CENTRO STUDI E RICERCHE
“Francesco Grisi”
Pierfranco
Bruni si confronta con Miguel Chutariados
Sarà
pubblicato il “Canzoniere per la Vita Nova ” nella traduzione di
Pierfranco Bruni
Il
“Libro de canciones para la Vida Nova” di Miguel
Chutariados (1855 – 1914) verrà pubblicato dal Centro Studi e
Ricerche “Francesco Grisi” diretto da Pierfranco Bruni. Si tratta di un inedito
di un poeta nato in Spagna e morto a Cuba che attraversa il profilo di quella
letteratura italiana che solca il canto nuovo della malinconia segnato dalla
visione di Beatrice del Dante della “Vita Nuova” sino al D’Annunzio che recita
il racconto di una vita degli amori di fuoco e di pioggia.
Pierfranco
Bruni, che ha tradotto il testo, sottolinea l’importanza di questo
“Canzoniere per la Vita Nova ” di Miguel Chutariados affermando:
“C’è nella sua formazione la forza della ‘Vita Nuova’ di Dante Alighieri.
Un
Dante che canta l’amore con il velo del sublime. D’altronde il poemetto proprio
alla ‘Vita Nuova’ rimanda, e il suo passeggiare tra le parole costituisce un
preciso indizio se non un forte inciso sia letterario che estetico –
metaforico”.
Pierfranco
Bruni precisa: “C’è anche il primo Gabriele D’Annunzio che campeggia in
questo inedito ed è un dato significativo legare la funzione che ha avuto Dante
a quella che ha avuto D’Annunzio. Soprattutto perché questo poemetto risale
al 1914. Sembra un testo scritto come testamento, perché in esso ci sono
precisi parametri linguistici ed estetici”.
Pierfranco Bruni si confronta con Miguel Chutariados
approfondendo quegli elementi che riportano, in termini letterari, ad una
visione della vera e propria “confessione” dettata come “genere letterario”.
Bruni cos’ precisa: “Sono in possesso di questo inedito
perché era tra le carte e gli studi, lasciati incompiuti, di Francesco Grisi. È
uno scritto da indicare come elemento significativo di una parola che ha
la sua visione ‘meticciata’ in termini di vocabolario linguistico e letterario.
Ho cercato di offrire una traduzione dallo spagnolo. Ci sono molti aspetti da
rivedere e da riconsiderare, ma credo che parlarne, oggi, sia un fatto
importante”.