Sabato 10
agosto, al Villanova, in via Basento a Pulsano (Taranto): Anonima Folk
ripercorre 10 anni di attività e in esclusiva presenterà una anticipazione del
nuovo disco che uscirà nella prima metà del 2014. La serata, dal titolo “10
anni di rhum”, prevede la partecipazione di altre band amiche. On stage: Le
Tenebre Di Sophie, Valeria Caputo, Malanga BabyBlue e Anonima Folk.
- Le Tenebre
di Sophie, “cantautorato da combattimento”.
“Il realismo
è impossibile”, uscito a fine Giugno 2013, è il primo album della band. I testi
sono pregni di rabbia e disillusione, di voglia di riscatto, di denuncia
politica, sentimentale e esistenziale.
Line up:
Michele Annicchiarico: chitarra acustica e voce - Dino Spagnulo: batteria -
Domenico Pignatelli: basso - Giuseppe Spagnulo: chitarra e Michele Gregucci:
arrangiamenti.
- Valeria
Caputo, cantautrice e compositrice.
Le sue canzoni riflettono la sua esperienza personale, fatta di suoni e parole,
di meditazione spirituale profonda e di ricerca musicale.
Valeria è molto interessata al mondo della computer music e della musica
elettroacustica!
Diplomata al Conservatorio di Bologna in "musica elettronica"
realizza anche "sound design" per prodotti audiovisivi.
Nel 2012 è uscito il suo album di debutto, "Migratory Birds".
Line up:
Valeria Caputo: chitarra e voce
- Malanga
& BabyBlue, garage band.
Sound di matrice Rock'n Roll/Psycho Rock anni '60, ma con arrangiamenti
inequivocabilmente votati all' Indie Rock contemporaneo.
Il primo EP “Malanga&BabyBlue” del 2011 è un’autoproduzione e trae forte
ispirazione dalle grandi personalità del Rock femminile da Patty Smith alla
prima PJ Harvey, da Juliette Lewis a Karen O contaminando il tutto attraverso
il Garage di Detroit e il beat pop inglese.
Line up:
Fabiana Giordano: voce - Pierluigi De Pierro: chitarra - Elio Dimenza:
chitarra e voce, Marco Pizzolla: basso e Andrea Basile: batteria.
- Anonima
Folk, musica d'autore, ritmo, melodia, sostanza.
Vincitori del
Premio Nazionale “Fabrizio De Andrè” 2004, Roma
Da li parte
un viaggio al fianco di Maria Laura Giulietti (Produttrice di Teresa de Sio),
Giuseppe De Trizio (solista di Teresa De Sio e nel Craj, leader di Radicanto e
Tabulè) e Maria Rosaria Nocera (management) che li porta su innumerevoli palchi
e in tour per tutto lo stivale.
Formazione
atipica per il genere rock pop d'autore, grande impatto sonoro e melodia
allacciata alle parole. Il sound dell'Anonima è intriso di rock acustico, folk
e ancora funky, blues, pop; tutto rigorosamente italiano, tutto rigorosamente
inedito.
Spettacolo
avvincente ed emozionante, sempre vario e colorato, pause melodiche e ritmi
incalzanti scandiscono la successione dei brani.
Preziosa la
supervisione artistica di De Trizio all'incisione del primo disco omonimo.
Anonima Folk,
musica e canzone d'autore dalla terra di Puglia e dalla terra di ognuno di noi.
Line up:
Ciccio Santoro: voce e chitarra - Claudio Merico: violino - Marcello De Felice:
batteria - Remigio Furlanut: basso e Andrea Musci: chitarra.
Prenotazione
tavoli, zona ristorante: 3406592744 - infoline: 3384273389.
Start ore
22.30 – Ingresso 5 €.
Prosegue,
domenica 11 agosto, la raggegna di cabaret del Villanova, in via Basento –
Pulsano (TA), con lo spettacolo di un grandissimo artista: Alberto Patrucco.
Chi
conosce questo comico anticonformista, sa come si presenta in palcoscenico:
semplicemente con la sua faccia e la sua verve. Classe 1957, abito di scena
scuro, in omaggio alla scuola minimalista che imponeva massima attenzione alle
mani e al volto.
Voce
profonda, almeno quanto i temi che affronta con apparente leggerezza, rifugge
ai travestimenti e ai lazzi pseudoclauneschi. Non vuole trasmettere messaggi,
dice e ripete che non ha niente da insegnare a nessuno e, addirittura, afferma
di non sapere di preciso ciò che vuole. E non gliene importa niente. Perché, di
sicuro, sa ciò che non vuole.
