Esempi
belli: San Lorenzo Capo Vaticano Tropea Scanno… Esempi belli una favola
fa: Maruggio… Esempi da non imitare: Carosino… Esempi vuoti: Grottaglie…Melpignano
…
di Pierfranco Bruni
Ogni
anno clamore. Manifesti sbiaditi di pubblicità. Echi di Enrico. Mare d’inverno.
Contessa. Il portiere di notte… Ma qui siamo ad un mare d’estate e l’estate
tarantola.
I
tarantolati di De Martino, raccontati in una antropologia ormai desueta in un
mondo contadino che non c’è più. Ma in una magia che recupera archetipi suoni
movimento.
“Tengo
la camisa negra/hoy mi amor esta de luto” e la porto nel cuore per tutti gli
amori persi e per l’orgoglio che ha il vento tra le vele.
Clamore.
Ma che pena mi fa, che pena mi ha fatto la Notte della Taranta…
Allora.
Facciamo
un discorso semiserio alla luce della metafisica della notte. Ormai ripetitiva,
stanca, e la definisco inutile culturalmente.
La
cultura non è clamore. Ormai è finita. L’edizione di quest’anno ha segnato
culturalmente la sua fine. Il già visto, il già detto, il già ripetuto.
In
un tempo come il nostro bisognerebbe cercare l’eleganza e il suo senso, lo
stile e la bellezza oltre il soggettivo e l’oggettivo.
La
bellezza.
Invece
ci sono le masse che affollano…
Proletari
di tutto il mondo unitevi per l’Internazionale della Taranta…
Già
scritto qualche giorno fa da me medesimo, ritorno per fare un ulteriore
passettino (quanto è brutta questa parola, devo adeguarmi: ci credete che io possa
adeguarmi? Mai fatto…). Dimentichiamo la Notte della Taranta. È ormai un ciclo chiuso. La Antonella Ruggiero e il Roberto Vecchioni di un tempo in cui le
luci si accendevano a San Siro sono stati i testimoni di questa calata…
La Taranta è una etnia nella
koinè e la koinè di un popolo è la civiltà di una tradizione…Niente di tutto
questo. Una serata – nottata inutile.
Mio
figlio, come sempre disubbidendo ai miei ordini, si è fatto la sua terza quarta
quinta esperienza Tarantata…
Ma
bisogna andare a Melpignano?
Caro
mio unico lettore che cerchi di capire ciò che non voglio dire o ciò che dico…
La Notte di Melpignano non
è Cultura, neppure paesaggio etnico…
Una
tale confusione e spaesamento che hanno messo insieme non contaminazioni, come
recita un mio indirizzo di email, ma incomprensioni musicali, testuali,
danzanti in un familismo amorale (Banfield, come sei stato bravo un secolo fa,
quando sostenni con il tuo libro l’esame di Antropologia culturale, anticipando
il “progressista” De Martino che aveva capito molto poco e meno di Pavese che
lo contestava contestualmente alla pubblicazione dei testi del maestro Mircea
Eliade).
Se
non si attraversano Guenon, Eliade, Zolla, Marchianò, Pavese e le etnie armene,
e non solo zingare, adriatiche, mediterranee…la Taranta resterà soltanto la leggerezza di un folclore di alcune notti ad aspettare l’alba…
Quando
la cultura si fa eleganza non è ben vista… Perché misura distanze…
Signori
si può essere eleganti anche nella cultura popolare, nel popolare…
Esempi?
Piccoli e piccoli centri soltanto…
L’eleganza
della cultura è stata a Campomarino di Maruggio (Ta) per tante edizioni del
Premio Mediterraneo alla Cultura e Maruggio era diventata (o) un’icona di
bellezza, di mare trasparente viaggiato sulle vele della Rai, in un rincorrere
nomi che hanno fatto la storia contemporanea.
Maruggio
è stata (o) al centro di quella cultura che ha espresso testimonianze e stile.
Poi
sono arrivati coloro che diffidavano della cultura e non sanno che: o la si fa
seriamente o non è cultura… Quindi hanno fatto una scelta di campo: non
facciamo cultura.
Ma
bisognava andare a Melpignano per ascoltare le etnie e le voci sommerse dei
nostri Mediterranei esclusi e inclusivi?
Bastava
seguire le manifestazioni di un paese che si chiama San Lorenzo del Vallo, in
provincia di Cosenza, per assistere ad un percorso magnifico costruito sul filo
dello stile che non è acqua.
Pensate
un po’: tante serate e tante e poi cito soltanto Ron, Nomadi Bennato Eugenio.
