Forse
c'era una volta una farfalla che volle credersi principessa... Incontrò un
istrione che era un'Aquila... Cominciò un destino..
Non una storia... Un giorno vi racconterò cosa è una storia e cosa è un
destino... Ma bisogna sempre ascoltare per non perdersi nel bosco o per dare un
raggio di Sole al buio del bosco...
Allora. Si comincia. Non c'è teatro e neppure scena e retroscena ... Tutto d'un
fiato le parole e le parole poi diventeranno silenzio...
Principessa, lei non è fatta per possedere una farfalla o per
seguirla o per rincorrerla. Lei è una farfalla! Ma le farfalle conoscono la
cerca dell'amore. Nel tempo dell'amore trovato la farfalla resta nella carezza
di una rosa bianca o blu. Principessa, lei è una farfalla, ma io non sono un
gabbiano sul filo degli orizzonti. Io resto quello che sono sempre stato:
L'Aquila.
Le Aquile volano oltre le nuvole e sempre da sole intrecciano il vento e quando
nel loro planare piano toccano la cima di una palma sfidano la pioggia.
Principessa, lei è una farfalla. Come io sono un'Aquila. Entrambi sappiamo
l'amore e ne conosciamo i viaggi gli incavi i sortilegi. Ma bisogna toccare la
profezia per non essere toccati dall'invidia degli dei. E se tu sei la magia
come quella che portava negli occhi Calipso, io sono l'alchimia come quella
vissuta da Crepuscolo sul Mare o dal dio del Sole.
Principessa, forse c'era una volta una danzatrice nuda che danzava su
cocci di luna e recitava il Canto dei dervisci. Forse? Quella danzatrice solca
le rughe dell'Aquila. Forse c'era una volta un'Aquila che si era fermata ad
osservare lo sguardo di un marinaio stanco appoggiato sui resti di una zattera.
Inavvertitamente una farfalla si posò sulle sue mani. Poi sostò tra i suoi
capelli intrecciati di salsedine. Il marinaio smise di fumare l'ultima cenere
di tabacco della sua pipa e cercò con un dito di giocare con la farfalla.
La farfalla non volò via. Agitò il suo ventaglio e rimase lì. Il marinaio, che
conosceva la pazienza e la solitudine, le acque e i naufragi, il dolore e
l'armonia del silenzio, sorrise soltanto. Forse? L'Aquila disse alla
Principessa farfalla: Ci sono profezie che diventano provvidenze. E la
Principessa farfalla rispose all'Aquila: Io ho sempre creduto ad un amore senza
dissolvenza.
Quell'incontro fu il destino. Il destino restò in quell'incontro. Forse c'era
una volta una canzone: Non smettere di afferrare il vento... Non smettere mai
..
Non smettere di ascoltare il silenzio che ha parole di sabbia... Non smettere
mai... Non smettere di portare in te il deserto il mare e il Sole... Non
smettere mai... Non smettere mai di confessarti alla luna e quando la luna è
nascosta dall'ombra di una nuvola fai in modo di essere tu luna oltre le
ombre... Non smettere mai!
(da una Favola Armena: Forse c'era una volta una farfalla che volle credersi
principessa e un istrione che diventò Aquila).