Non
rivalità ma scontro duro con Pasolini Maraini, Moravia. La grandezza di Berto,
scrittore della coerenza. Presentato a Roma il saggio di Bruni su Giuseppe
Berto
La storia della letteratura si costruisce anche intorno a delle polemiche. Anzi
intorno a scontri dialettici duri. Quello tra Pasolini e Berto fu una polemica
irruente ma anche molto ironica. Lo ha ricordato Pierfranco Bruni presentando
il suo libro a Roma davanti ad esperti e letterati.
"Pasolini è rimasto sempre ancorato ad una cultura proletaria trasformata
banalmente in letteratura e non ha mai capito il senso antropologico del mondo
popolare. Berto invece si è lasciato penetrare da una cultura popolare che ha
coinvolto in modo particolare il concetto di mediterraneo".
Di Pasolini oggi, ha aggiunto Bruni, non resta nulla ed è completamente
superato anche se si insiste a ricordarlo per mera partigianeria ideologica. Di
Berto, nonostante l'ostracismo, resta lo scrittore".
Uno dei pochi scrittori che ha attraversato in modo sublime gli anni Cinquanta
- Settanta, ha affermato Giovanni Antonucci, esperto di cinema e teatro ed è
stato l'ultimo studioso e giornalista a intervistate Berto nella famosa
polemica scontro con Moravia e Dacia Maraini. Un duro scontro che ha posto in
evidenza il potere editoriale e la letteratura. Ma Berto è il vero scrittore,
ha detto Antonucci, al contrario delle ideologie praticate in quegli anni e i
suoi romanzi sono una testimonianza come si evince nel libro di Bruni.
Un libro che presenta grandi aperture, ha affermato Neria De Giovanni critico
letterario presidente Associazione critici letterari, e colloca Berto tra gli
scrittori volutamente dimenticati come il caso di Cassola o di Piero Chiara.
Una delle originalità del lavoro di Bruni, ha dichiarato la De Giovanni, è il
legame con la cultura non solo internazionale, ma soprattutto nell'aver creato
delle comparazioni tra i luoghi e in particolare tra il Veneto e la Calabria.
Francesco Mercadante. Emerito "La Sapienza" ha insistito sulla
importanza dei capitoli centrali del libro, quando Bruni ricorda il padre ed è
come se riprendesse un dialogo interrotto dopo la lettura di "Guerra in
camicia nera" ed ha insistito sullo scrittore che supera "Il male
oscuro" per una forte frammentismo e di rottura rispetto al linguaggio
della tradizione.
Serata ricca di stimoli e di riflessioni che hanno permesso a Bruni di proporre
una conclusione.
"Uno scrittore che è parte integrante di intrecci di generazioni.
Approfondirlo è stato come scavare nei "rimossi" che costeggiano il nostro
tempo e la nostra esistenza. Non smetto di considerarlo uno scrittore di mezzo
e la sua 'Modesta proposta per prevenire' resta un nucleo fondamentale del e
nel suo linguaggio". Berto.
Uno scrittore oltre Pasolini e lo stesso Moravia.