Resta un poeta che ha sempre "misurato" gli stilemi del linguaggio
con la musica. Franco Califano ha restituito alla parola poetica la musicalità
e ha dato al linguaggio cantato una sua metafisica. Supera ogni vacuità della
debolezza del pensiero per dare un senso alla meditazione associata al pensiero
forte. Ed è qui la sua filosofia.
Una filosofia che affida in un tempo di fragili elementi relativisti. Si fa
dubito testimonianza "Tutto il resto è noia", ma la noia è il
precipitato storico che ha ridotto a macerie i valori consolidati. Nella sua
ricerca di religiosità c'è il superamento della noia, la quale la di vince solo
attraverso l'amore.
Uno spazio in cui la parola si presenta con due modelli ben definiti che sono
quello relativo ad una partitura di intagli poetici, nella tradizione della
parola recitata, e quello della musica che non accompagna il dettato poetico
stesso e non lo segue, in quanto è già dentro la composizione del testo. Il
poeta, nella mimesi delle letterature, recita e canta i suoi versi.
Piacenza dedica a Franco Califano un tributo nazionale il prossimo 28 marzo. Un
evento di eccezionale calore nel segno del non dimenticare e non bisogna mai
dimenticare poeti come Franco Califano.
Franco Califano, come i poeti, si lascia guidare dai sentimenti e dalle
emozioni. Ma questo non basta per creare una metrica poetica all'interno di una
"cifra" esistenziale. Il frammentismo anche in filosofia ha segnato
il superamento del pensiero della leggerezza. Capitano non scrive per distrarre,
ma per manifesta attrazione verso la centralità dei valori. Taglia a fette la
subdola decadenza per porre al centro l'uomo con la sua eredità, le sue
memorie, i suoi vizi e la necessità di ricomporsi in una religiosità per la
vita. Invita costantemente a non distrarsi.
Quel
pezzo dedicato al padre dal titolo "Ok papà" è un altro tassello che
punta, al di là del proprio dolore per la perdita del padre, a recuperare il
padre come riferimento in un tempo in cui il relativismo invitava a non
riconoscere più la figura del padre come asse centrale in una cultura
dell'umanesimo.
Califano recupera la figura del padre attraverso un immaginario che è
propriamente letterario che è quello che va da Svevo a Quasimodo, da Alfonso
Gatto a Giuseppe Berto. Non ci sono forme retoriche, bensì elemento e modelli
fortemente connessi con le metafore fi un umanesimo dei valori che Califano
puntualizza.
Così anche quando i suoi riferimenti sono quelli di natura religiosa. Non c'è
una religiosità nascosta o mascherata. C'è una religiosità il cui senso lo si
deve ad una antropologia degli orizzonti cristiani. L'attraversamento delle
solitudini in nome dell'amore, dell'amore infinito, è una piega dell'anima.
Siamo in quel campo in cui la filosofia incontra la poesia, e viceversa,
attraverso il dono della breve relazione tra l'essere, il pensare, l'osservare,
il dire e l'agire. Califano con i suoi testi sconfigge il vuoto di pensiero
della modernità e "impone" una riflessione.
Anche il concetto del possibile ritorno, che emerge dai suoi quasi ultimi
lavori, poggia le fondamenta culturali su un itinerario che è quello tempo -
speranza. Gli "attimi" fanno il tempo impareggiabile e nel tempo
impareggiabile non c'è mai un tempo con parentesi. Una freccia che colpisce la
decadenza anche estetica. In Califano l'estetica si intreccia con il sublime.
Oltre la morte.
Il poeta della sintesi di una filosofia dell'esistenza che indica strade. Come
i maestri che hanno le vie da percorrere e da indicare. I valori sono una
identità. Il linguaggio è pensiero. La musica è il senso di un segno definito
in una visione antropologizzata.
"C'e bisogno d'amore/quando tutto va male, tutto va bene/quando Dio si
nasconde,non si fa sentire/C'è bisogno d'amore/quando nasce il giorno/quando
muore il sole...".
È qui una religiosità profonda. Un manifesto per un uomo nuovo. Da qui si parte
per una nuova cultura dell'umanesimo.
Califano conosceva bene questa strada e il cerchio della vita all'interno del
tempo e dell'essere.
Giusto un tributo nazionale ad una vita che ha invitato ad amare.