71ª STAGIONE|CONCERTISTICA
programma 2014.15
14 novembre 2014 | Teatro Orfeo
LA NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE
Fausta Vetere, voce,
chitarra
Corrado Sfogli, Chitarra,
Chitarra Battente, Mandola, Bouzouki
Gianni Lamagna, Voce,
Chitarra
Carmine Bruno, Percussioni
Marino Sorrentino, Strumenti
a fiato
Michele Signore, Violino,
Mandoloncello, Lyra Pontiaca
Anastasia Cecere, Flauti
Pasquale Ziccardi, Voce,
Basso
Marco Sfogli, Chitarra
Acustica, Mandolino
Nel 1967 all'incirca nacque a Napoli un gruppo
musicale al quale uno dei fondatori, e cioè Carlo D'Angiò, dette il nome di “La
Nuova Compagnia di Canto Popolare”. Di quel gruppo facevano parte Eugenio
Bennato, Giovanni Mauriello, Lucia Bruno, (in un secondo momento Patrizia
Schettino), Carlo D'Angiò, Mario Malavenda e Claudio Mendella. Questo gruppo
eseguiva nei suoi programmi musica di vario genere, dalla musica popolare
napoletana a quella siciliana, dal laudario di Cortona agli spirituals
americani. Fu l'incontro con Roberto De Simone, musicista e musicologo a mutare
l'impostazione del gruppo e a stabilirne gli obiettivi artistici.
Si avviò un periodo di studio e di ricerca,
dalla musica di biblioteca a quella sul campo, dalla riscoperta delle antiche
villanelle a quella delle tammurriate, una ricerca volta al suggestivo mondo
popolare. Con l'ingresso di Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e
Nunzio Areni in tempi successivi, il gruppo trova agli inizi degli anni 70 un
suo stabile assetto e partecipa ai festival di Spoleto nel 72 e 74, alla
realizzazione dello spettacolo teatrale "La Cantata dei pastori" e
quello de "La Canzone di Zeza", e le prime tournée internazionali.
Balza alla ribalta e viene conosciuta a livello nazionale per lo straordinario
successo che ebbe una sua particolare versione di "Tammurriata nera".
In questo periodo Eduardo de Filippo li accolse nel teatro S. Ferdinando
facendoli esibire nell'intervallo dei suoi spettacoli. Nel 76, dopo l’abbandono
del gruppo di
Eugenio Bennato, è il periodo de "La Gatta Cenerentola" spettacolo
teatrale di Roberto De Simone che ottiene uno straordinario successo. Nel 78
lasciano il gruppo Peppe Barra e De Simone, e il gruppo inizia le grandi tournée
internazionali sancite dall'album "Aggio girato lu munno".
La storia della Nuova Compagnia prosegue fino ad
oggi con spettacoli in Italia e turnèe all'estero.
“La Nuova Compagnia di Canto Popolare” ha suonato per gli Amici
della Musica all’Orfeo di Taranto il 17 novembre 1994 per la 51ª Stagione
Concertistica.
30 novembre 2014
| Auditorium TaTÀ
DIEGO AMADOR – piano, voce
"Il pianoforte è diventato, per grazia
della sontuosità romantica, uno strumento barocco, elegante, magniloquente,
colto e bianco, lindo, sdolcinato ed eccessivo. E la musica flamenca è tutto il
contrario di esso: popolare, meticcia, di strada. Per fortuna ha una propria
tradizione strumentale , dal pianoforte popolare, del caffé cantante, dal
ragtime al cabaret, passando dalla romanza al jazz...
ma il pianoforte di Diego Amador non potrebbe
più suonare per il salone borghese.
Amador vive la Buleria, la Soleà ed il Tanguillo
come parte del suo palpitare:
La base della sua forza è una certa rabbia
incarnata nei ritmi,
la tensione è concentrata e spinge la
melodia in maniera continua.
Diego Amador ci offre una dose positiva di
Flamenco attuale, la sua musica "libera e personale"
non ammette facilmente etichette, per tanto è
destinata a rimanere immune al tempo.
