Confronto tra Europa e Mediterraneo. Grazie a Seneca e Maria
Zambrano il Liceo si fa riferimento nel dialogare tra culture latine, italiane
e della Spagna
di Pierfranco Bruni
La scuola che fa cultura con gli strumenti della didattica e gli indirizzi
della formazione. Una sottolineatura significativa in un tempo di dibattiti su
nuovi modelli di confronto con le scuole europee.
Il Liceo "Giuseppe Moscati" di Grottaglie, sotto la dirigenza
intelligente e culturalmente attrezzata di Anna Sturino, oltre ad essere un
riferimento per i suoi indirizzi prettamente scolastici diventa una finestra
aperta sulle chiavi letture letterarie storiche e filosofiche europee per un
testo teatrale, rappresentato sia a Taranto anche in occasione della Notte dei
Licei sia nello stesso Istituto scolastico con il coinvolgimento sentito e la
sinergia tra alunni e docenti e scuola e territorio. Una originalità non dolo
teatrale ma anche antro-filosofica.
Si tratta del Dialogo, tutto immaginato, e se si vuole ricostruito ma ben
fedele al pensiero e alle idee dei personaggi e protagonisti, tra il filosofo
Seneca, in un tempo storico neroniano, e la magistrale filosofa del Novecento
Maria Zambrano nella linea dell'intro dei Mediterranei.
Un dialogare, realizzato dagli allievi del "Moscati" sotto la guida
dei docenti, che pone all'attenzione il concetto sia di democrazia sia di
diritto al valore di cittadinanza sia al significato politico nella visione che
va da Aristotile a Unamumo.
Il Liceo, con dirigenza Anna Sturino, dunque, ha portato la cultura dentro i
processi culturali che hanno attraversato soprattutto il dibattito del
Novecento con punti di riferimento precisi: la latinità e il mondo Orientale
che abita sia in Seneca e soprattutto nel "sogno creatore" di Maria
Zambrano.
Rileggere con la storia della filosofia e con la letteratura soprattutto, con
strumenti ad incrocio in cui la letteratura stessa diventa riferimento in una
temperie delle geografie dell'essere, l'incontro tra Seneca e Zambrano
significa essere a livelli di dialettica alta perché non è facile dare a
"voce" in un un dialogare a due voci, con cori che fanno eco, ad un
pensiero divergente, per temperie storiche, in una parola convergente. Comunque
la Zambrano è autrice di un libro forte su Seneca e a Seneca ha dedicato
diversi scritti. Ma Seneca è il riferimento di una cultura che arriva sino al
dialogare tra la maestria di Manlio Sgalambro e Franco Battiato. Ovvero tra
letteratura forte e Musica nel misticismo tra Oriente ed Occidente.
Un'esperienza importante, questa del Seneca - Zambrano, che ha posto il Liceo
al centro delle attenzioni extra scolastiche pur restando nell'abitato
istruttivo e pedagogico scolastico, ma anche delle attrazioni e degli interessi
non solo territoriali perché è necessario che questa Scuola possa continuare su
questo originale cammino, che favorisce non solo modelli interattivi tra scuola
e territorio, ma apre prospettive sperimentali, ponendo il Liceo stesso
tra i Licei Nazionali ed europei che fanno scuola guardando alle culture a
griglia.
Seneca e Zambrano, un'idea originale e geniale, come potrebbe essere in
dialogare tra un Plutarco e Leopardi o addirittura una ricostruzione,
immaginaria, ma basata sul pensare del vero, tra Ulisse e Pascoli con la
presenza do Calipso proprio in occasione delle nuove celebrazioni
di Giovanni Pascoli a 160 anni dalla nascita.
Un Liceo riferimento nella cultura italiana oltre il valore, le competenze,
l'indirizzo scolastico stesso.
Un consiglio soltanto se mi è permesso, con la mia antica umiltà: far tradurre
in latino e in spagnolo il testo di Seneca e Zambrano. Il Moscati in Europa.
Anche perché si guarda con attenzione, nella cultura "altra" ad una
pedagogia dei saperi innovanti.