venerdì 27 marzo 2015, alla Casa circondariale di Taranto
Un uomo come noi, ma tanto diverso da noi
per la Seconda Giornata Nazionale del
Teatro in Carcere
L’arte
reclusa. In occasione della 53ma Giornata Mondiale
del Teatro, indetta dall’Istituto Internazionale del Teatro presso la sede
Unesco di Parigi, in tutti i penitenziari italiani che aderiscono
all’iniziativa, venerdì 27 marzo 2015, si celebra la Seconda Giornata Nazionale
del Teatro in Carcere. Alla passata edizione hanno aderito 44 istituti
penitenziari con 60 iniziative in 17 regioni italiane: ciascuno con la propria
autonomia e la propria forza, sia all’interno che all’esterno delle carceri
italiane (uno scambio tra “dentro e fuori” che evidenzia l’importanza di costruire
ponti tra il carcere e il proprio territorio, utilizzando proprio l’arte del
teatro). Quest’anno si prevede un ulteriore incremento delle iniziative e dei
contesti coinvolti.
A Taranto, alla Casa circondariale “Carmelo Magli”, l’evento è
promosso dal Crest, in collaborazione con l’Associazione “Il Ponte” e il Centro
Servizi Volontariato della Provincia di Taranto, nell’ambito del progetto
“Teatro anch’io… mi metto in prova”. Nel particolare, alle ore 9.30 presso la
cappella dell’istituto penitenziario, sarà presentato l’esito finale del
laboratorio teatrale "Un uomo come noi, ma tanto diverso da noi",
azione scenica in sei quadri sulla Passione di Cristo, con musiche di Peter
Gabriel, a cura di Giovanni Guarino. Avviato a inizio dello scorso ottobre, il
laboratorio, incentrato sulla solidarietà, ha coinvolto dieci detenuti della
sezione maschile e operatori del Crest (si sono alternati nel lavoro: Delia De
Marco, Nicoletta D’Ignazio, Luana Dilevrano, Serena Lucarella Sandra
Novellino, oltre allo stesso Giovanni Guarino). Data la sacralità del testo, il
progetto sarà messo in scena nella cappella dell’Istituto, così come in passato
è già stato presentato in diverse chiese della città (Duomo, Concattedrale, San
Domenico), quale prologo ed augurio per la imminente Pasqua.
Sempre assieme all’Associazione “Il Ponte”, che da decenni opera sul territorio
perseguendo, nell’ambito del volontariato, la promozione di attività di
sostegno e di solidarietà destinate soprattutto ai minori a rischio e ai
detenuti nelle carceri, lo scorso anno il Crest ha condotto un laboratorio teatrale, curato dalle attrici Sandra
Novellino e Delia De Marco, nella sezione femminile della Casa circondariale di Taranto, lavorando
sullo “Stabat Mater”, la Madre dolente, una scelta suggerita da una condizione
comune alle detenute incontrate e che prese le mosse dal vissuto delle donne
coinvolte, sollecitando motivazioni profonde a lasciarsi coinvolgere in
una dimensione di “gioco” creativo e collettivo.
Fa
piacere constatare quanto la Casa circondariale di Taranto sia divenuta luogo
di apertura a tante manifestazioni che promuovono occasioni di scambio e di
integrazione “dentro e fuori” per il tramite della cultura, grazie all’infaticabile
impegno profuso dal personale educativo dell’istituto penitenziario e ancora di
più alla Direzione tanto fortemente motivata e aperta nel favorire la migliore
integrazione possibile, grazie alle attività culturali e artistiche che più di
altre favoriscono una migliore consapevolezza di sé.