(dal libretto di sala della ''Bienal Flamenca''
di Siviglia)
Nato a Siviglia, nel quartiere popolare della '3
mil viviendas', culla del flamenco più autentico, nella famiglia flamenca
Amador stirpe
gitana alla quale appartengono i celebri Raymundo e Rafael (suoi fratelli,
fondatori del gruppo 'Patanegra', e tra i più stretti collaboratori di Camaròn
De La Isla). Vincitore del prestigioso premio 'Girardillo' nell'edizione 2004
della 'Bienal Flamenca' di Siviglia, è nominato al Grammy Awards per il suo
disco 'Rio de los Canasteros' (2010 Nuevos Medios). Ha collaborato con i più
importanti 'Bailaor' dell'avanguardia flamenca come Israél Galvàn e Belén Maya
in progetti artistici caratterizzati da una straordinaria ricerca espressiva. Sempre
nell'ambito della danza ricordiamo le sue collaborazioni con Farruco, Fuensanta
la Moneta, Farruquito e Joaquin Cortés.
Amador ha militato per anni nella band del chitarrista
Tomatito, ha condiviso il palco con musicisti del calibro di Pat Metheny, Bireli
Lagrene, Diego El Cigala, Luis Salinas, La Susi, Remedios Amaya, El Potito,
Abrahan Laboriell, Chick Corea, Jorge Pardo, Larry Coryell, Alex Acuña,
Carles Benavent, Jerry Gonzalez...
Assieme al leggendario contrabbassista Charlie
Haden, fan eccellente della sua musica, Amador ha realizzato un tour nei
maggiori teatri spagnoli reinterpretato alcuni capolavori del proprio
repertorio e di quello di Haden. La stima verso la musica di Diego è
testimoniata dalle parole intense che il Maestro Paco De Lucia ripeteva spesso:
''Piano flamenco?...yo solo quiero Diego Amador''.
Anche il regista Carlos Saura ha reso omaggio
alla musica di Diego, invitandolo a partecipare al celeberrimo film 'Flamenco'
(2011) accanto a mostri sacri come Paco De Lucia, Manolo Sanlucar ecc...
La sua ricca discografia personale comprende
lavori realizzati per etichette CONCORD, Original Jazz Classics, ECM, PHILLIPS,
NUEVOS MEDIOS
22 dicembre 2014 | Teatro Orfeo
THE NEW YORK GOSPEL SPIRIT
Un gospel ricco di passione e di anime quello del
The New York Gospel Spirit, un viaggio ideale denso di gioia e spiritualità
fino alle radici del genere. Questa formidabile formazione gospel è senza
dubbio una delle più rappresentative della musica afroamericana.
The New York Gospel Spirit sono oggi considerati
uno dei gruppi più popolari d’Europa, ed hanno attirato l’attenzione con la
loro ultima produzione discografica “Live in Concert”: una miscela di voci ed
un sound trascinante, una naturale pulsione con una vitalità irresistibile,
schietta e comunicativa. E’ questo un gruppo nel vero senso della parola, di
grande impatto e dalla sicura originalità con un repertorio che ripercorre in
pieno i grandi temi della tradizione sino alle espressioni con timbriche più
contemporanee. Nel giro di pochi anni partecipano a tour e festival tra America
ed Europa, con il loro sound energetico, i grandi slanci vocali e la dirompente
propulsione delle loro voci che conquistano qualsiasi platea, attraversando un
repertorio antologico e mozzafiato.
16 gennaio 2015 | Auditorium TaTÀ
ADRIEN BOISSEAU - viola
ANDREA BACCHETTI - pianoforte
Adrien Boisseau è uno dei più
promettenti violisti della propria generazione. Nato nel 1991 ha cominciato a
studiare viola all’età di cinque anni. Al termine del corso di studi al
Conservatorio di Nevers, nel 2005 è entrato al “Conservatoire National
Supérieur de Musique” di Parigi sotto la guida di Jean Sulem e di Marc Coppey
per la musica da camera. Si è perfezionato anche con Veronika Hagen a
Salisburgo e con Tabea Zimmermannn alla 'Hanns Eisler Musikhochschule' di
Berlino. Nel 2013 è entrato alla prestigiosa Kronenberg Academy dove continua
il perfezionamento con Nobuko Imai. Ha partecipato a molte masterclasses fra le
quali quelle di François Salque, dei Quartetti Ludwig e Juilliard, di Jean-Claude
Pennetier e di Antoine Tamestit.
