La legge di
tutela delle minoranze etnolinguiste va abolita. Ha detto con forza PIERFRANCO
BRUNI: "Gli Albanesi non sono una minoranza e vengono tutelati e chiamati
Arbereshe mentre sono esclusi gli Armeni. È inaccettabile. "
"Credo che sia necessario e urgente ridiscutere la normativa riguardante
la tutela delle minoranze linguistiche in Italia, ovvero la cosiddetta 482 del
1999, perché in un contesto come il nostro non si può restare legati, proprio
su questo ambito, ad un processo culturale ormai rimasto bloccato ad una realtà
obsoleta anche in riferimento al mutato quadro storico delle etnie oggi
presenti in Italia". Ha così sottolineato PIERFRANCO BRUNI nel Convegno
sulle Etnie e Minoranze svoltosi a Roma.
Il dibattito sulle Legge di Tutela e sulla revisione normativa, avviata già
mesi fa, ha fatto molto discutere e continua a creare confronti sia di natura
politica sia culturale che antropologica.
BRUNI ha rafforzato la sua tesi sottolineando che occorre "abolire una
normativa che non serve ed è addirittura anche fuori dal quadro delle letture
etniche attuali. Si parla di lingua albanese con un ertore filologico e
antropologico di fondo. Si sarebbe dovuto inserire il termine Arbereshe e non
Albanese: su questo problema bidigna chiarire in modo forte. Poi ci sno altti
elementi. La questione Armena deve essere punto di riferimento proprio nel
Centenario del Genocidio Armeno".
BRUNI ha posto all'attenzione la etnia Armena assente dal quadro delle
minoranze tutelate dalla Legge.
Il dibattito continua ma Bruni ha chiarito, con delle sottolineature precise,
la necessità di abolire la 482 e ricondurre la questione su un nuovo quadro
giuridico che possa comprendere nuove realtà storiche a cominciare prorio dagli
Armeni".