Machiavelli al centro del Mussolini del 1924 e Pascoli
precursore del Fascismo interventista nel nuovo saggio di Pierfranco Bruni
dedicato a Niccolò Machiavelli in un Secolo di mezzo
Pierfranco Bruni: “Mussolini utilizza con intelligenza
politica il pensiero di Machiavelli e attraversa la lezione del Pascoli
interventista e precursore del Fascismo rivoluzionario”
Niccolò
Machiavelli anticipa ciò che Benito Mussolini propose con il Fascismo Movimento
e realizzò nel Fascismo – Stato. Su questa sottolineatura politica e storica si
incentra la chiave di lettura che Pierfranco Bruni sottolinea nella nuova
edizione del saggio “Il Principe. Il Machiavelli di un secolo di mezzo”, edito
dalla Casa editrice Pellegrini. Uno studio speculare tra interpretazione
politica e lettura filosofica non solo de “Il Principe”, ma di tutta l’opera di
Niccolò Machiavelli, compresi i testi letterari.
“Machiavelli,
sostiene Bruni, anticipa tutta quella cultura filosofica che si apre al
tradizionalismo partendo dal concetto di Rinascita in una visione conservatrice
della filosofia sullo Stato e sulla centralità dell’Uomo nello Stato come
Principio Spirituale”.
La
vicinanza di Mussolini a Machiavelli è di estremo interesse in un raccordo
politico tra Potere, Europa e Mediterraneo. Mussolini legge attentamente
Machiavelli e segue la lezione di Machiavelli e la fa sua in molte situazioni.
“Non
bisogna assolutamente dimenticare, afferma Pierfranco Bruni, che
nell’aprile del 1924 sulla rivista ‘Gerarchia’ Benito Mussolini pubblica una
relazione – saggio dal titolo: ‘Preludio al Principe’. Mussolini vede
nel pensiero di Machiavelli il senso dell’italianità. Siamo alle porte del
Fascismo regime. C’è da dire che Dante aveva accompagnato il processo
rivoluzionario, riformista e cattolico e conservatore e tradizionalista,
Pascoli (con il discorso de ‘ La Grande Proletaria si è mossa’ del 1911)
anticipa il Fascismo Mediterraneo, Gentile (del 1923) trasmette una classicità
vichiana ad una ‘struttura’ machiavelliana che si afferma come Ragione e
Mussolini trasforma la profondità del pensiero tradizionale in rivoluzione. Lo
Stato Regime che individua Mussolini, dopo l’omicidio Matteotti, perde le
radici di un Fascismo risorgimentale, mazziniano e socialriformista nella
temperie soreliana. In verità Machiavelli, continua Bruni, incarna il
precursore di una Ragione ‘etica’ del Fascismo regime e Mussolini, che conosce
molto bene l’incontro tra politica e necessità della ragione, utilizza il
‘canovaccio’ de ‘Il Principe’. Ma già con Pascoli del 1911 si tocca il pensiero
mussoliniano del Fascismo mediterraneo”.
Il
Mussolini che recupera Machiavelli viene, comunque, messo in evidenza già da
Augusto del Noce nel 1969 tanto da fargli dire che il “Preludio a Machiavelli”
del Mussolini del 1924 “è tra le pagine che meglio illuminano la sua
personalità. Né c’è difficoltà a intendere come potessero combinarsi in lui una
straordinaria attitudine di parlare al popolo e di trascinarlo in quanto massa,
con l’incapacità di colloquiare cogli uomini in quanto singoli, e di
giudicarli”.
Pierfranco
Bruni, dunque, segue una linea ben marcata che è quella del Machiavelli
proposto da Mussolini nel Fascismo prima Movimento e poi Regime, e definisce
come vero precursore del Fascismo il Giovanni Pascoli che attraversa il
Futurismo e afferma un vero e proprio manifesto interventista nel suo discorso
di Barga. Con “La nuova Proletaria si è mossa”, sostiene Bruni, siamo già nel
Fascismo.