Sabato 12 Aprile 2014, alle ore 17,30, al Centro Culturale “L’Approdo”
Via Matteotti, 31 - 83100 Avellino ( tel/fax
0825.37838; e-mail: galleria.lapprodo@libero.it)
sarà inaugurata la mostra, curata dal sociologo e critico d’arte Maurizio
Vitiello, intitolata “Cavalcando la coda
della crisi“ con opere recenti, cm. 40x40, di Luisa Bergamini, Lucia
Buono, Alfredo Celli, Alfredo Cordova, Giuseppe Cotroneo, Maria Pia Daidone, Matteo
Fiorentino, Mario Lanzione, Franco Lista, Vincenzo Montella, Achille Quadrini,
Myriam Risola, Antonio Salzano, Nino Perrone, Esilde Rendina, Rino Vellecco
qualificatissimi operatori e bravissime artiste provenienti
dall’Emilia-Romagna, Molise, Campania, Puglia, Abruzzo, Lazio.
Alle ore 18 presentazione e intervento critico
di Maurizio Vitiello; interventi e contributi di Pino Cotarelli,
Antonino Scialdone, Carlo Spina; ospite Antonio Sposito, Presidente
dell’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania, che presenterà
il
suo saggio La 'Divina Tragedia'. La crisi economica mondiale e la società
che è sparita, in "Benessere e felicità: uscire
dalla crisi globale" (a cura di Caterina Arcidiacono), Diogene
Edizioni, Pomigliano d'Arco (Na), 2013.
La mostra, che vede il patrocino dell’ANS-Campania,
sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino a
lunedì 12 maggio 2014.
Maurizio Vitiello segnala: “Quest’esposizione
è un produttivo meeting di paralleli segni incisi e di espressioni raccolte sui
sentieri del futuro e sul “fil rouge” del ricordo, quasi a voler rinnovare una
sorta di andirivieni tra consumati trascorsi e realizzabili futuri. “Cavalcando
la coda della crisi“ rilancia una traccia,
seppur minima, di verifica dello stato dell'arte in Italia; è un incontro
significativo tra artisti di diverse aree geografiche italiane.”
Scheda
della mostra “Cavalcando la coda della crisi” di Maurizio Vitiello:
La mostra “Cavalcando
la coda della crisi“, allestita nell’accogliente spazio espositivo de “L’Approdo”
di Avellino, guidato con passione e bravura da Elide Rusolo,
desidera rispondere all'esigenza di promuovere, efficacemente, la creatività
degli artisti in rapporto alle tendenze culturali del territorio nazionale,
nonché delle proiezioni concettuali parallele a considerazioni di sapore
euro-mediterraneo per uscire dalla fortissima crisi, che, soprattutto, l’Italia
ha dovuto sopportare. “Cavalcando la coda della crisi“ rilancia una traccia,
seppur minima, di verifica dello stato dell'arte in Italia; è un incontro
significativo tra artisti di diverse aree geografiche italiane. Sono presenti: Luisa
Bergamini, Lucia Buono, Alfredo Celli, Alfredo Cordova, Giuseppe Cotroneo,
Maria Pia Daidone, Matteo Fiorentino, Mario Lanzione, Franco Lista, Vincenzo
Montella, Achille Quadrini, Myriam Risola, Antonio Salzano, Nino Perrone,
Esilde Rendina, Rino Vellecco. Da specificare che Giuseppe Cotroneo, Mario
Lanzione e Antonio Salzano formano, oggi, il Gruppo “Astrattismo Totale”.
Questa rassegna d’arte, che vede insieme sedici indicative presenze con
relative recentissime opere d’arte realizzate con diversi codici linguistici,
vuole essere un segnale, quasi un concorso ideale per dimensionare un ulteriore
contributo di riscontro delle condizioni dell’arte italiana. L’esposizione
incapsula, senz’altro, “sensi mediterranei" di artisti di varie località
italiane e con all’attivo varie personali, numerose collettive e diverse
rassegne, di grande importanza, da “La Quadriennale” di Roma sino a “La Biennale”
di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi. Sollecitazioni, aperture, istanze,
pressioni, tensioni, lieviti, stimoli, esiti, palpiti, espansioni e risultati
di ricerche vivono nelle loro opere ben legandosi all’urgenza e alla necessità
di confrontarsi. Questi artisti, certamente di tono e di qualità, da molti anni
sulla scena artistica nazionale, e non solo, differenti per caratteri, ma di
spessore e di grande impegno, offrono un serio ventaglio di misurate
declinazioni del linguaggio pittorico. Correnti direttive di molteplici
modalità espressive convergono per manifestare attendibili interventi e per
specificare una possibile misurata ricognizione. Questi artisti con lavori di
ricerca, seriamente conosciuti e ampiamente riconosciuti, sostengono un
contemporaneo visivo di temperamento euro-mediterraneo e attivano, così, oggi,
una prova espositiva per alimentare, in fondo, una resistente apertura futura.
Bisogna sottolineare che la creatività nel Mezzogiorno risulta sempre in
crescita e i risultati delle varie indagini in campo hanno bisogno di luoghi di
confronto per eventuali incontri e discussioni. La serena filosofia di
quest'incontro, improntato al confronto di stili, permette al territorio campano
di poter recepire un momento squisitamente visivo-culturale, mentre
all'orizzonte si tratteggiano ulteriori spunti per scambi aggreganti di nuovi
progetti. In quest’esposizione s’incontrano vite vissute; nelle opere si
riflettono attraversamenti memoriali; difatti, nelle cognizioni artistiche che
si pronunciano, la memoria è recepita come cortina iniziale, fondo d’avvio,
mentre passaggi diaristici rafforzano e consolidano un campo di profili
evocativi, aggettanti, risonanti. Alza il livello qualitativo la
metabolizzazione di estremi, quelli epocali e quelli intimistici, quelli
sociali e quelli domestici; ogni artista sa delimitare un proprio ambito di
ricerca, finitimo agli altri; le rispondenze estetiche vibrano, squillano e si
specchiano, nonché movimenti e intrecci rafforzano congetture e rilanciano
rimandi. L’incontro vivifica la comunicazione, risana il sentire comune.
Arrestare la memoria per assicurarla come testimonianza del vissuto e giungere
e sommare anche la pronuncia diaristica permette di rivedere il passato e
regolare il presente per “graffiare” il futuro; e sembrano scattare altri
possibili incontri di pensieri. Questa mostra è un fecondo meeting di paralleli
segni incisi e di espressioni raccolte sul “fil rouge” del ricordo, associato e
spinto dalla voglia di andare oltre per, poi, avvicinarsi a replicare cadenze
del motivo del ricordo, quasi a voler rinnovare una sorta di andirivieni tra
consumati trascorsi e realizzabili futuri. Le interpretazioni di questi artisti
fanno proprio le più liberali ricerche e si articolano a captare movimenti e
gesti, la vita con ciò che ci circonda e con ciò che ci abbraccia.