Con il sistema del teatro “crudo” da lui inventato,
Ciccio Marinelli a Taranto racconta un’altra storia, “L’angele d’à munnezza”,
che andrà in scena in edizione integrale per la prima volta sabato 8 febbraio
alle ore 19 e 30 (ingresso ore 19) presso l’Auditorium della parrocchia del
Sacro Cuore in via Fratelli Mellone. È il secondo appuntamento a cui ci invita dopo
il successo de “’A Befane de mest Ciccie” andata in scena nello stesso
auditorium lo scorso 6 gennaio. Anche questa volta, una nuova commedia comica
italo-dialettale del Teatro di Ciccio Marinelli, senza scena, con dei
personaggi con i quali addirittura si dialoga senza che si vedano e con un
linguaggio un po’ ruvido, “nu poc ftent”, come riferisce l’autore. Ciccio
Marinelli ha portato con successo il dialetto Tarantino non solo nella
provincia di Taranto, ma in tutta la Puglia, la Basilicata e in parte in
Campania, grazie anche alla bravura di una attrice che si chiama Lucia Muller.
“Io scrivo queste cose, pur non essendo tarantino mi sento tale, perché vivo da
una vita a Taranto. Non sono tarantino d’hoc, ma di adozione, scrivo in
tarantino, anche delle canzoni” ha riferito. Si tratta ha ricordato, parlando
di sé, di un commercialista pentito e per la sua compagna, di una maestra andata
in pensione molto anticipatamente, che si sono dati totalmente al teatro. Tanto
da divenirne seri professionisti che vivono dall’86 facendo spettacoli per le
scuole. Marinelli vuole creare nel quartiere dell’auditorium, una piccola
stagione di prosa e di canto. Ha rilanciato la canzone tarantina scrivendo ben
22 brani in un filone che ricorda la Taranto che c’era settant’anni fa di cui
molti giovani non ne hanno sentito parlare e in un filone umoristico in cui
vengono tratteggiati dei personaggi buffi. Ricordiamo a tal proposito lo
spettacolo “Il canto delle nereidi” con sottotitolo “C’era una volta Taranto”
andato di recente in scena al “Magna Grecia”. Il Comitato della Valorizzazione
del Dialetto Tarantino, Covadit, gli ha assegnato un compito. Non è risaputo che
l’unica provincia della Puglia che non valorizza assolutamente il proprio
dialetto è quella di Taranto. “A Lecce per esempio si a fanno convegni, un
autore come Raffaele Protopapa viene studiato all’Università mentre qui a
Taranto ci si dimentica degli autori che scrivono in dialetto” sono le sue
parole. Anche questa volta il teatro comico di Marinelli è serio di un impegno
civile sia nei contenuti, sia nel rendere accessibile a tutti l’ingresso a 2
euro per finanziare spettacoli gratuiti alle case di riposo. L’auditorium inoltre
per la rappresentazione sarà fornito di bar il cui ricavato sarà devoluto alla
Caritas. La commedia è tratta da fatti, da episodi di vita reale paradossali ai
quali lo stesso autore ha assistito. Un ragazzo di 13 anni che frequenta la 5°
elementare, polemizza con il suo tutor perché per applicarsi alla scuola
elementare dove riceve ovviamente le lezioni gratis ha trascurato le lezioni a
pagamento di due scuole di danza che frequenta, quella di balli di gruppo e
quella relativa alle coreografie di Michael Jackson. Ciccio Marinelli e Lucia
Muller impersonano 2 fratelli e 2 sorelle, Francesco Ancona il ragazzo
tredicenne. La veterana Maria Teresa Mongo recita il riassunto in versi. La
musica è curata dal maestro chitarrista Gianni Pacifico ed il cantante Matteo
Capitani. Il teatro è maestro di vita, con quello di Marinelli si ride e si
riflette seriamente. L’autore vuole mettere in rilievo che oltre
all’inquinamento dell’Ilva di cui più si parla e di cui tutti sembrano
rendersene conto, è presente a Taranto un degrado della cultura e del senso
civico, per cui non vi sono solo disastri ecologici ma anche del vivere civile
di una parte consistente di persone. Il tentativo è quello di mettere in
cattiva luce, la mancanza di ideali, una visione distorta del senso della
vita, il futuro affidato quasi esclusivamente al gioco (purtroppo anche
d’azzardo), la propensione all’illegalità e la pretesa infantile del diritto ad
essere mantenuti dallo stato. E nemmeno l’istruzione e il merito, che hanno più
a che vedere direttamente con la trama di questa commedia, come si vedrà, vengono
presi in considerazione. Anche questo spettacolo si avvale della
collaborazione dell’Associazione di Volontariato Culturale Comitato Borgo di
via Giusti presieduta da Giovanni Aprea e dell’Associazione Cristiana
Diffusione Teatro, Acridit. Per le prenotazioni telefonare al numero
3483718428.
Vito Piepoli