successo
per il secondo appuntamento di Donna A Sud.
Gremita ieri la sala della
Libreria Ubik (via Di Palma- Taranto) in occasione della presentazione del
libro “Rivoluzioni violate - Primavera laica, voto islamista” (Il
saggiatore, aprile 2014) di Giuliana Sgrena - iniziativa a cura di Tiziana
Magrì, ideatrice della rassegna Donna a Sud, alla sua seconda
edizione.
La giornalista, scrittrice e
politica ha dialogato insieme ad Antonietta Podda (resp. della
Comunicazione Sprar di Martina Franca) e alla Magrì, sul ruolo e condizione
delle donne musulmane e non, nei paesi arabi soprattutto quelli
interessati dalle guerre. In particolare l’attenzione è stata focalizzata
sulle resistenza attiva e quotidiana che le donne hanno nel contrastare ogni
forma di violenza e sopruso, nella lotta per la parità di genere. Alla luce
degli ultimi sviluppi nel mondo arabo (è di ieri, ad esempio la notizia della
morte dell’avvocatessa attiva nel campo dei diritti umani, Sameera Salih Ali
al-Nuaimy: rapita nella sua abitazione a Mosul, nel nord dell'Iraq, è stata
poi giustiziata pubblicamente in piazza, accusata di aver criticato sui
social network le azioni di devastazione e distruzione condotte dall'Isil contro
santuari e antiche moschee) il libro della Sgrena è attualissimo.
Ripercorrendo le tappe che hanno visto le donne essere vere protagoniste delle
ribellioni di piazza, nei paesi come Tunisia e Egitto, e coraggiose e
combattive nel quotidiano contro un potere dove primeggiano militari e
partiti islamisti, l’opera della Sgrena mostra un’immagine di donna
musulmana che abbatte tutti gli stereotipi. Ed è il caso dell’Arabia Saudita,
dove Manal al Sharif con coraggio rivendica il diritto a poter guidare: accende
il motore e parte, nonostante la legge non lo consenta.
E dalle tante storie di donne,
Giuliana Sgrena osserva, analizza e informa con puntigliosità,
sui terreni interessati da una “rivoluzione” che è femmina (in Tunisia ed
Egitto, precisa la Sgrena), rivoluzione, terreno di scontro tra uomini e donne,
“quella vera “ come sostiene invece la giornalista americana di origini
egiziane Mona Eltahawy, “deve ancora cominciare”.
Sebbene sia ancora lungo il
cammino dei diritti femminili, sia nei paesi arabi che nel nostro Paese, come è
stato ampiamente mostrato ieri dalla Sgrena durante la presentazione e
dibattito, le donne hanno mostrato e lo stanno tuttora facendo una forza, e una
determinazione ad andare avanti anche laddove il percorso di democratizzazione
appare più difficile.
Come lo Yemen, il paese da dove
vengono le storie più tristi delle spose bambine, la femminista Renad Mohammed
a marzo 2013, è riuscita ad esporre per una settimana un gigantesco manifesto
con la scritta “Sono con la rivolta delle donne nel mondo arabo perchè non
cesserò mai di lottare per i miei diritti”. Sono le storie raccontate da
Giuliana Sgrena, attraverso la voce di chi le ha vissute, di chi sfida
ogni giorno il trio fatale rappresentato da militari, tribalismo e
fondamentalismo spesso sotto l’indiferenza e insensibilità dei Paesi che
promuovono la loro “immagine democratica”, come Stati Uniti ed Europa, ma che
invece davanti a questo scenario di morte, soprusi e viuolazioni dei
diritti umani, non stanno semplicemente a guardare, ma si rendono complici.
L’appuntamento con la Rassegna
Donna a Sud al suo secondo appuntamento, non finisce qui. Ma continua venerdì
prossimo, con altre storie di donne che ogni giorno fanno la differenza nel
difficile processo di cambiamento sociale e culturale. Un altro incontro, nuovi
momenti di crescita e di confronto, nuove emozioni.
Antonietta Podda