Sono stato a vedere la commedia di
Ciccio Marinelli presso l’auditorium della parrocchia Sacro Cuore di Taranto,
tutta in vernacolo tra il tarantino ed in napoletano . Il titolo :” Merac ule a
Uecchie. Chi l’ha ditte ?” Attori Lucia Muller, Matteo Capitani, Teresa Mongo,
Gianni Pacifico, regia e musica di Ciccio Marinelli.
Se fosse stata presentata al San
Carlo di Napoli, Marinelli sarebbe acclamato come un grande regista, ma qui da
noi, dove non c’è una briciola di teatro di cui i tarantini sono avidi,
Marinelli passa per un guitto qualsiasi e i suo bravi attori per attorucoli.
Non è cosi. Una bella commedia mista a cultura come Democrito, Anassimene
e condito di grande ironia nella
parole della brava attrice Muller Nulla contro la sacralità, nulla contro i
santi e la Madonna cui la Muller non chiede la grazia .ma si rammarica di aver
perso la pensione e cosi augura ai due pargoletti nati per caso da un amore
illecito tra cognati. Li vuole storpi per incassare la pensione di invalidità
Una commedia che desta l’amaro sorriso e che si condensa nel prologo che il
buon Ciccio fa all’inizio, davanti ad un folto pubblico, attento e dignitoso.
Solo 3 euro tanto per sostenere il volontariato, misera cosa per un biglietto e
ne vale la pena Questa realtà ignora la nostra Taranto come il volontariato
culturale borgo via Giusti con il presidente Giovanni Aprea. La terza edizione
dalla scarcella tarantina ne è solo una delle tante testimonianze Vanno
ringraziati anche don Luigi Larizza e il prof. Aversa, Daniele Lupo. Questa è
una sola parte della trilogia; Marinelli sa mescolare i fatti attinti dalla
realtà quotidiana e non filosofemi metafisici di certo teatro campato in aria.
Si dice una parola tira l’altra come le ciliegie ed infatti nella commedia
plautina avviene lo stesso fenomeno. Lei è una crassa ignorante, ma coi piedi a
terra, lei, la Muller, è lei la finta cieca col il suo bastone con cui tenta
tante volte di massacrare il povero Ciccio. L’audio della musica non sempre funziona
, ma sarà per una prossima volta. Una commedia che desta amare riflessioni che
ognuno di noi fa ogni giorno , ma spesso questi bisogni interiori vengono
soffocati dalla quotidianità e dal lavoro che spesso manca. Marinelli, ma non
scopro nulla di nuovo,è uno studioso bonario e ridanciano, sotto le vesti del
borghese si nasconde un bravo regista ed attore e merita il nostro plauso ed
apprezzamento. Lo si incontra per strada e non vuole elogi gratuiti,non ha
bisogno di una musa ispiratrice, è l’uomo, lui stesso che vive e freme e tutto
questo gli conferisce energia da teatro
Taranto. 18-3-2014.
Giovanni Parisi.