Andrea Bacchetti ancora giovanissimo ha
raccolto i consigli di musicisti come Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski.
Debutta a 11 anni con I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora
suona più volte in festival internazionali e in Italia è regolarmente ospite
delle istituzioni concertistico-orchestrali e dei principali Enti Lirici,
suonando con più di 50 direttori ed è stato ospite di numerose orchestre di
rilievo internazionale. Ha tenuto tournée in Giappone e Sud America e collabora
con Rocco Filippini, Domenico Nordio, Edoardo Zosi ed ha lavorato più volte con
il Quartetto Prazak, il Quartetto Ysaÿe, il Quartetto di Cremona ed il
Quartetto della Scala.
Fra la sua discografia internazionale sono da
ricordare le Suite Inglesi di Bach, il CD “Berio Piano Works” (DECCA); il DVD
Arthaus con le Variazioni Goldberg di Bach. Il SACD con le “6 Sonate” di
Cherubini, quelli con le Sonate di Galuppi, Marcello e Scarlatti; “The French
Suite”, primo Cd della Complete Bach Edition (Sony Music). Per Dynamic ha
registrato le Invenzioni e Sinfonie, le Toccate ed una nuova versione delle
Variazioni Goldberg di J. S. Bach.
Bach: Concerto
Italiano (Bacchetti)
Bach: 3 Sonate
per viola e tastiera Bwv 1027-1028-1029
Bach: Partita
per viola (Boisseau)
29 gennaio 2015 | Teatro Orfeo
ANTONELLA RUGGERO e DEL
BARRIO TRIO
con MASSIMO TAGLIATA, fisarmonica in “RECITAL POPULAR”
Recital Popular è l’ultimo progetto nato dalla
collaborazione tra la band italo-argentina Del Barrio e la straordinaria voce
di Antonella Ruggiero, che dedicano un nuovo e travolgente spettacolo alla
bellezza e alla poesia della musica popolare.
Un concerto composto da canzoni che parlano il
linguaggio della gente e ne esprimono i sentimenti, senza barriere di
nazionalità. Avendo scelto come proprio "quartiere" Rimini e
l'Italia, in dieci anni di attività e quattro dischi all'attivo, l'ensemble Del
Barrio ha percorso i sentieri della musica popolare tra tango, folklore
sudamericano e world-music ma si è anche cimentato in concerti insieme ad
orchestre sinfoniche e a cori. Proprio in occasione di un'opera corale come la
Misa Criolla di Ariel Ramirez, è nato il sodalizio con Antonella Ruggiero,
cantante poliedrica, pluripremiata e celebre in tutto il mondo.
Per questo nuovo spettacolo il trio base
composto da Hilario Baggini, Andrés Langer e Marco Zanotti ha scelto il
fisarmonicista Massimo Tagliata, già collaboratore di numerosissimi artisti nel
campo del jazz e del pop e, appunto, Antonella.
Alla sua incredibile voce sono affidati temi
popolari come Gracias a la Vida, Solo le pido a Dios, Oblivion e persino alcuni
brani tratti dal canzoniere italiano.
2 febbraio | Auditorium TaTÀ
VITTORIO CECCANTI - violoncello
MARCO VINCENZI - pianoforte
“Il modo di suonare di Vittorio Ceccanti unisce
allo stesso tempo poesia e temperamento. Le sue rare qualità lo rendono uno dei
maggiori talenti del mondo musicale di oggi” - Natalia Gutman.
“Sono rimasto molto impressionato dal suo grande
talento” - Sir
Georg Solti.
