C’è
crisi d’accordo, ma fare scomparire un prestigioso liceo musicale come il
Paisiello di Taranto è davvero un insulto alla città ed una grande vergogna che
cade sui politici. L’accorpamento è altro, ma qui da noi.i talenti della bella
musica ci sono ed è un peccato che tanti giovani e docenti debbano migrare
altrove per imparare musica e suonare. La storia è lontana dal 1977, quando un
solo gruppo di giovani musicisti al n. 40 di via Margherita apre una scuola
privata composta da due sole classi ( violino e pianoforte )m di poi si
aggiungono altri strumenti musicali come la viola, il contrabbasso e altre
norme come armonia, il contrappunto, gli ottoni ecc ecc:
Nel
1929 la scuola diventa provinciale e va avanti con le proprie forze con
l’aiuto della Provincia, Comune e Camera di Commercio, Nel 1930 con R. D. n
1170 del 15 maggio viene inoltrata la richiesta di pareggiamento. E nel 1939
il Ministro invia a Taranto la commissione tecnica per il pareggiamento,
composta da A. Zanella, G. De Vita, dal maestro Prestini, dal dott. A. Ozzella,
Si ha il pareggiamento Questa è una breve storia; in vero da questa scuola per
decenni sono usciti ottimi cantanti i vari strumenti con tanto di diploma,
Hanno fatto il giro del mondo, si sono affermati e fatto gustare grande
musica, ma ora rischia di scomparire, sarebbe come se si volesse mettere una
pietra sopra . La città di Taranto si ribella, il Paisiello è un patrimonio
della nostra bella Italia, della nostra musica, se cancellato, la città rischia
di diventare sorda e muta, una buona fetta del glorioso passato se ne va via e
questo non lo vuole nessun tarantino.
Preside Giovanni Parisi