Non
vuole riproporre in teatro direttamente a contatto con il pubblico (come oggi
sempre più spesso sembra accadere), i tempi e i modi della televisione. Dove
contano i minuti e i secondi e dove gli spettatori, ossia coloro che
effettivamente assistono in prima persona alla trasmissione televisiva, perdono
la spontaneità, perché da guardatori si sentono guardati.
È
Alberto Patrucco, attore comico di prima grandezza, ben noto alle platee
italiane per il suo incontenibile eloquio, fondato sull’innata capacità di
plasmare il linguaggio e i fatti. Nelle mani di Alberto Patrucco, le parole si
trasformano in clava o fioretto, secondo le esigenze del monologo. Niente
travestimenti e non sense, nulla di demenziale o farsesco. La comicità di
Patrucco attinge e si alimenta dall’infinito serbatoio della realtà. Gli
accadimenti sono quindi modificati e restituiti al pubblico privi di qualsiasi
indulgenza all’imparzialità.
Con
una sua personalissima strategia discorsiva, Patrucco, tratta un argomento, lo
rivolta, creando vivissima attesa, per giungere, con arguzia e irresistibile
comicità, ad inaspettate conclusioni.
Se
il mondo del cabaret, di questi tempi, declina inesorabilmente, da un lato
verso la macchietta e la parodia, dall’altro verso uno stile che si avvicina di
molto al comizio, Patrucco si allontana da tutto questo.
Niente
gag di basso cabotaggio o profetiche verità. Nei testi che scrive e recita
anche in televisione, c’è sempre il filo di un ragionamento che, dopo e al di
là dell’effetto comico, fa meditare. Alberto Patrucco, come pubblico e critica
testimoniano, è oggi uno degli attori comici più completi e rappresentativi del
nostro cabaret. Ciò che offre è un’angolazione, un punto di vista,
un’intuizione. Il pubblico, potrà farne ciò che vuole.
A
partire dal 2000, Patrucco inizia un rapporto costante con la televisione
passando, prima attraverso “Zelig” (2000 – 2003), per approdare poi alla
trasmissione “Colorado Café” (2004 – 2006) e diventando un personaggio di punta
richiesto come ospite anche in altre trasmissioni nazionali (“Funari News”,
“Ballarò”…)
È
in questo periodo che elabora l’argomento centrale del suo cabaret, ovvero,
l’originale tesi del “pessimismo comico” che prenderà vita attraverso tappe
precise e ben delineate:
•Dal
2000 al 2005 elabora “Tempi bastardi” (libro Mondadori e spettacolo)
•Dal
2006 “Vedo buio!” (libro Mondadori e spettacolo)
Dal
2002 l’impegno creativo, motore degli spettacoli dal vivo, delle pubblicazioni
e dei monologhi televisivi, è condiviso con Antonio Voceri.
Nel
2005, gli viene assegnato il “Premio Charlot (Cabaret con la K)”. Nel 2007, il
“Premio Walter Chiari”, il “premio Satiroffida” e il “Delfino d’oro”. E, nel
2010, il "Premio Paolo Borsellino per l'impegno culturale".
Tutta
l’opera di Alberto Patrucco si può considerare come un gigantesco work in
progress che ruota attorno alla spiazzante tematica del “pessimismo comico”.
L’autore
è alla perenne ricerca della singolare normalizzazione di questo tema che
racchiude la sua visione del mondo.
Sul
palcoscenico e nei suoi libri Patrucco sviscera la realtà rivoltandola e
trovando gli amari ed esilaranti lati comici.
Patrucco
si caratterizza per un accostamento corretto alle varie forme di comunicazione
che si trova ad affrontare. Per lui esiste una chiara distinzione tra approccio
al libro e approccio allo spettacolo. La scrittura rimane l’elemento centrale
del discorso artistico, il punto di partenza: il contenuto comico è più
importante dell’effetto esilarante.
Prossimi
spettacoli in programma:
Domenica
18 agosto – Mago Mancini e Moglie Modello – da “Colorado”
Domenica 25 agosto – Santino Caravella da “Made in Sud”.
Art director: Fabiano Marti - Partner: Artesia / Ciro Merode
Info e prenotazioni: 3406592744 – Ticket: platea 8 € - per chi cena 5 €