“Dalla prima volta che ho conosciuto Vittorio
Ceccanti mi hanno impressionato la sua maturità e la sua intelligenza. E’ un
musicista eccezionale, tecnicamente ed intellettualmente. E’ dotato di una
straordinaria abilità strumentale e di una profonda percezione della musica” – Luciano Berio.
Vittorio Ceccanti, nato nel 1972,
diplomato con la lode al Conservatorio di Firenze con Andrea Nannoni, studia
con i tre maggiori violoncellisti della celebre scuola di Rostropovich: Mischa
Maisky, David Geringas e con Natalia Gutman studia per sei anni e si laurea con
la menzione d’onore alla Hochschule fuer Musik di Stoccarda. Si perfeziona inoltre
con Yo Yo Ma, Anner Bylsma, il Trio di Trieste e il Trio di Milano.
Vincitore di concorsi nazionali e
internazionali, a diciassette anni debutta alla Musikverein Saal di Vienna con
il concerto di Lalo insieme all’Orchestra della Radio Austriaca e al Teatro San
Carlo di Napoli con il concerto di Saint-Saens ripreso e trasmesso da Rai3. Da
allora inizia un’intensissima carriera internazionale che lo porta a esibirsi
costantemente in Europa, Asia e Americhe, a cui seguono i successi come solista
al Concertgebouw di Amsterdam, al Festival di Cincinnati, al Festival di Praga,
al Teatro Coliseo di Buenos Aires, al Festival di Huddersfield, alle Flanneries
Musicales de Reims, all’Auditorium RSI di Lugano, al Festival Cervantino e
nelle maggiori Istituzioni musicali italiane.
Marco Vincenzi, genovese, si è diplomato in pianoforte
col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio della sua città. In
seguito ha studiato con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, ottenendo il
Prix de Virtuosité nel 1986; distintosi in numerosi concorsi, ha vinto quelli
internazionali di Stresa e della Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo.
Svolge attività nei principali centri italiani,
in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Romania e Svizzera,
tenendo recitals e concerti con orchestra in alcune fra le più prestigiose sale
europee.
In Italia è invitato come solista da enti
prestigiosi e, in ambito cameristico, collabora con Cristiano Rossi ed è
richiesto come partner da alcuni dei migliori archi italiani, come il Nuovo
Quartetto Italiano, il Quartetto Fonè, il Quartetto di Fiesole e i Solisti
della Scala.
Ha curato il volume Ferruccio Busoni e il
pianoforte del Novecento (Lucca, 2001). È titolare di pianoforte principale
presso il Conservatorio di Genova, è direttore del Centro Studi Musicali
Ferruccio Busoni di Empoli e direttore artistico del Concorso Pianistico
Internazionale “Arcangelo Speranza” di Taranto.
Schumann: 3 Pezzi
fantastici op. 73
Brahms: Sonata
n. 1 in mi minore op. 38
Franck: Sonata
in la maggiore
9 febbraio | Teatro Orfeo
MM DANCE COMPANY in “CARMEN | BOLERO”
La nuova produzione della MM Contemporary Dance
Company porta in scena due grandi titoli del repertorio musicale
nell’interpretazione di due coreografi italiani, Emanuele Soavi, da anni attivo
in Germania presso prestigiose compagnie, e Michele Merola, direttore artistico
della compagnia: con questo spettacolo la MM Contemporary Dance Company vuole
offrire la sua rivisitazione di due celeberrime opere musicali, che sono state
oggetto di rappresentazione da parte di grandi artisti contemporanei, basti
citare Mats Ek per Carmen e Maurice Bejart per Bolero.
CARMEN Sweet
coreografia Emanuele
Soavi
musiche Georges
Bizet, Los Panchos – costumi Alessio Rosati
E’ una creazione esclusiva di Emanuele Soavi per
la MM Contemporary Dance Company, pensata tenendo conto dell’originale
intenzione del compositore di creare un’opera- comique: così definiva
Georges Bizet la sua Carmen, presentata a Parigi nel 1875.
