PRESENZA LUCANA Presidente: Michele Santoro
Associazione Culturale e
Sociale
Via Veneto
106/a
Tel. 099/7384301
Cell 338.4945141
E-mail: presenzalucana@libero.it
Giovedì 7 Novembre 2013
“I VENERDI’ CULTURALI DI PRESENZA LUCANA” – “Corde
lucane” liriche in lingua stiglianese di Michele Mastronardi.
Il primo incontro dei Venerdì Culturali di Presenza Lucana,
mese di Novembre, è dedicato alla cartella “Liriche Dialettali” con la presentazione
del testo, in lingua stiglianese, dal titolo “Corde Lucane” di Michele
Mastronardi.
Gli affetti, le ricorrenze, la storia, le favole e
osservazioni del mondo sono i temi trattati dall’autore in questa sua seconda
edizione del testo dialettale, che ha avuto successo nel tempo. Il libro è
stato pubblicato, per la prima volta, nel 1994.
L’incontro si svolgerà Venerdì 8 Novembre, con inizio alle
ore 18.30, ingresso libero, presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto
106/A.
Le relazioni saranno curate da Alberto Altamura e Elisa
Silvatici. L’autore leggerà alcune liriche in vernacolo tratte dal testo.
Modererà l’incontro Michele Santoro.
Alberto Altamura, che ha curato la prefazione alla prima
edizione di Corde Lucane, scriveva che Mastronardi “ricorre al dialetto per
dare corpo e sostanza al proprio mondo poetico”. Le liriche dialettali, del
primo testo pubblicato, appunto “Corde lucane” rappresentano, senza dubbio, le
basi per una futura pubblicazione del “Dizionario dialettale Stiglianese” (La
lingua dei nostri padri), risalente al 2006, che racchiude circa 7000 lemmi e
che è, certamente, un testo da consegnare, come un tesoro, alle nuove
generazioni.
Mastronardi ha alternato pubblicazioni di liriche in lingua
a quelle in vernacolo.
Penso che sia interessante ascoltare, in un mondo in cui i
ritmi e linguaggi sono modulati da una o più lingue internazionali, il suono di
vocaboli che nel tempo la tradizione orale ha portato con sé e che il vento,
poco per volta, ha cancellato.
L’Associazione ha curato, sempre con interesse, il dialetto
nella convinzione che “Quando un popolo dimentica la sua lingua e le sue
tradizioni è destinato a perdersi per sempre” (Costantino Kavafis).
Articolo di Michele
Santoro