Si
è parlato di Franco Califano. Il poeta. Il cantautore. L’uomo. Grazie al
recente libro di Pierfranco Bruni: “Franco Califano. Sulla punta di una
matita non sono passati secoli”, editore “Il Coscile” presentato con
successo a Taranto. In un libro il racconto di un uomo. La storia della parola
attraverso il canto.
Pierfranco
Bruni in un dialogare con il giornalista Michele Montemurro, conoscitore e
amico di Franco Califano, ha dato il via ad un attento e articolo dibattito.
I lavori sono stati coordinati dalla giornalista Gabriella Casabona e
l’intervento introduttivo è stato svolto da Giusi De Marco, Responsabile degli
eventi culturali dell’Hotel Europa. Subito dopo è seguito il saluto
dell’editore Mimmo Sancineto. Un libro che intreccia vita e ironia.
Nella
Prefazione al libro di Bruni, Gigi Marzullo ha scritto: “Chi
conosce Pierfranco Bruni, come me, sa che questo suo libro dedicato
a Franco Califano è stato scritto con il cuore e con l’approccio
critico di uno scrittore che misura le parole passo dopo passo”.
Michele
Montemurro ha analizzato la ricerca di Pierfranco Bruni partendo
dall’intellettuale Bruni: dalla sua storia culturale, dal suo impegno
nell’intreccio tra letteratura e politica, nel suo ruolo all’interno del
dibattito nazionale. Ha raccontato del suo rapporto con Califano e sulla linea
di questi riferimenti ha sviluppato un articolato e interessante colloquio con
Pierfranco Bruni coinvolgendo l’attento pubblico.
Montemurro
ha chiosato: “Bruni fa suo Califano. Ma è già nel dato formativo della cultura
bruniana, il linguaggio cesellato di un Califano, che attraversa le mediazione
e la meditazione della noia per approdare alla consapevolezza del riso del
dolore e dell’accettazione di un’esistenza giocata sul possibile ritorno e
sull’impossibile gioco delle nostalgie”.
Nel
testo di Pierfranco Bruni si enuclea una filosofia di vita. Ma
tutto il percorso di Califano è un articolarsi di elementi esistenziali che trovano
una loro presenza nelle parole e nelle parole che hanno la magia di una
trasmissione straordinariamente efficace sul piano emotivo, lessicale,umano.
“Si d'accordo il primo anno/ma l'entusiasmo che ti resta ancora/è brutta copia
di quello che era/cominciano i silenzi della sera/inventi feste e inviti gente
in casa/così non pensi almeno fai qualcosa/si, d'accordo ma poi…/Tutto il resto
è noia,/no, non ho detto gioia,ma noia,noia,noia/maledetta noia” (da “Tutto il
resto è noia”).
Il
libro saggio – racconto di Pierfranco Bruni, che è già in edizione ebook, ha
ottenuto un immediato successo tanto che sono previste traduzioni in Francia e
in Spagna. Si tratta di un percorso del Califano al limite tra il cantautore e
il poeta. Bruni, nel suo studio, fa una scelta precisa e considera Califano un
poeta vero e proprio.
Un’osservazione
che non smetta di far discutere soprattutto la critica letteraria. Bruni lavora
da anni sull’intreccio tra parola e musica e numerosi sono i suoi saggi su tale
materia. Il prossimo lavoro tematico consisterà sull’influenza di Luigi Tenco
nella poesia contemporanea e il suo legame con il poeta francese Boris Vian.
Concludendo
Pierfranco Bruni ha sottolineato: “Califano resta un poeta. Un poeta ferito. Ma
sempre un poeta con il sorriso. È stato un “guerriero”, che mi ha accompagnato
lungo gli anni e se ho scritto un libro raccontando di lui l’ho scritto anche
per raccontare di me tra gli anni, che si sono perduti e gli anni che bloccano
immagini nello sguardo, sino a toccare La mia liberta del 1981 e il tempo
piccolo, che verrà dopo attraversando ogni tempo proustiano e ricucendo le
ferite dell’assurdo che il destino traccia lungo le nostre provvisorietà
e il sorprendente gioco delle metafore”.