In questo lavoro, traendo spunto e rivisitando
le tracce del leggendario canovaccio, l’azione, volutamente permeata di ironia
e sarcasmo, ha inizio nell’arena in cui Carmen, Micaela, Frasquita,
Mercédès, Don José, Zuniga, Escamillo danno libero sfogo alle
loro emozioni.
Dando così spazio al forte virtuosismo
tecnico e teatrale degli interpreti in scena, Soavi ci immerge
drammaturgicamente in quella trama fatta di sottili relazioni, di equilibri e
di ricami, fra tensione e sospensione, dove movimenti e gesti vanno letti oltre
l’apparente eleganza che sta sopra le righe. Il tutto accompagnato dalle
celeberrime note di Bizet, a volte interrotte dalle canzoni del gruppo canoro
Los Panchos, nei cui testi antagonismo, gelosia e desiderio sono i soggetti
onnipresenti.
BOLERO
coreografia Michele
Merola
musica Maurice
Ravel - costumi Alessio Rosati
Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa
precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e
ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo
sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che
questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una
sostanziale ambiguità.
Nel realizzare una nuova versione coreografica
del Bolero, Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e
ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per
arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso
l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile
dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso,
registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel
“muro trasparente” che li divide. Così, nelle diverse sfumature assunte
dalla danza, la coreografia declina la varietà di umori che “circolano” intorno
e dentro al rapporto di coppia. Umori che, comunque, rendono speziata
l’esistenza. Nella coreografia si proiettano, dall’interno verso l’esterno,
paure, desideri rimossi, scosse esistenziali che rivelano interi universi,
legami segreti che esistono tra le persone... e l’ironia lascia il posto al
timore, l’amore al disinganno, il distacco alla condivisione, e via via, fra
crescendo e diminuendo, come la musica del Bolero.
Nella versione di Merola, Bolero viene dunque
raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al
mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino alla
“esplosione” finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la
musica, veicola una sorta di astratta “fiaba amara”, allegoria del dolore di
vivere e dell’incomprensione fra esseri umani.
17 febbraio | Auditorium TaTÀ
LORNA WINDSOR (soprano) e ANTONIO BALLISTA (pianoforte)
in “Le Note Travestite”
Se ogni recital vuole un filo conduttore, mai se
n'era visto uno più cangiante, variopinto ed estroso come quello che
corre a zigzag nella trama di "Le note travestite". Con virtuosismo
da stilisti dell'impossibile, Antonio Ballista e Lorna Windsor prendono questo
filo per intessere con le dita e con la voce un numero infinito di velami,
riuscendo comunque a stiparli uno per uno nel baule nero e traslucido di uno
Steinway Gran Coda. Ma che cosa accomuna l'arte astratta per eccellenza a un
tema così "visuale" come il travestimento? Scopriamolo in
questo viaggio musicale, costellato di sorprese, dentro un tema che non smette
di variare magicamente: si parte da brani che parlano di travestimento del
corpo e dell'anima, attingendo a musical, opera lirica, operetta e canzonetta e
spaziando tra viados e paggi maliziosi, dei dell'Olimpo e "drag queen";
si prosegue interrogando la natura perversa e polimorfa del pianoforte, Fregoli
tra gli strumenti in grado di imitarne uno nessuno e centomila; e in un
susseguirsi di colpi di scena si approda a un'indagine investigativa su certe
melodie equivoche come il Canone di Pachelbel e l'Aria sulla 4a corda di Bach,
che attraversano clandestinamente i secoli per riaffiorare ogni volta in nuove
polpe che non riescono mai a celarne del tutto l'identikit originaria.
Perché, dopotutto, le note sono sette: il resto, è solo
travestimento.
13 marzo | Teatro Orfeo
SARAH JANE MORRIS in “Bloody Rain”
Sarah Jane
Morris, voce
Tim
Cansfield, chitarra
Tony Remy,
chitarra
Adriano
Adewale, percussioni
Bloody Rain, il nuovo progetto musicale di Sarah
Jane Morris, è appena uscito con etichetta Sony.
