HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•   “Percorsi educativi per una società interculturale”
•   MAGNA GRECIA AWARDS 2019


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO



•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO


•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
“Le date del mare non finiscono” di Salvatore De Rosa
martedì 19 novembre 2013

grande partecipazione di pubblico alla presentazione

da giricarlo@libero.it




Grande partecipazione di pubblico venerdì 15 novembre alla presentazione del libro di Salvatore De Rosa “Le date del mare non finiscono” (Scorpione Editrice pagg. 276 euro 18) nel Centro Velico Alto Jonio di Taranto.
Erano presenti conoscenti, colleghi di lavoro, amici e suoi compagni nell’impegno sociale lungo ed intenso avuto dallo scrittore in decenni nella sua città. Grande sorpresa e curiosità per questa sua opera letteraria. De Rosa, psicologo dirigente del Sert di Massafra, era conosciuto e stimato professionista, molto impegnato nel volontariato, nell’associazionismo nei comitati e movimenti che da anni animano la nostra città.
Alcuni interventi dal pubblico lo hanno ben evidenziato, ma sono i contenuti del libro, anticipati dai relatori, che hanno maggiormente colpito l’attenzione. Si è aggiunta l’altra sera, con questa iniziativa, un’ulteriore “data del mare” della nostra città ed altre ne seguiranno nel dibattito che si spera ci sarà nelle altre presentazioni che verranno.
De Rosa ha conosciuto gli stessi posti di noi tutti ma li ha vissuti e visitati con altri occhi ed è sorprendente come ci indichi un percorso per viverli allo stesso modo invitandoci ad un viaggio indietro nella memoria ed a frequentarli nella mente allo stesso modo. Capiremmo di più, probabilmente, con una chiave di lettura diversa, il nostro mondo e vedremmo una soluzione possibile ai problemi di oggi. Un invito fatto in modo esplicito in un intervento dal pubblico, ricordando l’impegno sociale di De Rosa, a scendere in campo, ognuno di noi, e non delegando ad altri come sinora è stato fatto, sbagliando. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
E’ stato ricordato, da chi c’era stato a Roma, che Taranto, in quelle ore, era stata bocciata nel concorso tra città per determinare la capitale europea della cultura. Risultato non per la sua storia, dimenticata e scarsamente conosciuta, sebbene ricordata per le attuali vicende nazionali ed internazionali che niente hanno a che fare con essa. De Rosa, riconosciuto oggi come “fine scrittore e poeta”, potrebbe apparire chiuso nelle sue straordinarie riflessioni, una sorta di analisi introspettiva, ma sarebbe un errore crederlo. Potrebbe sembrare, apparentemente, un altro, rispetto all’intellettuale organico alla lotta “dal basso” dei movimenti in cui si era contraddistinto e conosciuto non solo nella sua città. Con lui la cultura e la storia del nostro territorio divengono parte integrante della crisi generale che attraversiamo e potrebbe rappresentare un’importante via di uscita. Lui ci prova e sembra riuscirci con questa opera.
Non ci sono stati “due Salvatori”, è stato evidenziato, ma è nel mare che gli ha trovato quella straordinaria energia fisica e morale che gli ha consentito, in vita, di avere quella conoscenza e voglia di vivere che oggi iniziamo, anche noi, a conoscere. Sembra, nel libro, cominciare da se stesso, dalla sua identità, dal cercare di capire chi sia e, attraverso se stesso, gli altri. Uno scavare nel suo rapporto intimo e completo con il mare. Giunge così nel più profondo degli abissi ed è lì che trova tutti noi e la nostra città che sembra “avere un alito pesante, disperante, come quello che si leva dall’acqua corrotta”.
Ma il mare, egli scrive “non è acqua” è molto di più. Esso è lettura in noi e per noi attraverso la storia di questa città, del suo passato, del presente e ricerca di riscatto urgente e possibile nell’immediato futuro.



Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   società   ambiente   delfinario   blunote