Oggetto: Renzi abbia il
coraggio e la forza di rottamare la egemonia della cultura nella scuola di
questi anni/Si cominci con Pasolini e Gramsci/Grandi responsabilità della
scuola
SLSI/ROMA/Rottamiamo la cultura nella scuola a partire da Pasolini a dalle
egemonie delle antologie schierate/ Renzi applichi la rottamazione anche alla
cultura e alla scuola/Richiesta per non peggiorare/ PIERFRANCO BRUNI/Sindacato
Libero Scrittori/ Rottamazione a partire da Pasolini/ Certo. Il Presidente del
Consiglio Renzi ha perfettamente ragione nel suo lessico e nel suo vocabolario
del "gergo" rottamazione. Non entro nel merito del progetto politico
perché sono chiaramente di parte. Tutto ciò che è di destra lo sta realizzando
un politico che di destra non si dice. Ma bisogna cominciare a rottamare anche
nella cultura, nel mondo che dovrebbe produrre cultura e promozione culturale.
Non è detto che chi si dice o si considera "intellettuale" debba
ancora essere considerato un maestro pensante. Anche i maestri invecchiano e si
consumano ed anche il pensiero da debole diventa fragile. Quella che una volta
si chiamava egemonia culturale è diventata cultura del vuoto, anzi del nulla e
in questa fase il rapporto tra cultura e scuola diventa sempre più importante
ma anche difficile e delicato. La scuola ha pesanti responsabilità e colpe. La
scuola, e Renzi lo sa bene, è un bene pubblico e comune che rappresenta il vero
modello di investimento sulle nuove intelligenze. Le nuove intelligenze non
possono più essere educate dai professorini dalle penne rosse che hanno
respirato e ingoiato e ripetuto a memoria Gramsci Milani e Pasolini.
Smettiamola con le solite narrazioni fabulistiche e con i docenti che ripetono
ciò che antologie schierate sottolineano da decenni. Smettiamola con la cultura
della non cultura, con esperti considerati tali in base non so a quale
forte curriculum di provincialismo. Smettiamola di considerate intellettuali
coloro che di loro non hanno una sola idea una idea sola. I titoli, ci vogliono
le pubblicazioni, le esperienze, lo sguardo verso le culture della
universalità. La presentazione di un libro testa una presentazione e non un
evento. L'evento è ben altra cosa. Bisogna rottamare chi ha gestito la cultura
in questi anni. Renzi lo sa bene. Se siamo in questo poverume di pensiero
sciolto da ogni briglia a chi diamo la responsabilità? Se si continua ancora a
pensare a Pasolini come grande poeta siamo belli e fritti. Se si continua a
tenere ai margini Pavese siamo brutti e fottuti. Se si continua a non spendere
una parola sul Bottai Bruno che era figlio del grande ideatore del concetto di
patrimonio storico come bene culturale restiamo in malafede. Se si portano
nelle scuole scrittori scarsi di grammatica e sintassi e poi si
"scartano" Bevilacqua e Berto non è colpa degli alunni, ma di
chi propone e di chi accetta. È la scuola che deve fare cultura e non gli
"esperti" esterni ben remunerati, perché la scuola è Agenzia. E
allora apriamo questo capitolo: rottamiamo chi ha fatto cultura in questi anni,
chi ha accettato nelle scuole un tipo di cultura che ha ideologizzato,
chi ha proposto sapendo che con la cultura si possono creare sacche di
egemonia. Renzi nelle tue mani anche la progettazione culturale per le nuove
generazioni, ma basta con il già visto, con il già fatto, con il già detto. C'è
una nuova cittadinanza culturale che non ha nulla a che fare con i Pasolini con
i giacobini con i gitotondini con le Lecture di un Dante sepolto nelle parrucche
accademiche. Diceva Moro che bisognava aprire le finestre per far entrare aria
non solo fresca ma nuova. Rottamazione. Il termine è futurista, ma bisogna
applicarlo anche nei mondi delle culture, e per culture mi riferisco anche alle
scuole e alle università. Questa è soltanto una proposta per non peggiorare e
per prevenire.
Sindacato Libero Scrittori / Vice Presidenza Nazionale - Roma/PIERFRANCO
BRUNI/