I brani di Bloody Rain hanno un legame con
l’Africa nelle melodie, nei ritmi e nei testi, che affrontano tematiche riguardanti
i diritti umani, l’amore, la paura e la libertà.
Sarah-Jane Morris con la sua inconfondibile
voce, calda e passionale, nella sua carriera artistica ha spaziato dal pop al
blues approdando al jazz. Negli anni ha collaborato con note band musicali
londinesi, memorabili le sue personalissime interpretazioni di Into the Garden,
singolo del debutto degli Eurythmics, Don’t leave this way in duetto con Jimmy
Sommerville, e Me and Mrs Jones.
In Italia è spesso ospite di prestigiosi
Festival e Jazz club.
2-3-4 ottobre 2014 Milano, Blue Note ore 21.00 e
ore 23.00
7 ottobre 2014 Roma, Auditorium Parco della
Musica ore 21.00
http://vimeo.com/105252465
25 marzo | Auditorium TaTÀ
MAFALDA ARNAUTH in “Terra da Luz” (fado)
con Mafalda Arnauth, voce
Pedro Santos, direzione
musicale e fisarmonica
Nelson Aleixo, viola
do fado
Pedro Viana, chitarra
portoghese
Fernando Júdice, basso
acustico
Stefano Bollani l’ha fortemente voluta come
ospite speciale dell’ultima puntata del suo programma televisivo “Sostiene
Bollani”: lei, Mafalda Arnauth, è la nuova regina del fado e anche in Italia è
ormai, appunto, di casa. Ora, si appresta a tornare nel nostro paese per
presentare il suo nuovo album Terra da Luz, uscito il 3 febbraio in
distribuzione esclusiva IRD.
Terra da Luz (Terra di luce) è il settimo album
della cantante portoghese: un disco in cui affiora ancora una volta la visione
positiva e ottimistica di Mafalda Arnauth sulla nostra attualità, attraverso
composizioni personali in cui vengono esplorate nuove sonorità e che sono
ispirate al Portogallo, alle idee e ai sogni della sua gente. Idee e sogni
condivisibili da tutti.
“Nella mia musica - dice Mafalda Arnauth - non
si avverte la solita attitudine fatalista della musica tradizionale portoghese.
C’è fado, ma senza ovvietà. Perché io non scrivo di fantasia, mi ispiro alla vita
di tutti giorni”. E le canzoni di Terra da luz sono lo specchio fedele di
questa visione della musica e della vita: brani in cui si coglie una
sensibilità e un afflato poetico non comuni.
Il rinnovamento del fado dall’interno Mafalda
Arnauth lo persegue sin dal suo esordio, avvenuto nel 1999 con l’album omonimo
che le ha fatto conquistare una nomination come miglior interprete ai Globes
d’or e il premio di voce rivelazione dell'anno di Blitz, rivista portoghese
rivolta ad un pubblico giovanile. Un successo che si è ripetuto con il secondo
disco, Esta voz que me atravessa (2001) e che è cresciuto con i lavori
successivi, fra i quali Flor de Fado (2008) e Fadas (2011), che hanno
consentito a Mafalda Arnauth di ottenere ampi consensi di pubblico e stampa in
tutta Europa, Italia compresa, e di essere da molti considerata l’erede di
Amália Rodrigues.
1 aprile | Chiesa di San
Domenico
ENSEMBLE NUOVA CAMERISTICA
in “Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce” di Hydn
L’ensemble Nuova Cameristica nasce nel 1989 ed
ha al suo attivo più di 500 concerti in tutto il mondo: dalla sala Grande
del Conservatorio di Milano alla Victoria Simphony Hall di Singapore, dai
Teatri di Nimes e Carcassonne ai Festival di Dubrovnik e Zagabria,
dall’Auditorium di Mila- no all’Academy for Performing Arts di Hong Kong.
