musicale
“Mario Costa”, in collaborazione con gli Amici della Musica, ha il merito di
continuare a Taranto la lunga e frizzante tradizione dell’operetta. Arriva al
teatro Orfeo di Taranto, l’operetta “La principessa della Czardas”, nell’anno
del suo centenario, mercoledì 15 aprile alle ore 21.
Già nell’ambito
della 69° Stagione Concertistica c’era stata la possibilità di applaudire un concittadino.
Si trattò della figura del grande musicista Mario Costa,conosciuto in tutto il
mondo, presso il Teatro Orfeo di Taranto, nell’ottantesimo anniversario della
“prima tarantina” che si tenne al Teatro Alhambra (prima messa in scena a
Torino, 1922) con l’operetta “Scugnizza”, nell’allestimento della Compagnia
Italiana di Operette di Umberto Scida, con Elena D’Angelo.
E Umberto
Scida alla fine dello spettacolo, infatti invitò il pubblico tarantino
invitandolo a dedicare l’applauso finale al concittadino Mario Costa, “uno dei
tanti tarantini di cui essere orgogliosi”, disse.
Anche questa volta, ci sarà la
possibilità di applaudire un tarantino, un motivo aggiuntivo di interesse per
gli spettatori del Teatro Orfeo.
Si tratta del famoso tenore Domingo
Stasi, nel ruolo del Principe Edvino. Un nome importante del teatro d’opera e
d’operetta, in auge ben da ventitre anni sui palcoscenici in Germania, Russia,
Bielorussia, Armenia, Slovenia, Messico, Albania e Cina, oltre che nei migliori
teatri italiani. Un artista molto noto in Puglia per le partecipazioni a varie
opere liriche, come “Les Huguenottes” di Meyerbeer, “Siberia” di Giordano e “Salomé”
di Strauss.
Ebbene, nella 71ª Stagione
Concertistica di quest’anno, si accoglie uno dei “pilastri” dell’operetta, “La
Principessa della Czardas”, presentata dalla Compagnia “Teatro Musica
Novecento” di Reggio Emilia.
E compie esattamente un secolo
anche questa brillante operetta, oltreché il Teatro Orfeo, attraversata da una
vena musicale che fu ammirata anche da Puccini e a cui assisteremo in esclusiva
regionale. A Taranto, “La Principessa della Czarda” venne allestita per la
prima volta nel marzo 1921 al Teatro Alhambra, ad opera della Compagnia “la
Fesinea” di Alfredo Petroni, mentre l’ultima rappresentazione risale a sette
anni fa, messa in scena dalla Compagnia di Corrado Abbati.
Per la prima volta in Puglia, si
cimenterà in questa operetta in programma al Teatro Orfeo, la Compagnia “Teatro
Musica Novecento” di Reggio Emilia, diretta dal Maestro Stefano Giaroli.
Si tratta di una delle principali
e più attive compagini del settore in Italia, creata da un gruppo di artisti
affermati in campo teatrale, lirico e operettistico.
La ricerca, la valorizzazione e la
modernizzazione dell’operetta è l’obiettivo principale di questa compagnia.
Si avvale di una ensemble musicale
a servizio delle produzioni, l’Orchestra Cantieri d’Arte, e un corpo di ballo,
Corpo di Ballo Accademia.
Tutte le scenografie e i costumi
sono firmati da Artemio Cabassi, nome noto in tutta Europa e che collabora con
i maggiori teatri lirici. Il Direttore d’orchestra è Stefano Giaroli.
Susie Giordanis interpreta Silva
Varescu, la Soubrette è Silvia Felisetti, il Comico è Alessandro Brachetti.
Scritta da Leo Stein e Bela
Jenbach, con le musiche di Emmerich
Kálmán, è andata per la prima volta in scena allo Johann
Strauß-Theater di Vienna il 17 novembre 1915.
Il primo atto si svolge a Budapest
e precisamente all’Orpheum, centro della bella vita dove Edvino, principe di
Lyppert-Weylersheim, trascorre le sue serate.
Proprio l'Orpheum vede nascere
l'amore tra quest'ultimo e Sylva, la bellissima canzonettista del locale, che
si appresta a partire per una tournée negli Stati Uniti. Proprio per questo
Edvino si impegna davanti ad un notaio (assiduo frequentatore del locale) a
sposare Sylva entro otto settimane.
La madre di Edvino, Anilde, non
tollera questo legame e impone al figlio di sposare sua cugina, la contessina
Stasi.
Due mesi dopo Edvino, ormai
rassegnato, si accinge a sposare Stasi e nel suo palazzo viene organizzata la
festa di fidanzamento. Alla festa arriva Sylva dagli Stati Uniti accompagnata
dal conte Boni che si finge suo sposo.
Iniziano i colpi di scena: Boni si
innamora a prima vista della contessina Stasi, Edvino, dapprima geloso di Boni,
ritrova il suo amore per Sylva che mostra ai convitati il contratto di
matrimonio dichiarando di essere anche lei contessa. Anilde, la madre di Edvino
rincontra una sua vecchia fiamma, Feri von Kerekesh che svela a tutti il
passato della donna: anche lei era stata canzonettista al teatro Apollo.
Si risolverà tutto a favore dei
due innamorati? Lo scopriremo.
“Leopardi scriveva “...e 'l
naufragar m'è dolce in questo mare...”, questo vuole trasmettere l'Operetta, la
capacità di abbandonarsi alla magia dello spettacolo dal vivo, un evento unico
ed irripetibile fatto apposta per lo spettatore, per quella sera, un’ energia
che lo fa volare sulla storia che gli viene narrata per poi farlo approdare di
nuovo alla realtà, con un sorriso e tanta voglia di tornare a teatro.
Per informazioni rivolgersi agli
Amici della Musica in via Toscana n. 22/a, telefono 099.7303972 - 335.6253305.
Vito
Piepoli