Ho
partecipato, nel mio paese, ovvero San Lorenzo, alla serata del Bennato del
Grande Sud, che quest’anno fortunatamente non si è lasciato pizzicare dalla
Taranta, e posso affermare, con conoscenza ed esperienza perché vivo lavorando
su tutto ciò, che è stata una serata attraversata dalla vera cultura in un
intreccio tra suono, Lucia e la Luna, Ninco Nanco, Maria Sofia in un Canto
sublime (bravo caro sindaco, non mi stanco di dirtelo e tu lo sai che anche i
processi economici nell’era Renzi passano attraverso le culture e l’IMMAGINE,
perché è proprio questa che produce attività indotte… L’economia della cultura…
Entro in un campo che è mio direttamente ma non vado oltre…) che ha scavato
nella storia dei Risorgimenti incompiuti del nostro Mediterraneo.
San
Lorenzo tra gli eventi nazionali.
Una
favola di un tempo fa era Maruggio con il suo Premio Mediterraneo che
impaginava i servizi culturali della Rai…
Già,
di quel Mediterraneo che io e Tonino Filomena a Maruggio avevamo creato e che
per vanità il vento dell’Ovest ha portato via… Senti l’Estate che Va via…
Ma
non fidatevi troppo della storia perché bisogna conoscere Vico per entrare nel
gioco della politica e anche i poeti conoscon ben la politica perché la fanno
con l’anima con il cuore e con l’estetica e con i saperi della saggezza…
L’estetica.
Bella questione. La cultura è Estetica.
Oggi
San Lorenzo ha trovato la sua estetica e quando il mio sguardo fissa quella
statua di Lorenzo Martire, spagnolo all’epoca dei Sisto, il mio pensiero
allontana Valeriano e si tuffa in Paolo e Agostino perché ci hanno insegnato
che la bellezza ci salverà…
Così
a Maruggio… La Bellezza aveva proiettato questa comunità dei Cavalieri di Malta
oltre le Crociate ma i crociati sono stati fermati davanti ad una chiesa
sconsacrata, ma i Templari non moriranno mai perché conoscono il coraggio
dell’eresia…
La Bellezza? Cosa è? Non è
certamente trovare avanzi di cibo sul marciapiede di Via Taranto a Carosino
dopo la Sagra del Vino o dell’Uva o mezze bottiglie di birra sparse agli angoli
o un resto di una bottiglia di limoncello proprio sul davanzale del portone
dove abito io e inciamparci…
Sindaco
di Carosino bisogna educare alla Bellezza… e la Bellezza è Estetica degli occhi… delle parole degli spazi dei luoghi…
Quell’Estetica
che ho incontrato al Premio Tropea, o a Scanno o in un paesetto piccolo piccolo
San Marco dei… o a casa Berto a Capo Vaticano presentando il mio Giuseppe Berto
in una Calabria, che ha il cuore intrecciato all’anima e i peperoncini che
fanno capire che il mondo grecanico o grikanico è Aspromonte e Salento e la Spagna è il Castello di San Lorenzo e i Cavalieri di Malta sono a Maruggio mentre la Notte della Taranta resta nella notte oscura…
“…tengo
la camisa negra/ ya tu amor no me interesa/ lo que ayer me supo a gloria /hoy
me sabe a pura /miércoles por la tarde y tú que no llegas /ni siquiera muestras
señas /y yo con la camisa negra /y tus maletas en la puerta”. Indovinello
indovina di chi è questo testo? Sapete bene che non è mio…
E
poi?
La
cultura non è riciclabile.
Il
Premio Mediterraneo alla Cultura, la mia cara amica Anna Molendini, Assesore
alla Cultura di Maruggio (dopo di lei non c’è stata più cultura) lo sapeva bien,
perché in casa sua nostra l’aria che si respira è fatta di cultura. Siamo
poveri poverissimi ma belli, belli dentro perché beviamo acqua…
Se
non si crea Immagine non si va da nessuna parte.
Bene
fanno le Amministrazioni che investono in cultura, spettacoli, bellezza.
Ripropongo
un Assessorato che si possa chiamare: Assessorato alla Bellezza e
all’educazione dell’Estetica.
Signori
da qui si parte.
Lasciate
fuori le polemiche e giocate al gioco della Bellezza perché il resto, come ha
detto il mio amico Califano, è soltanto noia.
Non
perdete tempo.
La Notte della Taranta è da
ripensare altrimenti chiudetela alla edizione ultima.
San
Lorenzo del Vallo fa bene a dedicare gli spazi del suo esistere al canto e al
sorriso.
Maruggio
si è ormai persa nei tempi in cui le navi approdavano sino alle dune.
Carosino
deve cercare sulla Treccani che fu di Gentile il concetto più consono a quello
di cultura.
E
Grottaglie di cui non ho parlato perché non saprei cosa dire in quanto lì
culturalmente, abuso del termine, è possibile riciclare? Dove la mettiamo? La
lasciamo nella Ceramica… In un impasto e rimpasto…
Tanto
changements si rien ne change et rien ne change…