L’attività̀ concertistica è stata sostenuta e riconosciuta da
istituzioni quali il Ministero degli Esteri, il Ministero del Lavoro, l’Unione
Europea, l’Onu, la Regione Lombardia, che hanno altresì finanziato e approvato
il lavoro didattico e formativo dell’Associazione (organizzazione di corsi di
perfezionamento orchestrale e cameristico, di direzione d’orchestra,
masterclass con noti esecutori e direttori italiani). L’organico dell’ensemble,
che va dal nucleo base di quartetto d’archi fino alla formazione sinfonica e
operistica, permette di affrontare un repertorio vastissimo che spazia dalla
musica strumentale di Vivaldi, Mozart, Haydn, Beethoven, Elgar, Ciaikovsky,
alle opere di Pergolesi, Jommelli, Rossini, Mascagni. L’ensemble ha inciso per
la casa discografica Nuova Era e per l’editore Bongiovanni.
8 aprile | Auditorium TaTÀ
BEATRICE RANA – pianoforte
A soli vent’anni, la
pianista Beatrice Rana si è già imposta sul panorama musicale internazionale
guadagnandosi l'apprezzamento e l’interesse di organizzatori, direttori
d’orchestra, critici e pubblico in numerosi Paesi. Nel giugno del 2013 si è
aggiudicata il Secondo Premio e il “Premio del Pubblico” al prestigioso
Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn, ennesimo riconoscimento di
rilievo nella sua già sorprendente carriera. Nel 2011 aveva già attratto
l’attenzione generale vincendo il Primo Premio e tutti i ‘premi speciali’ al
Concorso Internazionale di Montreal.
Beatrice Rana si è già
esibita come ospite di serie concertistiche e festival prestigiosi di tutto il
mondo, tra cui la Tonhalle di Zurigo, la Wigmore Hall di Londra, la Società dei
Concerti di Milano, l’Auditorium du Louvre di Parigi, il Festival Pianistico
della Ruhr, il Festival Radio-France di Montpellier, la Vancouver Recital
Society, il Festival La Folle Journée di Nantes e il Festival Busoni di
Bolzano.
Già ospite di
prestigiose orchestre, Beatrice Rana si esibirà nella stagione 2014|2015 con
orchestre del calibro della Los Angeles Philharmonic, la Detroit Symphony, la
London Philharmonic, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, L’Orchestra Filarmonica della Scala.
Nel 2010 Beatrice Rana è
stata selezionata come una dei sei pianisti per il Premio Arturo Benedetti
Michelangeli, durante il quale si è esibita in recital e ha frequentato una
prestigiosa masterclass con Arie Vardi, con il quale studia attualmente ad
Hannover.
Ha suonato per gli Amici
della Musica di Taranto il 9 gennaio 2004 al Teatro Orfeo con l’Orchestra
Sinfonica del “Giovanni Paisiello” di Taranto, diretta da Paolo Lepore, dove eseguì
di Mozart la Sinfonia n. 24 in si bemolle maggiore KV 182.
Bach: Partita
n. 1
Chopin: Notturno
n. 1 op. 48; Ballata n. 2 op. 38; Scherzo n. 3 op. 39; Sonata n. 2 op. 35
Ravel: La Valse
15 aprile | Teatro Orfeo
LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
operetta in due atti
di Leo Stein e Bela Jenbach, musiche
di Emmerich Kálmán
Susie Georgiadis, Sylva Varescu
Domingo
Stasi, Principe Edvino
Alessandro
Brachetti, Conte Boni
Silvia
Felisetti, Contessina Stasi
Fulvio
Massa, Feri
Francesco
Mei, Generale Rushdorf
Marco
Falsetti, Principe Leopoldo Maria
Corpo di
Ballo Novecento, coreografie di Salvatore Loritto
scene e
costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia
Orchestra
“Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli
regia di Alessandro
Brachetti
produzione:
Compagnia Teatro Musica Novecento
La Compagnia “Teatro
Musica Novecento” nasce nel 1995 a Reggio Emilia ad opera di un gruppo di
artisti affermati in campo teatrale, lirico ed operettistico, con importanti
esperienze maturate nelle più prestigiose Compagnie d’Operetta e di Prosa,
nonché in importanti Enti Lirici. La Compagnia ha intrapreso un percorso di
ricerca, valorizzazione e modernizzazione nell’ambito del genere Operetta,
forte di una struttura organizzativa consistente in una sartoria teatrale, un
laboratorio per l’ideazione e costruzione di apparati scenografici, una
compagine orchestrale a servizio delle produzioni (Orchestra Cantieri d’Arte) e
un balletto stabile (Corpo di ballo Accademia). Ciò che fin da subito ha
connotato la Compagnia e che è stato fortemente apprezzato da pubblico e
critica è una visione corale dello spettacolo, in cui tutti gli elementi hanno
una peculiare caratterizzazione e uno specifico rilievo, in virtù anche di
sapienti piccoli ritocchi in chiave più moderna ai copioni tradizionali.
Nel cast il tenore tarantino
Domingo Stasi che ricoprirà il ruolo del Principe Edvino.
La prima de La
Principessa della Czarda si tenne allo Johann Strauß-Theater di Vienna il 17 novembre 1915. La prima
rappresentazione a Taranto si tenne al Politeama Alhambra nel marzo 1921.
ABBONAMENTO
GENERALE
Platea e I galleria all’Orfeo - Posto unico al
Tatà € 250,00
II galleria all’Orfeo - Posto Unico al Tatà €
225,00
ABBONAMENTO
“ORFEO”
NUOVA
COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE,
GOSPEL,
ANTONELLA RUGGIERO, CARMEN|BOLERO,
SARAH
JANE MORRIS, CONCERTO DI PASQUA,
LA
PRINCIPESSA DELLA CZARDA
Platea e I galleria €
170,00
II galleria €
135,00
BIGLIETTI
ORFEO
LA
NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE,
ANTONELLA
RUGGIERO
Platea e Prima Galleria €
35,00
Seconda Galleria €
28,00
Terza
Galleria €
20,00
CARMEN|BOLERO,
SARAH JANE MORRIS
Platea e Prima Galleria €
30,00
Seconda Galleria €
24,00
Terza
Galleria €
18,00
GOSPEL,
LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
Platea e Prima Galleria €
25,00
Seconda Galleria €
20,00
Terza
Galleria €
15,00
BIGLIETTI
TATA’
MAFALDA ARNAUTH
Posto Unico €
25,00
Ridotto €
20,00
DIEGO AMADOR, BOISSEAU|BACCHETTI,
CECCANTI|VINCENZI, WINDSOR|BALLISTA, BEATRICE
RANA
Posto Unico
€ 18,00
Ridotto €
14,00
(il biglietto ridotto è riservato agli under25, over65
e AgisCARD)
CONCERTO DI PASQUA
Posto Unico €
5,00
PREVENDITE
AMICI DELLA MUSICA - via Toscana n. 22/a -
tel. 099.730.39.72
BASILE STRUMENTI MUSICALI - via Matteotti n° 14 -
tel. 099.4526853
BOX|OFFICE - via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763
Il
programma potrebbe subire variazioni non derivanti dalla volontà degli
organizzatori.
Il
posto numerato sarà riservato fino a cinque minuti prima dell’inizio del
concerto.
Lo
spettatore che arriverà in ritardo non potrà far valere alcun diritto sul suo
posto nel caso in cui questo sia stato occupato.
A
concerto iniziato non sarà consentito l’accesso in sala. L’inizio è previsto per
le ore 21,00 precise salvo imprevisti tecnici.
È
vietato l’accesso in sala a spettacolo iniziato. Il pubblico ritardatario potrà
sostare nel foyer fino all’intervallo ed entrare alla ripresa dello spettacolo.
In
caso ci fosse la possibilità di entrare a spettacolo iniziato senza creare
disturbo al pubblico ed agli artisti, lo spettatore dovrà occupare il posto che
gli sarà assegnato anche se diverso da quello acquistato, onde evitare
disturbo;
In
caso di annullamento dello spettacolo i biglietti saranno rimborsati entro
cinque giorni dalla data dell’evento direttamente alla sede degli Amici della
Musica. Non saranno rimborsate le eventuali commissioni di prevendita.